D’Alema è sempre una bella figa!

Lo dico fuori dai denti: mi devo vergognare! In una settimana piena di tanti succosi spunti ho optato per un meditabondo silenzio ebete che ha momentaneamente sostituito l’eloquio forbito e la pronfodità di analisi psico-socio-antropologico-geoeconomica che caratterizza questo brillante blog. Nella settimana in cui Formigoni si dimette e Veltroni annuncia il suo viaggio in Africa già posticipato anni fà, niente è stato detto. Ora però nei sette giorni che ci hanno condotti da Fiorito a Formigoni mi accorgo che sotto traccia sia è consumata una vera tragedia sentimentale: l’abbandono di Massimo D’Alema.

C’è un uomo duro che fuma sigari e frequenta officine meccaniche, Gigi Bersani, che ha senza alcun ritegno e senza preavviso mollato quella che era la figa più bella del reame, la donna baffuta sempre piaciuta più piaciuta di tutte, D’Alema. Lei reagisce con risposte piccate tipo: “non sarà Gigi a mandarmi via”, ma intanto soffre e ricorda i giorni delle selvaggie ammucchiate amorose con i fusti del Pdl. Gigi quella non gliela ha mai perdonata: ” con quel tipo con la parrucca poi! Troia! Una bicamerale avete fatto!” Gigi tergiversa, fa il duro, ma anche lui è corroso dal dolore anche se già frequenta una toscanaccia giovane e spregiudicata, la Renzi, la strega che vuole essere la prima donna e che vanta pubblicamente la fertilità che la D’Alema, oramai in meno-pausa da anni, non può più vantare. Quindi in una settimana si è consumata, tra il silenzio dei principali media, tra cui questo incredibile blog, una piccola tragedia dell’amore perduto. Sì sa, quando una storia finisce la colpa è sempre un po’ di tutti e due, ma in questo caso c’è un terzo incomodo, il Walter, Il Veltroni, quello che se ne va, che forse prima di andarsene avrà fatto una scenata memorabile dinnanzi alla quale il cuore di Gigi, provato da mille tradimenti, non ha retto: “pure con Walter! Pure lui ti sei fatto! E dicevi che vi odiavate”. “Odi et amo” pare abbia risposto in squillante e, come al solito, piccato latino la D’Alema.

Ma ora dopo tutto ciò ai due non restano che i cocci di una incredibile storia, altro che l’amor di contrabbando tra Togliatti e Nilde Iotti, questa sì che è vera sofferenza. La D’Alema questo lo sa, siamo in una stagione di amore decadente. Così la immagino davanti a uno specchio che fissa le sue rughe e che poco convinta pensa: “sono sempre una bella figa”. Mentre lo pensa medita vendetta: “aspetta Gigi, aspetta! Un giornò verrò lì a Montecitorio e, mentre sei lì a fare il poco con la Renzi, ti pianto dinnanzi a tutti una di quelle mine sui matrimoni gay che la sentiranno sino a Piazza San Pietro!”

Purtroppo life is just a ride!