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Daniele 8,13-14: alcune ipotesi sulla profezia delle 2300 sere e mattine

Da Gio65 @giovanniparigi

L’argomento che tratteremo è oscuro, anzi, volutamente oscuro se si considera Dn 8,26 dove si scrive " La visione di sere e mattine, che è stata spiegata, è vera. Ora tu tieni segreta la visione, perchè riguarda cose che avverranno tra molti giorni  ”. Le interpretazioni della profezia delle 2300 sere e mattine sono varie e poco concordi, per cui in mancanza di un’interpretazione sicura aggiungo anche le mie. Sì, le mie perché ho tracciato tre possibili percorsi senza giungere a decidermi per l’uno o per l’altro. Infatti  se dovessi rispettare alla lettera quanto riportato in Dn. 8,14, cioè “Fino a quando durerà la visione del sacrificio perpetuo abolito, della prevaricazione devastatrice, della profanazione del santuario e delle milizie celesti” nessuna delle tre ipotesi sarebbe valida. Tuttavia c’è sempre la possibilità di un’eventuale imprecisa traduzione  di quel “Fino a quando…” a darmi speranza, dal momento che se essa in realtà fosse semplicemente “Quando avverrà…” molte cose andrebbero al loro posto, forse tutte.

Iniziamo descrivendo il calcolo che sta alla base di tutto. 2300 sere e mattine sono unanimemente considerate come giorni. Tuttavia potremmo anche considerarli non 2300, ma i giorni che si ricavano calcolando il numero di ore che 2300 sere e mattine formano. Se adottiamo la partizione ebraica del giorno e della notte, una sera è di due ore e lo stesso dicasi della mattina, in quanto il giorno e la notte erano suddivisi in sei partizioni di due ore ciascuna. Se invece usiamo la partizione romana abbiamo che la stessa sera e la stessa mattina si componevano di tre ore ciascuna.

Nel primo caso la locuzione sera e mattina conta un totale di quattro ore; nel secondo sei. Adesso non rimane che calcolare moltiplicando 2300 per 4 e per 6 e suddividere il prodotto per 24, ottenendo così il numero dei  giorni, al quale applicheremo la regola biblica di un giorno per un anno che ci permetterà di fare i nostri calcoli. Sia ben chiaro: tutto quanto individueremo deve rispettare Dn 8,14, cioè deve avere a che fare con la profanazione del tempio.

La prima ipotesi è in fondo la più semplice: 2300x6=13800 che diviso 24 dà 575 giorni/anni. Adesso non rimane che scovare il punto di partenza del calcolo, che però individueremo procedendo a ritroso. Sappiamo cosa successe al tempio nel 70 d.C., per cui sottraiamo 575 anni al 70 d.C. otteniamo il 505 a.C. che nei precedentipost (cfr. La cronologia di Dio. Quando la Bibbia gioca con i numeri ) abbiamo detto essere l’anno dell’esilio babilonese e dell’incendio del tempio da parte di Nabucodonosor. Questo calcolo collega quindi la distruzione ad opera di N.donosor e di Tito e si distingue per la precisione cronologica. Passiamo al secondo.

Questo considera la partizione ebraica del giorno, considerando la sera e la mattina composte di due ore ciascuna, per un totale di 4 ore, che moltiplicate per quattro danno un prodotto di 9200 ore, le quali suddivise per 24 danno, al di là dei decimali presenti, un monte di giorni/anni di 383. Se consideriamo come punto di partenza della profezia il 447, cioè l’anno in cui uscì la parola di Artaserse circa il rientro (cfr. Daniele 9,25, chi e quando pronuncia "la parola sul ritorno", Neemia o Artaserse? ) il calcolo che ne viene fuori è questo: 447-383=64. Tale cifra, se considerata come una data, non è affatto muta perché porta, con una approssimazione ininfluente, a Gneo Pompeo che nel 63 a.C. conquista Gerusalemme e penetra nel Santo dei Santi.

L’ultimo calcolo fa riferimento agli altri miei post, dal momento che individua il 35 d.C. come compiersi della profezia (cfr. Gli anni terreni di Gesù. Un'ipotesi anagrafica (15 a.c.-35 d.C.). ) e il 418 a.C. come inizio della stessa (cfr. Seder Olam Rabbah e i 480 anni tra I° e II° tempio ). Esso si basa sul calcolo precedente di 383 giorni/anni che 2300 sere e mattine individuano. Solo che fa partire la profezia dalla consacrazione del secondo tempio, cioè il 418 a.C.. Togliendo a 418 anni 383 otteniamo 35, cioè la data che secondo noi segna la crocefissione di Gesù.  Credo sia utile ricordare che Cristo ha sempre indicato se stesso come nuovo tempio (cfr. Gv. 2,19), per cui la profanazione stavolta consisterebbe nella crocefissione del Cristo.

Mi rendo conto di non aver dato una soluzione al problema, ma solo suggerito alcune interpretazioni. Chissà, forse qualcuno le troverà utili e unendo le sue conoscenze saprà fare di meglio. 


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