Magazine Diario personale

Dal vero standard dell'Alaskan Malamute alla realtà del quotidiano (Parte Prima)

Da Fioridilylla @c_venturini

Alaskan Malamute e la spiaggia

Mercurio, il mio piccolo Alaskan Malamute scopre la spiaggia, il mare e la macchia mediterranea

Prima di adottare Mercurio ho letto diversi articoli online sul "vero standard" della razza Alaskan Malamute; in alcuni casi, avevo riso di gusto immaginando si trattasse di caricature fondate per metà sulla verve scrittoria dell'autore e per metà su generalizzazioni capaci di tratteggiare i tratti salienti di questo tipo di ... lupi con qualche accenno di cane. Poi è arrivato Mercurio e la realtà del quotidiano di un singolo esemplare mi ha fatto ripensare più volte a un articolo letto in uno dei siti più rilevanti nel settore. Parlando del vero standard dell'Alaskan Malamute l'autore iniziava, com'è logico, dal nome di questi animali affiancando l'incontro con la cosiddetta Sciura Maria. Se potessi parlare con l'autore credo che gli direi di ampliare il concetto di Sciura Maria inserendo anche i Professori Cinofili dei quartieri. Ho incontrato sia Sciure Maria sia Professori/professoresse Cinofile e quel che leggerete in seguito sarà  un agglomerato di situazioni quotidiane e divertenti che popolano le mie giornate. Prima di passare alle Sciure Marie (per le quali provo una sincera simpatia), colgo l'occasione per  raccontare la scoperta del mondo attraverso le rimostranze dei P.C.D.Q. (Prof. Cinofili di quartiere).
"Ma signorina! Lo porta in spiaggia? Si sporca!", "Lo lascia andare nelle pozzanghere? Come fa a pulirlo?", "Lo lascia bere da terra! E' un cucciolo, si ammala!", "Hai il pavimento bianco! Lui te lo sporca! Come fai a pulirlo?" queste sono solo alcune delle simpatiche affermazioni che io e Mercurio incontriamo ogni precisa volta che usciamo in passeggiata, ovvero tre volte al giorno, ogni giorno. Ho il pavimento in casa sporco spesso perché portiamo molta terra con scarponi, stivali di gomma e zampe incrostate di terra, ma non è un problema, per me, pulire l'ambiente e il mio cane. Mi suscita curiosità questa paranoica attenzione verso la pulizia e mi ricorda molto le sgridate che si beccano le neo mamme che permettono ai bambini di fare qualcosa, come mettersi le mani in bocca dopo che hanno toccato la terra. Mi sembra, a volte, di dover rassicurare la gente in strada e, in altre, vorrei chiedere le dispense per studiare l'Arte del Proprietario di Cane Perfetto. Devo ammettere che il mio interesse al riguardo è molto scarso. Mercurio è un cane con una buona percentuale di lupo nel patrimonio genetico. I lupi, in natura, non lavano con l'Amuchina le carcasse degli animali e non sterilizzano le zanne prima di affondarle nella gola di una preda. Non comprano gli strumenti per purificare l'acqua del torrente nel bosco o del lago e non credo siano particolarmente amanti di calzini e scarponi anti sporco per terra. Mi rendo conto delle difficoltà che si possono incontrare quando c'è da capire la differenza fra un bambino piccolo e un cucciolo di cane. Non sarebbe male, tuttavia, se le persone fossero in grado di accettare, almeno, che esiste una variante genetica che differenzia l'essere umano dal lupo. Basterebbe questo. Mercurio sta conoscendo molti ambienti diversi e ha quasi concluso la prima parte dell'Enciclopedia delle Razze Canine socializzando con ogni quadrupede sulla sua strada. Lo abbiamo portato in spiaggia, si è tuffato nel lago, nel fiume Almone e, come vuole tradizione, in tutte le pozzanghere nel raggio di 2 km dal suo naso. Si sporca, ovviamente. Il pelo, sul bagnasciuga, ha accolto significative manciate di sabbia perché si è rotolato, ha saltato, ha brontolato con le onde del mare (a distanza). Ho perso