Convegno ABI a Roma sullo stato del settore e sui finanziamenti da parte delle banche
“E’ indispensabile aiutare il settore delle rinnovabili. ristrutturando i finanziamenti già concessi, circa un miliardo per chi ha subito la riduzione degli incentivi“. Questo quanto dichiarato nel corso del Forum “Green Energy, rinnovare il credito alle energie rinnovabili“ da Giovanni Sabatini, direttore dell’ABI, che ha aggiunto: “ci impegniamo a favorire il processo di ristrutturazione delle operazioni di finanziamento concesse per la realizzazione degli impianti solari fotovoltaici che entrano in esercizio dopo il 31 maggio 2011 stipulate o deliberate sulla base delle tariffe definite dal terzo Conto Energia”.
Secondo le stime dell’ABI i finanziamenti riguardano soprattutto impianti in costruzione che entrano in esercizio dopo il 31 maggio e ammontano a circa un miliardo di euro.
Secondo Sabatini, “il settore delle energie rinnovabili è di grande interesse per l’industria bancaria, in stretta connessione con l’attenzione per l’economia a supporto di imprese e famiglie. Nel settore delle energie rinnovabili, le banche hanno fatto molto. Basti pensare che per i grandi impianti destinati ad essere realizzati in project financing o leasing sono stati impegnati 7 miliardi sull’eolico e 6 sul fotovoltaico”
Il Forum organizzato da ABI è stata anche l’occasione per approfondire la situazione energetica italiana alla luce degli obiettivi nazionali e comunitari e per discutere sulle novità del nuovo sistema incentivante e quale l’impatto che potrà avere sulla filiera industriale. Tra le priorità da affrontare la definizione di una normativa certa e chiara perchè, sempre secondo il direttore dell’Associazione banche italiane: “le regole sono l’infrastruttura delle infrastrutture. E’ fondamentale che l’infrastruttura sia solida e certa. Se così non fosse, il riflesso immediato è l’incertezza del progetto. Occorre un quadro di certezze per prezzare il rischio. Il tasso di interesse è il prezzo del rischio. Se aumenta l’incertezza del quadro normativo, cresce l’insicurezza, creando difficoltà tra impresa e banca”.