Magazine Psicologia

Da ROBO agli Internauti Cap. 4

Da Roby

Una provocazione per voi:

Se vi dicessi che comprando il gioco  “il piccolo chirurgo” e, giocandoci per un giorno o due… sarete pronti ad effettuare vere operazioni anche a cuore aperto su persone reali, magari anche a vostri parenti… cosa pensereste?…

Oppure se affermassi che chiunque, dopo aver fumato 3 pacchetti di sigarette al giorno x 25 anni, può andare in montagna e respirare aria pura x una settimana per tornare ad avere i propri polmoni puliti e cancellare a vita qualsiasi effetto collaterale del fumo?…

Beh, pensereste sicuramente che mi sono fumato chissà quale sostanza o che non ho ancora smaltito la sbornia della sera prima o no?…..

Pienamente d’accordo. Allora com’è che molti credono che basti leggere “The Secret” o magari un altro libro di B. Proctor e magari anche quello di E. Hicks o gli attuali 12 libri sulla legge d’attrazione in commercio in Italia PER IMPARARE AD OPERARE MIRACOLI NELLA PROPRIA VITA?

E, se la cosa non funziona, mandare tutto alla malora perché i risultati sono stati deludenti e quindi è tutta una fregatura?…

Come ho già detto più volte, questi testi affermano la verità ma partono dalla fine del discorso e non dall’inizio. Partono cioè da una consapevolezza acquisita senza approfondire nulla sulla teoria sperando che solo leggendo certe rivelazioni possiamo improvvisamente illuminarci.

Tutta la nostra vita è condizionata da modi di fare indotti, insegnamenti, educazione scolastica, luoghi comuni, errori ed esperienze positive che creano fin dalla nascita delle STRATIFICAZIONI DI CREDENZE difficili da togliere specialmente nelle culture occidentali; lo stress che cresce ultimamente a ritmi vertiginosi poi, non aiuta certo a concederci quella libertà mentale per riprenderci la nostra vera essenza vitale.

Occorre necessariamente “svuotarsi” prima cercando sistemi validi (ce ne sono molti) per modificare o aprire queste stratificazioni.
Poi, una volta aperte e “sentito” cosa c’è sotto, allora i testi di cui sopra ci appariranno sotto un’altra luce e molto veritieri.

LA TAZZA DI TE’.

La metafora del tè é alla base di ogni disciplina orientale; come sicuramente conoscerete, essa narra la storia di quel giornalista inviato in oriente ad intervistare un mistico centenario diventato famoso per i suoi poteri che abitava su di un eremo inaccessibile.

Il giornalista dopo mille avventure e con molta fatica riesce ad arrivare al suo cospetto e senza neanche riprender fiato inizia ad intervistare il monaco bombardandolo di domande sui suoi presunti poteri e chiedendo come fosse possibile arrivare a quell’età rimanendo così lucidi, poi di seguito altre domande e poi ancora domande. A quel punto il monaco lasciando trapelare una calma sovrannaturale gli offre del buon tè che comincia a versare sulla tazza riempiendola fino all’orlo.

Imperturbato, mentre il giornalista prendeva appunti, il monaco continuava a versare facendo tracimare il tè fuori dalla tazza e inondando il tavolo, poi ancora tè fino a formare una macchia estesa nel pavimento.
Il giornalista si accorse della strana cosa e chiese al monaco, con molto imbarazzo, perché mai continuasse a versare. Il monaco sempre imperturbabile rispose che la tazza era come la mente tipica degli occidentali e il tè rappresentava la vera conoscenza; se non si vuota prima la mente dei contenuti già riposti è inutile riempirla con altri perché andranno sprecati…..  Vuotiamo le nostre tazze!

Da ROBO agli Internauti  Cap. 4

Chiariremo meglio ora il concetto di MEDITAZIONE perché è la tecnica che meglio conosco per accedere alle profondità di noi stessi ma, non voglio condizionare nessuno nelle scelte dei propri percorsi e sono sicuro che molte persone hanno cambiato in meglio la loro vita solo leggendo qualche libro dato che la condizione di partenza di ognuno di noi è diversa e sicuramente molti di voi già manifestano dei piccoli miracoli solo perché l’aver appreso poche informazioni ha innescato il processo che per altri è lunghissimo e tortuoso.

Concedetemi prima due righe per spiegare meglio le mie motivazioni.

Non so quanti autori della LOA hanno realmente sperimentato ciò che dicono e anche se, ripeto, dicono le cose giuste, ciò non vuol dire che siano preparati ad insegnarle.

