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Cucina regionale giuliana: Pinza e titola, la Pasqua triestina

Da Nuvoledifarina
©http://nuvoledifarina.blogspot.it L'appuntamento settimanale con la cucina regionale questa volta cade di sabato, per questo ringrazio tutte le amiche e amici partecipanti che hanno acconsentito alla mia richiesta così ho potuto partecipare all'iniziativa quanti modi di fare e rifare oltre che a questa sulla cucina regionale. Essendo a ridosso della Pasqua l'argomento trattato quest'oggi non può che essere un dolce pasquale; il giro d'Italia gastronomico si è ulteriormente allungato e da oggi ci sono regioni in più dove andare a scoprire le varie prelibatezze. 
Cucina regionale giuliana: Pinza e titola, la Pasqua triestina
Ecco cosa c'è di buono nelle tavole di Pasqua nelle seguenti regioni:
CALABRIA: Cudduraci di Rosa ed Io CAMPANIA: La mia pastiera napoletana di Le Ricette diTina  SICILIA: Cassatelle siciliane di Cucina che ti passa TOSCANA:  Biscotti quaresimali di Firenze di Non SoloPiccanteLOMBARDIA: La colomba di L’Angolo Cottura di BabiVENETO: La fugassa di Semplicemente BuonoPIEMONTE: Salame del Papa di La Casa di Artù EMILIA ROMAGNA: Ciambella romagnola di Zibaldone CulinarioTRENTINO ALTO ADIGE: Corona pasquale di A Fiamma Dolce PUGLIA:  Le Scarceddè di Breakfast da Donaflor LAZIO:   La pizza ricresciuta romana  di Chez Entity
e qui da me: FRIULI VENEZIA GIULIA: Pinza e titola, la Pasqua triestina
come al solito post in dialetto e sotto in italiano
Cucina regionale giuliana: Pinza e titola, la Pasqua triestina
La pinza e la titola xe due dolci che non pol mancar sule tole triestine per Pasqua: i due dolci i ga el steso impasto ma le forme xe differenti. Intanto ve dago l’impasto base dei due dolci e dopo ve conto qualcosa su de lori:
1 kg de farina Manitoba70 gr de lievito de birra250 gr de zucchero100 gr de burro fuso1 bicer de latte tiepido6 ovi1 bicerin de rum (mi go adopera una bagna per dolci al rum)Preparemo un lievitin con 250 gr de farina e el lievito de birra sveia per 10 minuti nel latte tiepido con un fià de zucchero; se lasa che lieviti per un ora e dopo se meti altri 250 gr de farina, 100 gr de zucchero, 40 gr de burro e 2 ovi. Ogni ingrediente va messo solo dopo che quel prima se ga za amalgamà. Dopo se fa lievitar l’impasto per altre 3 ore e dopo se meti tutti i altri ingredienti ma se tien de parte un ciaro de ovo. Lasemo che lieviti per altre 3 ore e dopo xe pronto l’impasto per i dolci
Comincemo con la pinza:Cucina regionale giuliana: Pinza e titola, la Pasqua triestina
la pinza ga la forma de un panetton, ma piu basso de quei de Nadal, con tanti ovi e tanto burro le fette vien più compatte, i busi vien pici inveze che grandi. Essendo un dolce che ga poco zucchero  se lo pol magnar anche col cotto de Praga. Per far la pinza se ciol un poco de impasto base e se fa un tondo, dopo se ciol le forbici e se fa tre tai come per far la crose de Gesù.
Ecco la titola:
Cucina regionale giuliana: Pinza e titola, la Pasqua triestina
la titola xe un dolce che ga la forma de una treccia a 3 cordoni, dall’impasto base te ciol tre tochi de impasto che va slongadi, fissadi de una parte e intrecciadi tra de lori, la chiusura della treccia la va messa sotto el dolce. La zima della treccia va lavorada in maniera differente, le zime laterali va lavorade col matterel fina a far un unico composto arrotondado, in mezo se meti un ovo duro piturado de rosso che rappresenta la passion de Cristo. A sto punto se ciol la zima de mezo e se blocca l’ovo.
Adesso ciolemo l’albume che gavevimo meso via, lo battemo ben e lo metemo sora i dolci e metemo a cusinar in forno za scaldado a 180 ° per meza ora e dopo a 150 ° per 40 minuti. Con sti due dolci ve auguro bona Pasqua a tuti
IN ITALIANO:
La pinza e la titola sono due dolci immancabili sulle tavole triestine in occasione della Pasqua; i due dolci hanno in comune lo stesso impasto ma nella loro forma sono completamente differenti. Vi do innanzitutto la ricetta dell'impasto base e poi parlerò brevemente di ciascun dolce:
1 kg di farina Manitoba70 gr di lievito di birra250 gr di zucchero100 gr di burro fuso1 bicchiere di latte tiepido6 uova1 bicchierino di rum (io ho usato una bagna per dolci al rum)Si prepara un lievitino con 250 gr di farina e il lievito di birra riattivato per 10 minuti nel latte tiepido con l'aggiunta di un pizzico di zucchero; si lascia lievitare per un'ora e poi si aggiungono altri 250 gr di farina, 100 gr di zucchero, 40 gr di burro e 2 uova. Ogni ingrediente deve essere aggiunto solo quando il precedente è stato perfettamente incorporato. L'impasto che si ottiene si fa nuovamente lievitare per 3 ore, infine a questo si aggiungono il resto degli ingredienti tranne un'albume che andrà tenuto da parte. Lasciamo di nuovo lievitare per altre 3 ore e a questo punto avremo l'impasto pronto per formare i nostri dolci.
Iniziamo dalla pinza:
La pinza ha la forma di un panettoncino anche se più bassi dei classici panettoni del Natale; la presenza di tante uova e tanto burro rendono le fette più compatte, l'alveolatura non sarà grande ma piccola. Essendo un dolce con pochissimo zucchero a Trieste si serve con il prosciutto cotto di Praga. Per creare la pinza, si prende un po' dell'impasto base, gli si da una forma arrotondata e si praticano con le forbici 3 tagli profondi come per formare la croce di Gesù.
Ed ecco la titola:La titola è un dolce a forma di treccia a 3 cordoni; dall'impasto base si prelevano 3 pezzetti di impasto che vanno allungati e fissati ad una estremità e poi intrecciati tra loro, la chiusura della treccia andrà posta sotto al dolce. La cima della treccia invece va lavorata in maniera differente; i capi laterali della treccia vanno avvicinati e schiacciati con un mattarello fino a formare un unico composto di forma arrotondata, al centro di questo si mette un uovo sodo colorato di rosso, il colore che rappresenta la passione di Cristo. A questo punto si prende il capo centrale e con questo si fissa l'uovo.
Adesso prendiamo l'albume che avevamo messo da parte, lo battiamo bene, lo spennelliamo sopra i nostri dolci e mettiamo a cuocere in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti poi abbassiamo a 150°C per 40 minuti. Con questo dolce auguro una Buona Pasqua a tutti!

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Da Mario Alessi
Inviato il 17 marzo a 12:39

Go provado a farla ma la me xe vignuda bassa come una zavata.... pero ritento.!!