Da Rudersdal, un piccola cittadina danese di circa 20.000 abitanti all’elite del basket spagnolo: Rasmus Glarbjerg Larsen 18enne pivot di 212 centimetri è stato la rivelazione e l’MVP della prima giornata di ACB chiudendo con 37 di valutazione, 21 punti e 13 rimbalzi e confermandosi a buoni livelli anche nella seconda con 7 punti e 9 rimbalzi. Era la sua prima partita con il Manresa in ACB ed è riuscito a battere il precedente record di valutazione per un 18enne (35 di Ricky Rubio).
Per il giovane danese è un ulteriore sogno che si avvera: questo centro dai capelli rossi, ancora molto timido e riservato racconta così i suoi inizi:
“Il basket non è di certo uno degli sport più in voga del mio Paese, però in ogni scuola c’è un canestro, ed a 11 anni iniziai lo sport scolastico e scelsi il basket. Poi arrivò il mio primo club. Dopo i primi due anni non pensavo di poter diventare professionista, ma dopo il terzo ebbi l’occasione di passare da un club locale ad uno più blasonato il Vaerlose BBK. Giocavamo molti tornei fuori dal Paese e questo mi dava la possibilità di migliorare.”
A 14 anni il ragazzo era alto quasi 2 metri e correva il campo in palleggio con molta facilità, a 15 già si parlava di un ipotetico passaggio alla Joventud Badalona (che di giovanissimi talenti ne capisce parecchio), dopo l’esordio addirittura in nazionale maggiore. Nell’estate 2010 arrivarono gli Europei Under 16 e il talento danese non deluse: 13.2 punti e 7.9 rimbalzi, mettendosi ulteriormente in mostra grazie a mani educatissime e pericolosità da 3:
“All’inizio giocavo pivot, mentre poi capii che la mia posizione preferita era quella di ala grande. Nonostante l’offerta della Joventud fosse buona e mi avessero invitato in Spagna a vedere com’era il basket spagnolo, che mi lasciò senza parole, preferii rimanere ancora in Danimarca per finire gli studi anche perché nel frattempo avevo molto spazio in Prima Divisione dove stavo collezionando buoni numeri.”
Così, alle porte dei 17 anni, visto già come una delle migliori promesse del suo Paese dove lo paragonavano al primo Nowitzki, sembrava che nessuno potesse fermare la sua corsa verso i vertici del basket europeo, ma a fermarlo, come spesso accade, arrivarono i primi problemi fisici. La stagione 2011/12 non fu di certo la sua più brillante, problemi alla spalla sinistra e all’inguine gli fecero abbassare le cifre sia nel campionato danese sia nelle competizioni internazionali.
Nonostante i problemi, però, scout e dirigenti continuavano a vedere il potenziale e nell’estate 2012 gli arrivarono molte offerte dalla Spagna e anche dall’Italia, ma il talentino danese scelse Manresa. Tre giorni dopo aver firmato con il club catalano, scattarono gli Europei Under 18 chiusi con ottime cifre: 15.7 punti e 8.2 rimbalzi di media. I problemi alla spalla però tornarono a farsi sentire proprio all’inizio della passata stagione tenendolo fuori praticamente tutto l’anno (l’intervento chirurgico a marzo dopo un tentativo fallito con un trattamento di conservazione) e permettendogli di giocare solamente 2 partite nella “filiale” del Manresa in EBA (4ª divisione spagnola):
“Il processo per sistemare la spalla è stato lungo e frustrante, ma ogni giorno pensavo al basket ed a tornare in campo il più velocemente possibile. Per tutto l’anno la famiglia, il club e gli amici mi hanno aiutato ed io mi sono concentrato così solo sulla riabilitazione.”
Il resto è storia recente. Gli occhi della Liga Endesa sono su di lui, e così anche quelli di tantissimi scout dei top team europei, in attesa che anche l’NBA possa iniziare a prendere informazioni su di lui.
E mentre in Danimarca sognano per il suo talento sperando in un futuro NBA un altro Larsen si avvicina al basket di alto livello:
“Mio fratello si chiama Jacob ed è del ’97, gioca molto bene ed ha un grande potenziale, tecnicamente è un pivot più di quanto lo sono io.”
Se buon sangue non mente siamo sicuri che dopo queste parole più di qualche squadra abbia mandato qualche osservatore a visionarlo.
Questa la sua incredibile prestazione nella 1° giornata di Liga: