La scorsa settimana, l'attenzione di giornali e tv era incentrata sulle proteste dei No-Tav; la cosa preoccupante però non sono queste manifestazioni, ma le cazzate che circolano nei vari telegiornali e quotidiani di regime: le famose cazzate ad alta velocità. Circolano con una rapidità incredibile, visto che a differenza del Tav non hanno bisogno di rotaie su cui correre, ma di “Signorsì” che si spacciano per “bene informati” e che hanno il compito di convincere tutti che il TAV va fatto e i No-Tav sono delinquenti anarco-inssurrezionalisti.
Per capire se il Treno ad Alta Velocità Torino-Lione sia un bene o un male per l'Italia, dobbiamo leggere i dati raccolti da economisti italiani e non; per capire invece chi sono i No-Tav si deve conoscere un minimo di storia recentissima.
A proposito di quest'ultima considerazione: in questi giorni i Valsusini sono stati paragonati (come era già successo circa un anno fa) alle BR: questi “storici”, “politici” e “sociologi” devono aver perso il lume della ragione. Paragonare le infiltrazioni violente all'interno del movimento No-Tav, alle vecchie BR è da ignoranti o da imbecilli.
L'associazione terroristica fondata nel 1970 da Franceschini, Curcio e Cagol, era una banda armata super-organizzata con contatti con esponenti di governi mediorientali e di governi comunisti (quelli del blocco sovietico, dell'ex Patto di Varsavia), nata con diversissime motivazioni e ideologie.
Bersani, a Servizio Pubblico, ha rimarcato la sua paura nei confronti del movimento No-Tav, affermando che sono scene già viste durante gli anni di piombo; quando poi gli è stato chiesto perché sia favorevole al Tav, non è riuscito a rispondere, se non farfugliando qualcosa in politichese, che fa una pippa al politichese di Forlani: Cazzate ad Alta Velocità!
Adesso analizziamo per filo e per segno nascita, crescita, costi (molti) e benefici (pochi) del progetto Torino-Lione.
PROGETTO TAV: NATO IN PIENA TANGENTOPOLI -
Le “palle” che ci hanno raccontato sul Tav sono innumerevoli. Studiando la storia del progetto, se ne possono trovare a bizzeffe.
Andiamo per ordine. Il Tav Lione-Torino è stato progettato un' “era geologica” fa, esattamente ad inizio anni '90, quando in Italia governava ancora quel “giglio” di Giulio Andreotti. Dopo qualche anno scoppia Tangentopoli, con l'inchiesta Mani Pulite, numerosi partiti vengono travolti e costretti a chiudere i battenti.
Il solo fatto che il progetto iniziale sia nato in quel periodo, prima di scavare anche un solo foro nella terra, dovremmo controllare e ricontrollare i progetti e capire se c'è qualcosa dietro, e soprattutto chi c'è dietro!
Non solo: qui c'è il primo nodo cruciale della vicenda. Quando uno corruttore paga una mazzetta ad un politico per accaparrarsi un appalto, e l'opera viene bloccata, le soluzioni possibili sono due: o il politico restituisce la mazzetta oppure l'opera deve ripartire. Ecco, io credo che l'opera debba ripartire per forza, altrimenti vari politici dovrebbero restituire il denaro.
ITALIA ISOLATA DAL RESTO D'EUROPA? CAZZATE! -
Ci raccontano che senza il Tav l'Italia è scollegata dal resto dell'Europa: altra Cazzata ad alta velocità! In realtà siamo già collegati alla Francia attraverso due tunnel artificiali da cui passano autostrada e rete ferroviaria (Frejus ferroviario ed autostradale; il primo inaugurato nel 1871 il secondo nel 1980) ed attraverso due valichi naturali (Moncenisio e Monginevro). Attraverso il Frejus ferroviario passa la Torino-Modane e nella località francese parte la linea per Culoz, punto di partenza per arrivare a Lione, a Parigi ed a Ginevra. L'Italia quindi non è affatto isolata dal resto d'Europa.