il conto del numero di salviette canine che utilizzo giornalmente per pulirlo dopo le sue scorribande nella natura. La questione importante, per me, è solo una: preferisco vedere il mio cane che gioca felice e che fa esperienza del mondo piuttosto che isterico, pulito, immacolato, impaurito da ogni elemento diverso dalla routine. Oggi, per esempio, abbiamo conosciuto il Signor Temporale nel Parco degli Acquedotti. Mister non si è spaventato, anche perché nei giorni passati l'ho sensibilizzato con i video su You Tube. Ha continuato a giocare e, bontà sua, ha deciso di farsi i denti nel Ramo dei Rami sotto gli archi dell'Acquedotto, mentre io riuscivo (per due minuti) a proteggermi dalla pioggia. Molte signore inorridiscono quando vedono il loro cane correre di gran carriera nelle pozzanghere. Io mi esalto e mi diverto perché Mister è ancora un piccolo trattorino goffino e quando corre (con la lingua rigorosamente a penzoloni fuori) è l'immagine della dolcezza e la demo-live di ciò che sarà in futuro. E' un cane molto energetico (quando esce di casa... quando è dentro.... dormire davanti al termosifone è pressoché la sua attività del cuore). Sta sviluppando una muscolatura di tutto rispetto e le sue fattezze lupine si mostrano in tutta la loro bellezza quando corre come una saetta con le zampe nel terremo fradicio. Mi dona così tanta serenità, che non vi so spiegare quanto mi sia difficile mantenere una tabella oraria per riuscire ad incasellare tutto nell'arco di 24 ore, i suoi bisogni, il mio lavoro, il mio studio, il tempo della coppia, le pubbliche relazioni e le relazioni familiari (vicine e a distanza). La sera mi addormento spesso alle 22:00 e crollo come un sasso.  Mercurio mi ha curato l'insonnia perenne e altri disturbi che mi accompagnavano la notte, da anni, e che si ripresentano solo nei momenti di fortissimo stress lavorativo. Mi ha distolto da pensieri ricorrenti, mi ha sgravato da alcune tristezze e mi ha ricordato che ho ancora del lavoro psicologico da fare per scoprire la mia forza e la mia capacità di difendermi e di affermarmi con gli esseri umani. Mercurio mi aiuta anche ad affrontare un momento professionale difficile, dandomi la forza per resistere in situazioni poco piacevoli, professionalmente sterili e con orizzonti nebulosi, non foschi, ma molto londinesi.   Il mio cucciolo mi ha anche dato un motivo in più per stabilire orari più definiti alla disponibilità: un tempo chi mi contattava per lavoro di sabato e di domenica, di sera tardi, mi trovava sempre e mettevo tutto, cose, persone, appuntamenti, intimità, dopo il lavoro. Ora no. Il week end il computer è pressoché spento e la mia reperibilità lavorativa si conclude ogni venerdì alle 19:00. Poi inizia il tempo per me, per noi, per la mia famiglia. Un tempo irrinunciabile, che scopro come una bambina. Un tempo che mi sta facendo rivalutare le priorità, la scala di valori, il mio futuro come donna e la genitorialità stessa.  Un altro aspetto della mia vita che ha vissuto un cambiamento riguarda le mie mani. Fino a un mese fa avevo raramente la pelle screpolata, secca. Accadeva quando non utilizzavo i guanti per pulire superfici con detergenti molto aggressivi. Ora è una costante che nasce dal contatto con il mondo all'esterno: freddo, pioggia, vento, terra, detersivi per togliere gli odori canini. Utilizzo raramente i guanti perché mi tolgono sensibilità al tatto: conosco il mondo con le mie mani, coprirle mi limita l'esperienza. Magari queste cose per voi sono banalità. Per me si tratta di una nascita. Il mio utero era la stanza che conteneva il pc. La gestazione è durata più di una gravidanza di elefante al quadrato. Nasco grazie alle zampe di un cucciolo e il mio insight si materializza negli occhi del mio compagno e in