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Dalla Sardegna con orrore!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Tornavo a casa e ho incrociato per caso un 3×6 sessista nella mia città. Pubblicizzava il mirto Silvio Carta e accostava una modella ammiccante e semi nuda accanto ad una bottiglia accompagnata da un claim che si riferiva esplicitamente alle sue curve.

Non è la prima volta che si pubblicizza così, infatti lo fece anche nel lontano 1997 con due modelle ammiccanti accanto a due bottiglie:

Dalla Sardegna con orrore!

Ma da allora smisero di pubblicizzarsi in questo modo e rieccoci con un cartellone sessista a distanza di 13 anni forse spinto da una  cultura berlusconizzata che impone un certo modello femminile.

Ecco qua la nuova trovata di Silvio Carta segnalata su facebook nella pagina di Giorgia:

Dalla Sardegna con orrore!

Eccoci di nuovo alla comparazione tra corpo femminile e prodotto in maniera lesiva in quanto qui la donna viene rappresentata come un oggetto sessuale per attirare consumatori maschili, escludendo il target femminile dalla fetta di mercato, direi un sessismo a doppio taglio!

Tra l’altro si parla di curve ma non vi è che la solita modella anoressica con mezzo seno di fuori, come se le curve fossero solo un seno prosperoso e non ha nemmeno i canoni estetici caratteristici della donna sarda! (questo per farvi notare quanto questa immagine sia lontana da noi).

Credo che la maggior parte delle donne sarde abbiano visto sui muri della loro città questa pubblicità e chiedo a loro se potrebbero fare un passaparola sul web e segnalare quest’ennesimo scempio!

Per il resto non aggiungo una parola perchè sapete già come la penso su questo tipo di comunicazione. Non riesco a capire se questo atteggiamento contro le donne in pubblicità si stia diffondendo o sono aumentate le nostre denunce, ma mi viene un dubbio perchè  fino a poco tempo fa in Sardegna non si vedeva neppure una pubblicità sessista. L’anno scorso avevamo denunciato mille pubblicità lesive, quest’anno quante saranno? il doppio?

Concludo dicendo che tale immagine non è certo una bella cartolina e nemmeno un buon souvenir da portare a casa dopo le vacanze.

Mary



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