CALCOLI SBAGLIATI SU PASSEGGERI E MERCI -
Uno studio del 1991 prevedeva che i passeggeri tra Italia e Francia sarebbero aumentati da un milione e mezzo a sette milioni. Adesso i passeggeri sono appena 700 mila. Non c'è che dire: lo studio del 1991 è stato un successone!
Il progetto però doveva andare avanti per forza, così dal Tav per il trasporto di persone , siamo passati al Tav per il trasporto merci. Ma anche il traffico merci tra Italia e Francia è precipitato dal 2000 in poi. Attraverso il Frejus il traffico è calato dalle 8,6 milioni di tonnellate nel duemila a alle 2,4 milioni nel 2009 (studio fatto dall'Ufficio federale svizzero). Uno studio prevedeva che il traffico arrivasse a 20 milioni di tonnellate.
Ed è già il secondo studio che toppa alla grande! Per quanto riguarda il Frejus autostradale, il traffico merci su strada è rimasto invariato dal 1993 al 2009 (10 milioni di tonnellate). Quale sarebbe questo grosso aumento previsto? Gli studi molto probabilmente sono stati commissionati a Paperino e Pluto!
Nonostante ciò, i “bene informati” affermano che il Tav, anche se i commerci sono diminuiti, leverebbe i camion dalle strade, ma così non è: solo in Svizzera sono aumentati i commerci su rotaia e diminuiti quelli su gomma, ma solo perché la Confederazione Svizzera ha applicato pedaggi molto alti per i camion.
Gran parte del commercio italiano si basa sul trasporto di capi costosi, che le ditte non vogliono far viaggiare su treni, sia ad alta velocità sia normali. Se alzassimo i pedaggi autostradali per i tir, rischieremmo di perdere anche quei commerci!
DANNI AMBIENTALI -
Verrà scavato un “buco” di 57 chilometri, in una montagna, il Moncenisio, piena di amianto, uranio ed altri materiali radioattivi; come verranno smaltiti questi detriti? E nessuno considera le polveri sottili che rimarranno nell'aria per anni?
Si prevede, anche, che la perforazione di tratti montani così lunghi porti al prosciugamento delle falde acquifere, proprio come è successo in Toscana (nel Mugello).
Alcuni studi dimostrano che per colpa del cantiere rischiano di ammalarsi oltre 10000 persone ed inoltre, è previsto un aumento del 10% sulle malattie cardiache e respiratorie. Le cureremo con i soldi dei Pro-Tav?
COSTI -
Il Tav costerà una cifra tra gli 8 e i 20 miliardi di €. Considerando i precedenti, le spese per l'opera lieviteranno in modo sostanzioso. Per esempio per il Tav Torino-Milano i costi del bilancio consuntivo, rispetto al preventivo, sono aumentati di 4 volte, mentre per il TAV Bologna-Firenze di 6,5 volte.
Ovviamente i “bene informati” ci raccontano che una parte delle spese, il 30-40%, sarà coperta con il sussidio proveniente dall'UE: in realtà l'Unione Europea per adesso non ci ha promesso nessun sussidio; ha dichiarato che prima vuole vedere i progetti, poi deciderà sul da farsi. Infatti, i quattro europarlamentari, che Venerdì 10 febbraio hanno effettuato un sopralluogo nel “cantiere (se così si può chiamare: in un cantiere si lavora, lì per adesso hanno solo espropriato i terreni!)” della Maddalena, hanno affermato che non vi sono certezze sul fatto che l'UE sostenga a fondo perduto il 40% dei costi del Tav, e questo per diverse ragioni: gli enormi ritardi già accumulati ad oggi nelle attività di progettazione e geognostica, i dubbi che l'Italia possa finanziare l'opera e la mancanza di un rapporto costi-benefici che garantisca le istituzioni finanziare (una per esempio la BEI, Banca Europea per gli Investimenti) che dovrebbero aiutare Francia ed Italia a trovare il denaro di cui necessitano.
