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Cubotti alla zucca, mandorle e amaretti

Da Paneemarmellata
~♪ Orange colored sky - Natalie Cole ♪ ~
Autunno, tempo di colori caldi, di marrone ed arancio, tempo di nebbia, di malinconia per l'estate che ormai sembra così lontana, tempo di foglie che si lasciano cadere dolcemente al suolo ma anche tempo di nuovi ingredienti in cucina, di funghi, di castagne, e di zucche. E proprio quest'ultimo ortaggio è il protagonista della ricetta della torta di oggi, una torta buonissima, soffice, e leggera. L'impasto poi non contiene nè latte, nè burro, nè uova se si escludono gli amaretti, che, in caso siate vegani, intolleranti all'uovo o non li abbiate in casa, si possono facilmente omettere sostituendoli con un poco più di mandorle tritate. Provatela perchè è davvero deliziosa, una delle torte più buone che ho mangiato negli ultimi tempi!!! Benvenuto autunno!!!!   Cubotti alla zucca, mandorle e amaretti
Cubotti alla zucca, mandorle e amaretti Ingredienti:
  • 300 g di farina 00
  • 75 g di mandorle sgusciate
  • Una busta di lievito per dolci
  • 120 g di zucchero grezzo di canna
  • Una decina di amaretti secchi da frullare con mandorle e zucchero + amaretti per decorare
  • Vaniglia
  • Un pizzico di sale
  • Scorza grattugiata di 2 limoni
  • 200 g di latte d’avena (o altro latte a piacere)
  • 2 tazzine di liquore Amaretto
  • 80 g di olio extarvergine di oliva dal sapore delicato
  • 230 g di zucca già cotta al forno e poi frullata (da cruda era sui 450 circa con la buccia) 
  • Zucchero a velo q.b. per spolverizzare il dolce
Tritare le mandorle con lo zucchero e i 10 amaretti. Unire il tutto alla farina e aggiungere anche gli altri ingredienti. Mescolare bene fino a quando il composto sarà omogeneo. Versare il composto in una teglia quadrata o rettangolare (o rotonda se volete fare una torta unica). Infornare nel forno caldo a 180° per 40 minuti circa (fate la prova stecchino!). Far raffreddare e poi tagliare la torta a cubotti, decorarli con amaretti e spolverizzare con zucchero a velo. Lo sapevate che l’armellina... ..., o più raramente usato al plurale armelline, è il seme all'interno del nocciolo dell'albicocca e della pesca? Viene usato in gastronomia per il suo sapore amarognolo. Il suo nome deriva dai dialetti veneti (in veneziano "armellino" significa "albicocco") per tramite del greco, poiché l'albero da frutto è tipico dell'Armenia. Il nome popolare ha ispirato anche Linneo nell'assegnare il nome scientifico dell'albero, Prunus armeniaca. Le armelline hanno usualmente un retrogusto gradevolmente amarognolo e vengono usate in pasticceria come essenza, come ingrediente negli amaretti, in sciroppi o liquori e in generale in abbinamento alle mandorle dolci per renderne più interessante il gusto. Tuttavia il loro consumo viene limitato ad un uso aromatico poiché, come le foglie e i fiori dell'albicocco, contengono amigdalina che per idrolisi forma acido cianidrico che, ad alte dosi, risulterebbe altamente tossico. Sebbene nel tessuto delle piante questa sostanza sia presente in percentuali molto basse e non pericolose, le armelline vanno mangiate con parsimonia ed è sconsigliabile farle mangiare ai bambini. Fonte: Wiki

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