Master, master! Dead silence parla del fantasma di una ventriloqua morta (si, oggi mi sento pleonastico) affetta dalla sindrome di Kruger. La Master of Puppets compie una campagna omicida gambizzando quattro quinti di un periferico paesino americano, lasciando in vita solo un riccone (padre del protagonista) e il beccamorto con la moglie pazza. Partiamo subito dalle conclusioni: DS non è un film brutto brutto, è un film dimenticabile. Non colpisce ne coinvolge a causa di una serie di errori strutturali che fanno gradualmente calare l'interesse, a partire dal doppiaggio osceno (più volte ho pensato che fosse sfalsato l'audio) e dalla piattezza del protagonista, un bamboccio espressivo come il cartongesso. Le falle maggiori si riscontrano però in alcune ambientazioni, talmente oniriche e fiabesche da risultare completamente fuori contesto rispetto al paese, sobborghetto americano fatto da drugstore squallidi e piccole abitazioni, e la trama; il film inizia bene e inizialmente suggerisce una profondità che riamane superficiale, per affossarsi a metà del film, rendendo i pochi colpi di scena intuibili e scontati. Infine il povero pupazzo, presumibile star dell'horror, viene accantonato in un angolo distogliendo ulteriormente le aspettative dello spettatore dall'oggetto di paura: io che volevo vedermi un film su un fantoccio killer mi ritrovo invece a guardarne uno banale di fantasmi dove l'utilizzo del sopracitato bambolotto si riduce solo a qualche scena di contorno. Insomma, il film è una barca col timone rotto, sembra che si diriga in una direzione, per poi ritrovarti nel più banale dei villaggi turistici. Peccato perchè le premesse c'erano. Un divanity e mezzo, guardatevelo solo se vi capita per caso sottomano, non andate a cercarlo che in giro c'è di meglio. Sufficiente solo per alcune scene gradevoli.
Voto: 6
l'ingenuo protagonista sulla dx