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DARK FUNERAL: if it’s Godunov for you, it’s good enough for me

Creato il 04 marzo 2015 da Cicciorusso
DARK FUNERAL: if it’s Godunov for you, it’s good enough for me

Se su Metal Skunk non abbiamo mai parlato dei Dark Funeral un motivo ci sarà. Anzi, ce ne sono almeno due plausibili: l'ultimo album uscì nel 2009 che il blog ancora non esisteva (e questo ne è uno, per esempio); gli ultimi dieci anni almeno dei Dark Funeral sono passati senza infamia e senza lode (e questo potrebbe essere un altro motivo); non hanno mai realmente fatto impazzire nessuno qui dentro (questo non lo so ma tutto può essere). Dopo un lungo periodo di pausa, periodo in cui personalmente non ho avvertito la mancanza di Lord Ahriman & Co., gli svedesi si ripresentano con due nuovi pezzi. Nel frattempo, superata con successo la causa contro la No Fashion Records, che gli aveva negato le royalties sui diritti discografici dei dischi fino al 2001, sono entrati nelle fila della Century Media ma hanno perso per strada - nuovamente - Peter Tägtgren, che era tornato dietro al vetro del mixer nello scorso album Angelus Exuro Pro Eternus e ciò significa che anche il prossimo non vedrà i suoi natali negli Abyss Studio.

DARK FUNERAL: if it’s Godunov for you, it’s good enough for me
Ricordiamo che Emperor Magus Caligula aveva comunicato l'abbandono della band nel 2010 in modo estremamente pacifico, tra dichiarazioni di stima e amore reciproci, dopo 15 anni di collaborazione con Lord Ahriman (giravano pure voci su un suo suicidio ma quello si era semplicemente sposato e la moglie lo avrà voluto lontano dai palchi e dalle tentazioni del Dimonio). Ricordiamo anche che presero Nachtgarm per un breve periodo, giusto per i concerti, e che lo stesso Caligula l'anno scorso tornò on-stage in alcune date commemorative dei 20 anni della band. Caligula era l'autore unico dei testi ma il songwriting è sempre stato, almeno negli ultimi anni, in mano a Lord Ahriman e Chaq Mol, quindi poco cambia.

Il singolo proposto, Nail Them to the Cross, con i quattro accordi in croce e la solita batteria a mitraglia, conferma una generale sensazione di immobilismo (mentre l'altro pezzo, Temple of Ahriman, è proprio una cazzatella) e si aggiunga pure che questo Heljarmadr, il nuovo cantante, non sembra manco avere tutta 'sta gran pompa. Senza infamia e senza lode, dunque, ma se agli svedesi, presso i quali riscontrano tanto favore, va bene, sta a posto così. (Charles)


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