Ho calcolato almeno 100 corsi recenti sul web che parlano di meditazione scritti in modo improvvisato con errori grossolani dati dalla mancanza di approfondimenti da parte di chi ne parla e addirittura tanti altri corsi venduti on line basati su strampalate tecniche che tutto insegnano tranne che a meditare.

Ad un occhio attento dicono tutti le cose giuste ma si capisce approfondendo (ne ho acquistati diversi per amor del vero) che si tratta solo di un continuo ripetere le stesse frasi o concetti sentiti da qualcun altro o letti su altri libri precedenti e tradotti, a pagamento, dal genio di turno… Ho letto anche di garanzie sull’arte del manifesting con tanto di certificato di recesso e restituzione dei soldi se dopo aver acquistato l’ebook in oggetto la vostra vita non sarà miracolosamente cambiata (più avanti magari parleremo delle assicurazioni e della legge dei grandi numeri).

SU DI ME:

La mia formazione in queste discipline parte dal 1982 quando avvertendo una naturale attrazione per tutto ciò che aveva il sapore di mistico o di misterioso macinavo libri ‘strani’ per quell’epoca e anche molto difficili da reperire; ero caduto, come penso molti adolescenti, nella classica “ricerca dei poteri” e cercavo di studiare in base alle mie possibilità tutto ciò che trovavo sul Tibet e sui monaci dotati di particolari abilità, passando poi alla vicina India e alle varie tecniche ascetiche di sviluppo interiore.

Internet era una parola ancora “non pervenuta” e reperire testi attendibili dai titoli intraducibili era una vera impresa; crescendo poi e sempre facendo i conti con i limiti delle mie possibilità e con la mia vita lavorativa, decisi di alternare allo studio anche la pratica apprendendo e sperimentando alcune tecniche “di moda” in quei periodi come: La Meditazione Dinamica, la Kundalini, il Krija Yoga, esperienze di Macrobiotica (teoria e pratica…), Igienismo con digiuno assistito, Amaroli e una veloce esperienza di Buddismo (non proprio adatto a me).

Nel 1993 con le idee un pò più chiare,  scelsi di tornare sullo studio della meditazione affidandomi ai sistemi collaudati della ‘vecchia scuola’ che necessariamente imponeva degli iter abbastanza rigorosi secondo i quali occorreva recarsi fuori città per alcuni giorni e sperare di essere ammesso ai corsi; poi effettuare un trainer di apprendimento con un insegnante qualificato e faccio notare che per essere qualificato l’insegnante doveva aver trascorso minimo 8 mesi in India (a spese proprie) per ricevere i giusti rudimenti direttamente dal Guru Maharishi in modo che nulla di queste tecniche millenarie andasse perduto.

Appresa la tecnica della Meditazione Trascendentale (M.T.) poi, occorre effettuare controlli periodici (a vita) per capire se la strada rimane corretta.

A questo ho poi aggiunto, qualche anno dopo, l’apprendimento di tecniche avanzate (molto costose), conferenze di approfondimento, letture di testi anche rari sempre continuando nella pratica giornaliera della M. T. stessa. Costituzione e partecipazione costante per 6 anni a 2 gruppi di approfondimento sui generis con realizzazioni di pubblicazioni (in proprio) e conferenze indette a scopo amatoriale. Negli anni successivi (2000-2009), giusto per gradire, ho frequentato corsi e conseguito i primi livelli su altre discipline in “sintonia” come: Reiki, EFT, Ho-Oponopono, Psych-K e studio dei rudimenti di fisica quantistica. A tutto ciò ho anche associato la Preghiera Cattolica riscoperta dopo una lunga latitanza.

Tutto questo perché ero e sono spinto dal classico ‘spirito di ricerca più grande di me’ e volevo conoscere, sperimentando su me stesso, le discipline che credevo più adatte facendo anche molti errori e pagando in prima persona le conseguenze a volte pesanti (ho visto cose che voi umani…..).

Ho cercato per anni il filo conduttore e le costanti ricorrenti degli insegnamenti dei veri guru spirituali contemporanei e pensare che a tutt’ oggi mi sento ancora come una matricola.
Il mio percorso potrebbe essere definito – da fanatico – e sono io il primo a dirlo, non è certo necessario fare queste cose per acquisire un buon livello di padronanza delle capacità latenti, per questo non ho interesse ad insegnare qualcosa e ripeterò sempre che ognuno di noi deve trovare la propria via.

Se riuscirò a chiarire in voi alcuni dubbi o a spiegare la teoria che sta dietro a tutte queste “nuove leggi” (nuove per modo di dire perché si conoscono da 3.000 anni prima di Cristo) allora avrò raggiunto il mio scopo.

