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Dall'editoriale di Massimiliano Franzoni su "ilgio", commento

Creato il 05 aprile 2010 da Pierrebarilli

(...) Quanti sono oggi i depositari della verità che non accettano la critica o il pensiero libero e sono pronti a condannarti senza diritto di difesa. Certo oggi, almeno qui da noi, non si rischia la morte ma l’essere accantonati, il non avere più udienza e soprattutto in alcuni casi il non avere più riconosciuta la propria dignità. L’intellighenzia salottiera e intrigante abita a destra come a sinistra, nei palazzi come nei media e spesso in quelle piccole stanze dove pochi decidono e non è ammessa critica. (...) - M. Franzoni  Commento: il capzioso e codino atteggiamento dei media cartacei locali può ben definirsi  figlio della mancanza di un qualsiasi  dibattito politico  dentro e tra i partiti, e di comunicazione tra i partiti e la gente. Non è un caso se a Fidenza fioriscono i blog,  Certo,   a Fidenza manca la  politica, sostituita vuoi da vuota retorica piuttosto che da tecnicismi burocratici quando non da servilismo.  Alla politica si è sostituito il comunicato stampa, buono per il copia incolla dei redazionali. Voltare pagina? Dopo quasi un anno di nuova amministrazione comunale, sul versante della politica,  nulla di nulla; qui le responsabilità della minoranza di sinistra sono enormi. Ma è possibile? C'è da immaginare la Fidenza del 2030 e, mentre gli uffici tecnici lavorano sulle direttive non si sa di chi, tutto tace. Pure Italia Nostra: tiene alta la bandierina del "no alle alette nel nuovo forno comunale" e ne rimane prigioniera. L'informazione ridotta a velina,  è un prodotto di questa  mancanza di politica. Guardatevi intorno, c'è quello che pur di stare spalla a spalla con l'odore del potere vende l'amico e, di sicuro, cornifica  se non la  moglie, gli elettori ai quali promette cose che sa di non poter mantenere e tutto per un meccanismo elettorale ipocrita,  che diventa squallida rincorsa alle preferenze  conquistate con una cena, una promessa o l'accordo con qualche detentore di pacchetti di voti,  magari cattolicissimi , venduti (io ne so qualcosa) al laicissimo mercato delle vacche magre. A proposito, dove abita "l'intelligenza salottiera"? Se per intelligenza salottiera si pensa al gruppo vecchi arnesi che si credono "poteri forti" soltanto perché hanno a che fare con le debolezze, anzi con l'assenza della politica,  stiamo freschi. Oppure "l'intelligenza salottiera" non sarà per caso quella che si riunisce nella villa di un ex potente democristiano di sinistra talmente bollito da credere a quello che gli racconta un altro rottamato ex democristiano di sinistra, ora, pro tempore, passato al tentativo di rottamazione del centro-destra. O non mi si dica che "l'intelligenza salottiera" è quella che si coagula intorno all'ex - sempre stato ex, anche il giorno dopo esserne stato eletto - presidente che, a Palazzo,  vale come il due di coppe quando a briscola c'è sotto spade.  Potrei continuare parlando di Comunione Librazione e della loro doppia vita;  una meritevole per la capacità di credere in determinati valori e  di viverli  riportandoli sulla terra,  facendone pane quotidiano da condividere in amicizia solidale; l'altra... Lo so,  quando penso da un lato alla classe politica fidentina e dall'altro a lor signori, l'intelligenza salottiera, quella che, ad esempio,  ha concepito le torri in piazza della stazione,  m'incattivisco perché, invece di chiudersi in convento a meditare, lor signori si permettono di far credere al mondo intorno che, in definitiva solo perché titolati a mettere una riga in più o una riga in meno sulla Gazzetta di Parma, possono fare e disfare in politica come se fosse la scelta del culatello da tagliare il venerdì sera in collina dallo zio, con la benemerita, fuor servizio, che serve ai tavoli. Ah, e il primato della politica? 
Buona settimana.

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