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Daspo, arresto preventivo e leggi speciali: prontuario d'uso fascista

Creato il 20 dicembre 2010 da Alessandro @AleTrasforini
Qualcuno potrebbe sperare che, in un periodo di così gravi tensioni sociali, non ci fosse nessuno a sparare contro quelle frange che vanno chiedendo ascolto.
Qualcuno potrebbe sperare che, in un Paese normale, il Capogruppo al Senato del Partito dell'Amore riesca ad interpretare ed a capire qualcosa di ciò che deve votare.
Sperare è lecito, ma rimanere delusi è normalissimo in questa Italia.
Presidente di un Gruppo Parlamentare, con un ruolo importante da esercitare con consapevolezza e rigore. Contenti di sapere che, non molto tempo fa, questo Presidente dichiarò di non capire molte delle leggi che era costretto a votare.
Periodicamente ritorna e riemerge, con allucinanti dichiarazioni, questo Maurizo Gasparri.
Dal trono del Partito dell'Amore riesce con efficacia e convinzione a spandere messaggi universali di fratellanza e solidarietà nei confronti di quella componente studentesca già tramortita da decenni di sordità tecnico-politica.
Prima la proposta di estendere il Daspo dalle manifestazioni sportive a quelle di piazza, relegando di fatto le marce e le proteste ad un qualcosa di penalmente rischioso.
Prima tolgono il futuro, poi anche la libertà presente di far sentire e fluire le idee.
Poi arriva, puntualmente, la proposta di fare man bassa di arresti tra chi è socialmente sensibile e vuole difendere i propri diritti, appunto.
Proposta che vede, ancora una volta, protagonisti gli spettri rossi e comunisti tanto temuti ed evocati dal nano maneggione:
"Qui ci vuole un 7 Aprile. Mi riferisco a quel giorno del 1978 in cui furono arrestati tanti capi dell'estrema sinistra collusi con il terrorismo. [...] Qui serve una vasta e decisa azione preventiva. Si sa chi c'è dietro la violenza scoppiata a Roma.
Tutti i centri sociali i cui nomi sono ben noti città per città. Per non far vivere all'Italia nuove stagioni di terrore occorre agire con immediatezza. Chi protesta in modo pacifico e democratico va diviso dai vasti gruppi di violenti criminali che costellano l'area della sinistra. Solo un deciso intervento può difendere l'Italia."
Evitando di commentare le parole per non sparare ulteriormente sull'ambulanza, ciò che il Capogruppo del Partito dell'Amore non capisce è che l'Italia, oggi più che mai, va difesa con urgenza, soprattutto da quelli come lui.
Effettuando di fatto espliciti richiami ad un ritorno perentorio e maestoso al diritto di Polizia, si prefigura l'ennesimo attentato allaCostituzione ed alla libera espressione del dissenso.
Lo stesso Roberto Saviano ha definito come folia autoritaria il significato base di questa proposta, ossia l'arresto preventivo di presunti agitatori dei centri sociali.
Ripensando alla frangia politica, si potrebbe dire che il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Invocò il martirio mediatico per Biagi e Santoro, ed ora si richiama a ricette populistiche e demagogiche per far trionfare l'ordine pubblico. Tutto ciò perchè, in termini molto semplicisti, il contenuto più grande di questa destra è questo: laddove il malessere sociale necessita di risposte politiche coerenti ed efficaci, vengono offerte su piatti dorati straordinarie ricette poliziesche. E' questo il messaggio, risalente a qualche giorno fa, emesso dalle autorità di polizia: reprimendo il disagio crescente, le forze dell'ordine vengono rivestite di un ruolo derivante dall'instabilità e dall'indifferenza politiche.
La ricetta per ricondurre al silenzio è fatta di ingredienti molto semplici: Daspo, arresti preventivi e stupende leggi speciali. L'autoritarismo dilagante è un'altra prova della condizione di regime nella quale siamo a mollo:
"Si imbocca una strada vicina a quella che ha portato alla crisi di molte democrazie nel secolo passato. Il populismo ci insidia tutti, sfrutta ogni debolezza della democrazia e dei suoi fedeli, ci consegna a logiche autoritarie."
(Stefano Rodotà, 2008)
Logiche autoritarie, disposte a zittire per semplificare. Nonostante tutto, da oggi la marcia e la protesta continuano. Iniezioni di umanità, di gran lunga superiore a quella emessa da quelli che, con un grandissimo coraggio, vengono ancora definiti onorevoli.
A che punto stiamo con la riscossa e la considerazione verso le componenti studentesche in rivolta?
Ce lo ricorda il resonsabile nazionale del Link:
"Le forze politiche di opposizione ci hanno lasciato da soli a gestire la critica sociale radicale in un momento storico in cui il potere si pone in termini violenti altro che radicali. Ci interessa poco il dibattito che si è aperto in questi giorni sulle alleanze, ci interessa inquadrare degli obiettivi che hanno a che fare con i bisogni della scuola e della società nel suo insieme e scegliamo la linea di condotta che ci sembra più efficace per raggiungerli."
Il fuoco, giunti a questo punto di basso, non è più amico per nessuno.
Nel mentre, se ha tempo tra qualche legge e l'altra, il Capogruppo Gasparri sappia trovare un attimo per scusarsi.
In alternativa, per farsi schifo.
DASPO, ARRESTO PREVENTIVO E LEGGI SPECIALI: PRONTUARIO D'USO FASCISTA

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