Ho iniziato a scrivere articoli come questi solo dal 2009 (dopo anni di silenzio stampa) con molta cautela e non ho nessun interesse economico nel farlo, non vengo certo pagato, non vendo corsi o abbonamenti on line nè possiedo alcun mio sito di riferimento a cui indirizzare i lettori; l’unica motivazione che mi spinge è l’enorme passione e reverenza per certe discipline a cui ho dedicato gran parte del mio tempo e risorse.

Spero comprendiate quindi il mio disappunto quando vedo tanta spazzatura in rete fatta solo per trarne facile profitto che può facilmente screditare tutti gli operatori seri e i grandi pensatori o maestri che hanno pagato anche a caro prezzo il loro professare diverse vie alternative al sapere del proprio tempo.

Da Gesù morto in croce a tutti i santi cattolici (morti da martiri), da Osho (avvelenato) a Giordano Bruno (sapete cosa), da Nikola Tesla a Ettore Majorana (sconosciuti inventori di tutto il XX° secolo), da Pierluigi Ighina a Giuseppe Calligaris (geni sconosciuti alle masse) e a un lunghissimo elenco di altri scienziati di frontiera, mistici e geni illuminati, ai vari Guru, Rishi, Baba e Yogi orientali che hanno addirittura dimostrato capacità sovrumane gettando le basi per una nuova comprensione della realtà ottenendo, molto spesso, solo discredito, ingiurie, oblio e morte.

LA TECNICA ORIGINALE:

Torniamo a noi (scusate lo sfogo) e iniziamo col dire cosa la meditazione NON E’:

La meditazione non è una tecnica di concentrazione, non è una tecnica di contemplazione, non è una preghiera.

Vi spiego in due parole cosa vuol dire MEDITARE e se avrete la pazienza di seguirmi approfondiremo l’argomento anche nei prossimi articoli.


La meditazione (quella originale e corretta) vi porta in modo naturale in uno stato di coscienza diverso dai 3 conosciuti (vedi art. 3);

diverso ma, latente in noi; provato scientificamente e quindi se pensate di stare meditando o credete che basti  seguire la vostra determinazione per entrare in meditazione… mi spiace dirvelo ma STATE SOLO CREDENDO DI MEDITARE.

Se ricordate l’esempio dell’appartamento con lo sgabuzzino (art. 1) avrete notato delle percentuali di utilizzo della nostra mente che conosciamo tutti ma, andiamo in profondità; vedi dis. (A)

(A) PERCORSO NATURALE DEL PENSIERO:

Immaginate la mente come una lago visto in sezione e il pensiero che nascendo dal fondo o fonte sale come una bolla d’aria fino ad essere percepito dalla mente conscia.

Da ROBO agli Internauti  Cap. 4

Come vedete in questo semplice schema, la barriera di credenze unita allo stress tiene ben separata la mente conscia (5-7%) da quella inconscia e il pensiero che sale dal fondo viene percepito solo dopo che è arrivato nello stato cosciente; il passaggio successivo sarà poi quello di trasformarsi in azioni o attività del quotidiano o rimanere semplicemente un pensiero teorico.

Ogni nostro sforzo di far accadere i miracoli non potrà essere computato dalla mente inconscia perché NOI NON ABBIAMO esperienza maturata della sua presenza o meglio, non ne abbiamo consapevolezza (a causa della barriera) N.B. NOTARE CHE LA PERCEZIONE DEL PENSIERO RIMANE IN SUPERFICIE.

Ora esaminiamo il processo della meditazione che si svolge esattamente al contrario; vedi dis. (B)

(B) PERCORSO DI MEDITAZIONE
Ora, invece immaginate di espandere la percezione della mente conscia scendendo in profondità fino a percepire gli stati + profondi del pensiero stesso.

Da ROBO agli Internauti  Cap. 4

Questo è la semplificazione di ciò che accade durante il processo di meditazione trascendentale (trascendere = andare in profondità); grazie ad una buona tecnica, la barriera dello stress con tutte le stratificazioni di credenze viene momentaneamente aperta e la coscienza (5%) viene accompagnata negli strati più profondi del pensiero stesso.
La mente viene lasciata libera di “galleggiare” in questi stati di pura quiete e il percorso che effettua è un continuo saliscendi (dimostrato da centinaia di esperimenti accademici dal 1950 in poi). N.B. NOTARE CHE LA PERCEZIONE DEL PENSIERO STA IN PROFONDITÀ’.

Per acquisire una buona tecnica insisto nel dire che è necessario apprenderla direttamente da un insegnante.

La mia favorita cioè la M.T. è la regina delle tecniche perché è quella rimasta originale ed invariata da cui sono derivate tutte le altre; è l’unica tecnica accettata dalla comunità scientifica occidentale studiata in prestigiose università e testata come terapia di riabilitazione in molti stati. Il percorso di discesa illustrato nel dis. B mostra ciò che accade facendo uso di MANTRA adatti allo scopo.


Un mantra è una formulazione fonetica di nessun significato linguistico (o quasi) che grazie appunto alla sua intonazione vibratoria riesce ad accompagnare la mente in modo naturale verso stati di quiete profondi.
La fisica stessa ci insegna che più andiamo in profondità sulla materia e più difficilmente si notano le differenze;

a certi livelli esiste solo un mare sterminato di pura energia che interagisce con la nostra esperienza in un vuoto quantistico di possibilità (approfondiremo prossimamente).

Ciò che rende la M.T. molto gradevole è che la mente viene semplicemente lasciata libera di vagare con una piccola guida (mantra) dove meglio preferisce, nessuna forzatura o costrizione; noi restiamo mentalmente svegli ma fisicamente addormentati. Il metabolismo si abbassa del 30% in più del sonno profondo in appena 20 min. di meditazione (trascendenza) e osserviamo o meglio, SPERIMENTIAMO il concetto di pura essenza.

Quindi, tornando agli errori comuni: la concentrazione tiene la mente fissa su di un obiettivo all’interno di quel famoso 5-7% di capacità del nostro cervello che utilizziamo e di conseguenza l’idea di convincerci di certe realtà compresa la LOA e la capacità del manifesting anche se ripetute fino allo sfinimento da noi stessi o da qualche bel metodo razionale è appunto… SOLO UN’IDEA.

Le relazioni, i rapporti sociali, il lavoro, i sensi esperiti e tutto ciò che vediamo, costruiamo e affrontiamo nel quotidiano non sono altro che azioni dettate dalla percezione dei pensieri solo a livello conscio; dimostrazioni della realtà che viviamo in piccola percentuale, appunto in quel misero 5% senza renderci conto della nostra capacità infinita ma latente racchiusa nel restante 95%.

Riassumendo:

1.        La concentrazione e la meditazione sono discipline estremamente diverse e non hanno nessun punto in comune.


2.        Nessuna meditazione se pur dal titolo invitante può essere ottenuta con tecniche di concentrazione o di visualizzazione.


3.        La meditazione (quella originale) induce il fisico e la mente ad un quarto stato di coscienza (trascendenza) ben diverso dai tre conosciuti:  Veglia, sonno, sogno ed è scientificamente dimostrabile (vedi: “M.T. ricerche cliniche sugli effetti fisiologici e clinici” del dott. Igor Guglielmi)


4.        Meditando possiamo accedere alle profondità del nostro SE e prendere contatto con la vera essenza di tutto l’universo; cosa del tutto impossibile con la concentrazione che non fa altro che tenere la mente fissa su di un punto all’interno di quel 5% dell’attività cerebrale che normalmente sfruttiamo.

LA BIRRA:

Ora, il campo della Fonte o Campo Unificato (C.U.) ipotizzato dalla fisica quantistica fin dagli anni 40 appare molto più realistico grazie a certe discipline, che ce lo fa toccare con mano, di tutte le equazioni sviluppate a tavolino. Per usare una metafora: Tutta la fisica dei quanti odierna sta cercando si spiegare con formule complesse il gusto della birra; io consiglio a tutti da sempre, invece, di assaggiarla…..
Abituandoci a “sentire” questo stato o meglio a SPERIMENTARLO giorno dopo giorno, noi riusciremo a portare la mente conscia ad un grado di consapevolezza sempre maggiore; il risultato, oltre a decine di benefici fisici e mentali (ampiamente documentati) sarà quello di espandere quel simpatico 5-7% di capacità fino ad utilizzare il 10, il 15 e magari il 20% che già ci appartiene.

Riusciremo finalmente ad uscire dallo sgabuzzino poiché avremo visto e sentito con tutto il nostro essere che c’è dell’altro, altre stanze, il resto dell’appartamento e sapremo come buttar giù qualche tramezzo e vivere più comodi (dedicato a Roberto di Roma).

A questo punto è fondamentale spiegare come….. coloravano le stoffe gli antichi popoli in India (sto per caso ancora smaltendo la sbornia?)

Lo vedremo presto…..  ROBO.


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