Per di più, gli accordi prevedono che l'Italia debba pagare il 57% di un'opera che passa solo per il 30% sul territorio italiano.
Gli studi fatti in materia, per dimostrare che il Tav è un progetto inutile, dannoso per le nostre tasche e per la nostra salute, sono numerosi: uno studio dell'Università di Parigi XII ha dimostrato, calcolando il rapporto costi-benefici, che con le previsione di traffico fatte dal governo francese, dopo 40 anni i bilanci del Tav sarebbero ancora in passivo. Ricerche condotte da ricercatori svedesi ed americani hanno dimostrato che le grandi strutture ferroviarie, come il TAV, consumano moltissima energia, inquinando più dei tir. Un altro studio fatto dall'Università di Oxford, condotto su 260 infrastrutture trasportistiche in 20 nazioni diverse, mette in evidenza che per le “grandi opere pubbliche” i costi sono sempre sottostimati, mentre i ricavi sovrastimati: il titolo della ricerca è eloquente...“La peggior opera è sempre quella che viene costruita”.
Uno studio di due ricercatori del Politecnico di Milano (Beria e Grimaldi) invece, dimostra la grave sofferenza in cui versano tutte le linee ad alta velocità in Italia.
Può bastare?
IN FRANCIA, PRIMA VALUTANO POI DECIDONO -
Altro slogan diventato celeberrimo in questi giorni è “In Francia hanno già iniziato i lavori”: ennesima Cazzata ad Alta Velocità. Oltralpe in realtà hanno provato a fare tre cunicoli esplorativi, dopodiché hanno richiuso tutto.
Ci sarebbe anche da dire che in Francia, prima hanno chiesto il consenso alla popolazione ed una volta ottenuto, hanno iniziato l'iter di discussione; in Italia non è successo!
La Corte dei Conti francese poi, in questi giorni, ha sancito il fallimento degli obiettivi commerciali di due importanti reti ferroviari, la Perpignan-Lussemburgo e la Aiton-Orbassano (il tratto che dovrebbe essere sostituito dalla Torino-Lione): entrambe le reti non sono in grado di sostenere i costi con i proprio proventi e devono quindi ricorrere a continui aiuti pubblici.
Sempre in Francia, i partiti, le associazioni e i cittadini, inizialmente favorevoli al sì, adesso chiedono di ridiscutere il progetto, perché temono grosse spese e brutti impatti ambientali.
Considerando che le elezioni si avvicinano, è molto probabile che il Governo francese faccia un passo indietro, riaprendo l'iter di discussione, visto e considerato che una parte della popolazione è ostile al TAV Torino-Lione.
PERCHÈ SI VUOLE FARE IL TAV A TUTTI I COSTI? PERCHÈ SI' -
Come ho già detto all'inizio, i politici, alla domanda “Perché si vuole fare il TAV a tutti i costi?”, rispondono “Perché sì” punto! Come ha detto Adriano Sofri su Repubblica “I fautori della Tav appartengono a quel partito trasversale e ingordo che si chiama il Partito Preso…”. Il TAV è un po' come il primo amore per i nostri politici: non si discute, si ama!
Travaglio, invece, nel suo editoriale ha parlato del vecchio varietà di Paolo Panelli dal titolo “La parola all'esperto”. La rubrica parlava di bricolage ed alla fine della trasmissione Panelli diceva: “A questo punto voi mi chiederete che cos’è il legno. Ed eccomi qui pronto a spiegarvelo: il legno è il legno ”. Ecco, così fanno i nostri politici...guai a chiedergli “E perché sì?”...la è risposta scontata:“Perché serve!”. Non si sa bene a cosa, ma serve.
