Nessun remake, tranquilli. Questo capolavoro della cinematografia, che ha inculcato nella testa di generazioni e generazioni di donne l’idea dell’amore romantico e del redentore che viene redento, è sempre unico ed inimitabile. Solo che in periodo natalizio vengono rispolverati gli archivi e, in attimi di carenza della programmazione, un vecchio classico ci sta sempre bene. E fa sempre numeri (di ascolto): vuoi per ricordi ancestrali, vuoi per rivedere le scene “clou”, per venire solleticati nella memoria dalla colonna sonora o anche solo per lasciarsi scappare un sospiro ed una lacrimuccia sul gran finale con tanto di “…e vissero felici e contenti”. Solitamente non guardo la tv, ma ieri sono tornata stranamente a casa ad un’ora decente e quando ho visto la prima scena non ho resistito…e l’ho riguardato tutto!
E più o meno la storia suona così: Lui, affascinante e ricco (mooolto ricco) uomo d’affari, troppo preso dal lavoro per pensare ai sentimenti ma con una sincera passione per le donne (dopotutto ha un’ ex-moglie ed un’ ex-amante); Lei, una prostituta-per-caso, scappata di casa per studiare, ma finita sui marciapiedi per pagarsi la vita (mica scema, questo è il lavoro più antico e più remunerativo della storia). Chiaramente si incontrano altrettanto per caso, Lui incapace di guidare una macchina (ma si puòòò?) e lei abile e spigliata che generosamente si offre di salvare l’incapace (generosa sì, non aveva annusato il profumo dei dollari al posto dell’Arbre Magique?). Una notte in albergo (chissà che bel servizietto gli aveva fatto) e scatta la proposta di lavoro. PRIMA morale educativa: fai stare bene un uomo a letto e ti offrirà quello che vuoi (voi abbiate lo scrupolo di non prendere il primo scappato di casa, altrimenti al massimo vi offre una birra).
E via con la trasformazione. Lui ha bisogno di una donna-di-scena da portare a pallosissime riunioni e cene di lavoro (evvabbè, te paga, cosa volevi farti la settimana di vacanza?) ed ecco il compito di trasformare la trovatella da tegame a signora, con l’aiuto della carta di credito! Il sogno di ogni donna: un conto infinito per infiniti momenti di shopping. Ma a Lei non piace andare a fare compere, stava tanto bene nei suoi panni (ed in effetti con quei look da sciura per bene non ce la vedo nemmeno io). Nonostante ciò, come in tutte le favole, compare la fata, travestita da responsabile dell’albergo, che si prodiga in aiuti di varia natura. Dagli abiti al bon ton, tutto si sistema ed in soli cinque giorni la trasformazione è arrivata al top. SECONDA regola educativa: facile fare i fighi con i soldi di quegli altri?!?
Lui ha trasformato esteticamente Lei. Lei si è insinuata lentamente nel cuore di questo scaltro uomo d’affari senza scrupoli facendogli riscoprire la sua natura di essere umano con dei sentimenti, capace di amare. Quindi butta all’aria affari da milioni di dollari (chi se ne frega, è già pieno come un uovo), non va al lavoro per passeggiare nel parco…insomma, da bravo lavoratore senza cuore a fancazzista sentimentale. Bella Prova! Quando poi si vanno a tirare le somme lui fa la tipica mossa da uomo: si tira indietro. E qui il film in formato realistico si poteva fermare: è una storia comune, quello che non ce la fa, non vuole, ha paura, e butta all’aria qualsiasi occasione. E invece NO! Per ridare speranza a milioni e milioni di donne, Lui torna sul cavallo bianco, spada e mazzo di rose rosse, sfidando la sua codardia e aprendo finalmente il suo cuore. TERZA regola educativa: ricordati che è un film!!!
Lei saltella: dove lo ritrova uno ricco, bello, potente e che si è lasciato convincere con tutti i suoi discorsini e storielle sul principe e la principessa?!? Il ghiozzo ha abboccato! Ciuccione e via verso la villa a NY. Una storia improbabile di un amore surreale che ha cresciuto nell’illusione intere generazioni. Una moderna Cenerentola, dove sembra sempre che per salvare una donna ci voglia sempre un uomo. Mah…Eppure, ancora oggi, so che in molte avranno sospirato, anche solo ascoltando questa…
“Questa è Hollywood, la terra dei sogni. Alcuni si realizzano altri no, ma voi continuate a sognare.”
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