Manu Ginobili, Charles Smith, David Hawkins, Terrell McIntyre, Antonio Granger, David Vanterpool, Drew Nicholas, Joseph Blair, Preston Shumpert, Romain Sato, David Moss, David Logan, Keith Langford, Kyle Hines, Kenny Gregory: cos’hanno in comune questi giocatori?
Ecco la risposta: tutti hanno iniziato la carriera europea in LegaDue (o A2, quando si chiamava così) per poi arrivare alla massima competizione continentale, l’Euroleague. Piazze come Pavia, Jesi, Fabriano, Veroli o Cremona hanno potuto apprezzare per prime il talento di giocatori che, poi, si sono affermati a livello superiore.
Nella lista, spicca il nome di Manu Ginobili, che portò Reggio Calabria a vincere l’A2 nella stagione 1998/1999. Il fenomeno argentino ha successivamente vinto l’Euroleague nel 2001 con la maglia della Kinder Bologna, venendo nominato anche MVP delle Finali. Se non fosse volato a San Antonio, Ginobili avrebbe probabilmente messo il suo nome in testa a molte classifiche individuali dell’Euroleague.
Al 22° posto tra i realizzatori troviamo Drew Nicholas, che, dopo il titolo universitario a Maryland, nel 2003 fu autentico mattatore a Fabriano, con oltre 27 punti a partita. In carriera, Nicholas conta sette partecipazioni consecutive in Euroleague, con Treviso, Efes Pilsen, Panathinaikos (con due successi) e Milano, per un totale di 1529 punti realizzati.
Altro giocatore sensazionale fu Charles Smith, “the Spider”, vincitore del premio dedicato ad Alphonso Ford, quello di miglior realizzatore dell’Euroleague, nel 2004/2005, con la maglia di Pesaro (Smith aveva preso proprio il posto di Ford nei cuori pesaresi). La sua carriera europea iniziò con 10 partite a 26 punti di media a Udine, trascinando i friulani in A1. Con alterne fortune, Smith ha poi giocato in Euroleague con le maglie di Real Madrid, Efes Pilsen e Roma.
Blair a Biella, Langford a Soresina
Uno dei più talentuosi GM del basket italiano alla fine degli anni ’90, Marco Atripaldi, portò a Biella Joseph Blair e Antonio Granger. L’ex Harlem Globetrotter Blair, pivot ricordato per la grande abilità a rimbalzo e la pessima mano ai tiri liberi, viaggiò a oltre 10 rimbalzi di media nelle cinque stagioni in Euroleague con le maglie del PAOK, Pesaro, Ulker e Milano. Granger, tiratore sopraffino, con 25.6 punti di media trascinò Biella alla storica promozione in serie A, per poi disputare importanti stagioni con Kinder Bologna, Efes Pilsen e Cska Mosca, con oltre il 43% da tre punti nella massima competizione continentale.
Ben conosciuto in Italia, “il Falco” David Hawkins, dopo quattro anni a Temple, sbarcò a Rieti nel novembre 2004, dove impose la sua straripante forza fisica con oltre 25 punti, 5 rimbalzi, 3 recuperi e 2 assist a partita, per poi disputare cinque Euroleague, sempre in doppia cifra, con le maglie di Roma, Milano e Siena.
La Montepaschi Siena si è distinta negli ultimi anni come migliore formazione italiana in Euroleague, facendo esordire numerosi ex Legadue, come David Vanterpool, Terrell McIntyre, Romain Sato e David Moss. Vanterpool, curiosamente disputò due partite con 51 punti complessivi a Gorizia nel lontano 1995, prima di tornare negli Stati Uniti. Nella parte finale della sua carriera, portò la sua classe a Siena e a Mosca, dove vinse l’Eurolega nel 2006. McIntyre, portato in Italia da Ferrara, dopo alcuni anni tra Germania, Francia e NDBL, esplose nel 2005 a Capo d’Orlando (la sua seconda squadra italiana), dove vinse la LegaDue. Nelle ultime stagioni, T-Mac è stato grande protagonista con la Montepaschi, venendo nominato nel “Primo Quintetto” dell’Euroleague nel 2008 e nel 2009. Sato, dopo la carriera universitaria a Xavier, disputò la LegaDue nel 2005/2006 con Jesi, giocando una clamorosa serie playoff a 35 punti e 14.6 rimbalzi di media. Il centrafricano è protagonista dell’Euroleague da quattro stagioni, con Siena e, oggi, con il Panathinaikos, dove la sua completezza viene ben rappresentata dalle statistiche: è nei primi 200 per punti, rimbalzi, assist, stoppate e recuperi. Infine, David Moss, ideale sostituto di Sato sia a Jesi in LegaDue, dove ha messo in luce la sua capacità di essere utile in ogni fase del gioco (17.2 punti, 6.4 rimbalzi, 2.4 recuperi) che a Siena in Euroleague, con la quale ha esordito in questa stagione.
David Hawkins a Rieti, Moss e...il chewingum a Jesi
Meritano di essere citati Preston Shumpert, a Montecatini nel 2003/2004, e da tanti anni in Euroleague con le maglie di Milano, Treviso, Fortitudo Bologna, Efes Pilsen e Galatasaray, Kenny Gregory, due stagioni a Pavia tra il 2003 e il 2005, seguite da partecipazioni in Euroleague con Le Mans, Efes Pilsen, Lubiana e Nancy, e David Logan, che giocò anche lui a Pavia per tre mesi nel 2005, prima di salire di livello con Prokom, Caja Laboral e, oggi, con il Panathinaikos.
Infine, vanno fatti i complimenti a coach Andrea Trinchieri, per aver scoperto in uscita dal College due giocatori oggi protagonisti al massimo livello europeo: Keith Langford e Kyle Hines.
Langford, dopo la prestigiosa esperienza universitaria a Kansas, nel 2006 sbarcò in Italia nell’allora Vanoli Soresina (oggi Cremona), mettendo in evidenza le sue abilità fisiche (ebbe una percentuale migliore da due, 65%, che ai liberi, 60%). Quest’anno è stato protagonista con il Maccabi Tel Aviv, dopo due stagioni stellari al Khimki.
Se avessero detto a Pianigiani che il giocatore chiave nella sfida playoff Siena-Olympiacos sarebbe stato un ex Veroli, probabilmente il tecnico italiano non ci avrebbe creduto. E invece Kyle Hines ha fatto valere tutta la sua aticipità, stravincendo il duello con i pariruolo senesi. Il “lungo” (196 centimetri) americano ha giocato ben due stagioni in Ciociaria tra il 2008 e il 2010, prima di riuscire a calcare palcoscenici più importanti: quest’anno nell’Olympiacos ha tenuto medie di 10.8 punti e 4.7 rimbalzi in soli 19 minuti.