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Da zero a otto: l’estate perfetta dell’Italbasket

Creato il 15 settembre 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Da zero a otto è il libro autobiografico a firma di Danilo Gallinari. E da zero a otto è anche il numero di vittorie che la Nazionale Italiana guidata da coach Simone Pianigiani ha collezionato nella rovente estate di qualificazione per gli europei di categoria in Slovenia nel 2013, striscia che in Italia non si assaporava dal 1997, quando poi arrivò un argento Europeo.

Un gruppo, quello azzurro che è idealmente partito da zero (anche se la gestione Pianigiani è arrivata al terzo anno) con l’obiettivo dichiarato di conquistarsi la qualificazione all’europeo del prossimo anno gettando allo stesso tempo le basi per un movimento cestistico alla ricerca di un’identità precisa.
Esaminando la trionfale cavalcata del team azzurro si può dire che davvero in pochi (praticamente nessuno) avrebbe scommesso così tanto su questo gruppo, leader del girone F a punteggio pieno contro avversari del calibro della Turchia in un girone che comprendeva anche Repubblica Ceca, Portogallo e Bielorussia.

Ciò che maggiormente ha colpito pubblico ed osservatori è sicuramente l’atteggiamento tenuto in campo dalla nazionale azzurra: pressing sul portatore palla sin dalla prima palla a due, testa bassa e grande propensione al sacrificio.
Una nazionale in grado di affrontare con incredibile lucidità le fasi più delicate della partita, senza scomporsi ma anzi continuando a fare il proprio gioco, può scendere in campo senza aver timori referenziali nei confronti di nessuno, e questa nazionale non ne ha avuti.
Ed al cuore da gettare oltre l’ostacolo ed al cervello per analizzare lucidamente gli avversari, a questi azzurri occorrevano delle arterie lungo le quali far scorrere il proprio gioco.

La maturazione dei playmakers azzurri (su tutti Andrea Cinciarini senza dimenticare il grandissimo lavoro di Daniel Hackett dalla panchina e quello a corrente alternata di Peppe Poeta) ha fornito alle trame di gioco azzurre l’upgrade giusto per rendere imprevedibile la manovra azzurra senza dipendere esclusivamente da un’unico terminale offensivo.

Pietro Aradori ha fornito un contributo da 12 punti di media a partita a cui va aggiunto il contributo eccezionale di “Gigigante” Datome e di Danilo Gallinari, i quali in più di un occasione hanno provveduto a togliere le castagne dal fuoco riportando l’Italia in partita (come nel doppio confronto con la Turchia).
Sotto le plance si sono viste cose buone e meno buone, in un settore che indubbiamente può ancora migliorare e tanto.
Angelo Gigli è stato sicuramente un fattore importante dalla panchina con quasi 4 punti di media a cui si aggiunge un prezioso lavoro su entrambi i lati del campo.
In quintetto si è poi visto il promettente duo Stefano Mancinelli-Marco Cusin i quali per ragioni diverse devono aggiungere quel qualcosa in più al proprio gioco.
A Marco Cusin si chiede di limitare i falli e di lottare con più continuità sotto canestro sopratutto in attacco; mentre il Mancio dopo l’exploit in amichevole contro la Finlandia ha un pò navigato a vista anche se nell’ultima gara contro la Bielorussia ha evidenziato tutto quello che di buono può (e deve) portare in dote al movimento azzurro.

Le prospettive di questo gruppo improvvisamente diventato vincente sono molto rosee all’orizzonte: il cammino di qualificazione verso Slovenia 2013 ha compattato il gruppo creando le fondamenta sulle quali costruire l’Italia del prossimo anno.

Una nazionale ritornata competitiva esalta il pubblico ma sopratutto diventa un obiettivo importante per tutti i ragazzi, siano essi impegnati in Serie A, NBA o altrove.
A tal proposito riportare in maglia azzurra giocatori come Andrea Bargnani e Marco Belinelli può non essere un rischio ma una possibilità per aggiungere esperienza internazionale e talento da mettere a servizio della squadra.
Tuttavia oltre ai buoni propositi l’Italia del prossimo anno sarà anche il frutto delle scelte di coach Pianigiani, ed ogni aspirante azzurro dovrà innanzitutto dare il massimo nei tornei di club per poi ripartire, in maglia Azzurra, da otto in poi.


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