IL TAV “ROSSO” -
La ditta appaltatrice del Tav è una “coop rossa”, la Cmc (Cooperativa muratori e cementisti) di Ravenna. Il dubbio sorge spontaneo: non è che il Pd appoggia l'opera perché deve pagare una sorta di “cambiale” alla cooperativa? Forse ha preso un impegno nei confronti della coop, in cambio di un aiuto finanziario. Si scrive aiuto finanziario, si legge tangente...
La Cmc conta oltre 8500 dipendenti e 850 milioni di fatturato; ha ottenuto grandi appalti in cinque continenti e lavora al “famoso e molto contestato” ampliamento della base militare USA a Vicenza (la base “Dal Molin”).
La coop rossa in questione è molto nota alle cronache giudiziarie e tra l'altro in passato era guidata da un certo Lorenzo Panzavolta, travolto da Mani Pulite ed accusato per concorso in associazione mafiosa, nella la vicenda degli appalti in Sicilia, quando era al Gruppo Ferruzzi.
Inoltre la Cmc è uno degli inserzionisti della rivista Italianieuropei della fondazione di Massimo D'Alema.
QUALSIASI OPERA CREA OCCUPAZIONE -
Mario Monti, nel suo intervento di Venerdì scorso, ha dichiarato che il cantiere del Tav creerà posti di lavoro. Qualsiasi opera crea posti di lavoro: anche spaccare sassi, ma non per questo si assumono dipendenti per spaccare sassi. L'esempio è paradossale, ma una c'è un filo conduttore tra le due cose: l'inutilità!
Anche costruire una “muraglia italiana” creerebbe occupazione, ma almeno per adesso, non si progetta la costruzione di questa.
Perché anziché creare posti di lavoro con queste “grandi opere”, non si fanno tante piccole opere nei servizi deficitari? Anche quelle creerebbero posti di lavoro.
LA VIOLENZA: SEMPRE DA CONDANNARE -
I No-Tav non devono cadere nella trappola: rispondere con la violenza alle provazioni di politici e tecnici. La violenza va condannata a prescindere! Capisco che non sia facile vedersi espropriare i territori nei quali sei nato e cresciuto, ma commettendo atti violenti, i valsusini passano dalla ragione al “torto”. Anche perché i politici pro-Tav (praticamente tutti quelli presenti in Parlamento, tranne quelli dell'Idv che hanno chiesto uno stop per riesaminare progetti e dati), falsi moralisti, non aspettano altro che altri atti violenti, per dire che i No-Tav sono solo delinquenti a cui non bisogna dare ascolto.
DIFESA AL GIUDICE CASELLI -
Il giudice Caselli, nella sua lunga e bellissima carriera (ricordo che se non fosse stato approvato l'emendamento Bobbio alla cosiddetta Legge Castelli, molto probabilmente Caselli sarebbe diventato Procuratore nazionale antimafia), ha sempre combattuto contro cosche e terroristi. Affibbiargli l'aggettivo “mafioso” è da folli. Il Magistrato ha applicato solamente la legge. Osannarlo quando fa arrestare malavitosi e terroristi e considerarlo un corrotto o un servo del potere quando le sue decisioni colpiscono un No-Tav, è un ragionamento senza logica aristotelica, ma con tanta logica berlusconiana. Questo ragionamento a cazzo è tipico dello CaiNano. Prendersela con Caselli non serve a nulla e soprattutto non spiega nulla!
Tutto quello detto finora dimostra che dati alla mano, elaborati da ricercatori, professori ed economisti (non da anarchici insurrezionali o da No-Tav), il Tav è un'opera inutile.
Vista la situazione italiana, come è possibile anche solo pensare di fare un'opera del genere, che verrà finanziata, in parte, dai contribuenti? Ricordo poi che i costi stimati, in Italia, aumentano regolarmente. Come dice sempre il docente Marco Ponti “Vogliamo andare dal panaio con la Ferrari e non abbiamo soldi per comprare il pane”.
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