di J. Warner Wallace*
*detective di polizia e convertito cristiano
Ognuno ha una visione del mondo, tutti noi facciamo l’esperienza di interpretare il mondo attraverso un insieme di credenze che guidano la nostra comprensione. Come ateo, ho interpretato le mie esperienze attraverso la lente del naturalismo. Ho creduto che tutto quello che vivevo e osservavo poteva essere spiegato in termini di cause e leggi naturali. Non ho mai pensato profondamente alle incongruenze nella mia visione del mondo o al fatto che il mio naturalismo non riusciva a spiegare tre caratteristiche della mia esperienza quotidiana:
Mente
Se il naturalismo è vero, una qualche forma di fisicalismo o di materialismo deve avere un ruolo. Il “problema della mente” (come i filosofi e ricercatori comunemente dicono) è solo un “problema”, perché le limitazioni materiali del naturalismo faticano per tenere conto della coscienza immateriale. Il naturalismo può spiegare l’esistenza del cervello ma niente più, le nostre “menti” sono un’illusione creata dai processi fisici che avvengono nel nostro cervello materiale. Dunque i nostri pensieri sono semplicemente il risultato di una serie di cause fisiche (ed effetti conseguenti). Si potrebbe credere che si sta pensando liberamente su ciò che si è appena letto, ma in realtà i vostri “pensieri” sono semplicemente le conseguenze neurali, come tessere del “domino” che cadono l’uno contro all’altro. In un mondo di rigoroso fisicalismo causale, il libero arbitrio (e i pensieri liberamente motivati) sono semplicemente un’illusione.
Moralità
Se il naturalismo è vero, la morale non è altro che una questione di opinione. Tutti noi, come esseri umani, semplicemente abbracciamo quei costumi culturali o personali che promuovono meglio la sopravvivenza della specie. Non vi è alcuna trascendente e oggettiva verità morale. Le culture abbracciano semplicemente i valori e i principi morali che “servono” a loro e portano alla fioritura di una determinato gruppo di persone. Un gruppo di esseri umani evoluti non ha alcun interesse nel cercare di raccontare ad un altro gruppo evoluto ciò che è veramente giusto o sbagliato fare dal punto di vista morale. Dopo tutto, ogni gruppo è giunto con successo al suo particolare livello di sviluppo, abbracciando e accettando i propri standard morali. Gli argomenti su cui le verità morali prevedono una maggiore prosperità umana sono semplicemente soggettivi disaccordi, non c’è un trascendente standard oggettivo che può giudicare tali divergenze dal punto di vista naturalistico.
Significato
Se il naturalismo è vero, il senso e lo scopo della vita sono semplicemente negli occhi di chi guarda. Se tuo figlio ti dice che lui pensa che il significato della vita sia trascorrere dieci ore al giorno davanti ai videogiochi, c’è poco che si può fare per offrire una confutazione oggettiva. Dopo tutto, se non vi è un Autore trascendente della vita, ognuno di noi arriva a scrivere il proprio copione. Si può credere che il proprio figlio ha perso il punto della sua esistenza e ha perduto la possibilità di vivere pienamente la vita, ma non ha alcuna autorità oggettiva su cui fondare una alternativa di vita. Come un naturalista, anche lui si sta inventando il proprio significato. Scopo e significato, da un punto di vista puramente naturalistico, non sono altro che opinioni e preferenze personali.
Come ateo ho scelto di aderire al naturalismo, nonostante il fatto che vivevo ogni giorno come se fossi in grado di usare la mia mente, fare scelte morali basate oltre la mia stessa opinione. Inoltre, ho cercato il significato e lo scopo al di là delle mie preferenze edonistiche, come se fosse davvero c’era un significato da scoprire. Io mi definivo un naturalista mentre abbracciavo tre caratteristiche della realtà che semplicemente non possono essere spiegate dal naturalismo. Come cristiano, ora sono in grado di riconoscere le fondamenta di queste caratteristiche della realtà. La mia filosofica visione del mondo è finalmente coerente con la mia concreta esperienza del mondo.