quelli del grande Malamute al mio fianco. Non sono sicura di riuscire a trasmettervi tutto ciò che significa per me questa scoperta e quest'esperienza umana. Oltre ai PCDQ, la cosa più divertente è ascoltare la pronuncia del nome della razza dai passanti per strada, Sciuta Maria inclusa. Mercurio, quindi, è diventato un Mammuth, un Mute, un Alaski, un Siberio, un Alamute. Qualche giorno fa siamo passati davanti a un campo di calcio improvvisato e le denominazioni fantasiose che sono nate hanno superato la mia capacità di controllare lo sbotto di risa in faccia alla gente. Fortuna ha voluto che il naso superbo di Mercurio sia entrato in contatto con qualche odore più interessante del sudore umano e del pallone da calcio improvvisato e così sono riuscita a superare il momento imbarazzante, allontanandomi a ridere a distanza. Erano anni che non ridevo. Prima di Mercurio ero una persona tendenzialmente triste nella maggior parte del tempo; magari allegra, di tanto in tanto, ma poco capace di vivere una sana, grassa risata liberatoria. Mercurio ha anche questo potere, soprattutto quando corriamo insieme sullo sterrato oppure la serata tardi (quando non crollo addormentata), di ritorno dalla passeggiata, quando "fiuta" la strada verso casa e schizza a razzo verso il portone... anche se mancano ancora diversi isolati.  In queste settimane ho lavorato sodo con la sua educazione, in particolare per quanto riguarda la risposta ad alcuni comandi "salvavita" come il "Guarda", il "Resta", il "Vieni". Ho avuto modo più di una volta di apprezzare i risultati di questo lavoro in situazioni potenzialmente difficili quando, cioè, Mercurio avrebbe potuto seguire dei cani-stimolo "molto potenti", quando dovevo distoglierlo dall'immondizia pericolosa lasciata per strada da gente incivile, quando volevo toglierlo da distrazioni "non buone" oppure correggere il suo comportamento predatorio nei confronti di altri cani, carrelli della spesa delle Sciura Maria e, in alcuni casi, bambini piccoli. Stiamo lavorando per migliorare il suo rapporto con i bimbi, facendo in modo che li associ il più possibile a "qualcuno che mi dà il cibo" piuttosto che un gioco "da mordere". Mercurio ha un carattere molto forte, tipico dei nordici. Ci sono momenti in cui la sua volontà è quasi incrollabile e non ha intenzione di ascoltare nessuno, nemmeno il suo naso che fiuta un premio succoso come un wurstel. Il lavoro di educazione sarà lungo, ma porterà al Patentino del Buon Cittadino e, se sarà ritenuto idoneo, al percorso per diventare un bravo cane d'aiuto nella Pet Therapy, negli anni a venire. Quello che mi colpisce quando sento parlare del vero standard ell'Alaskan Malamute è che in troppi casi, secondo me, si perde di vista che le caratteristiche psicologiche di un esemplare variano dall'individuo e possono essere incasellate limitatamente in generalizzazioni. Lo standard andrebbe preso, secondo me, come delle linee guida per avere un'idea del tipo di animale che abbiamo di fronte. La realtà quotidiana dell'ambiente, gli stimoli a cui è sottoposto, la sua stessa genetica, attitudine, preferenze possono mettere in moto differenze significative. Parlare di standard, a volte, è rischioso perché se un cane discosta dalla regola e non ha un proprietario capace di accettare la differenza, valorizzarla, può nascere, in alcuni casi, un problema anche serio che si può tramutare anche nell'abbandono del cane stesso oppure in forme di maltrattamento. Per questo, come accade sempre, gli articoli online sul come deve essere sicuramente un dato cane vanno presi per ciò che sono. Ogni animale è differente, ogni cane ha un suo modo di amare e di rapportarsi con il mondo. Non dimentichiamolo mai.

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