Matteo Renzi , sindaco Pd di Firenze, vuole la rottamazione dei big della politica del Pd.
Cosa ne pensa la sorpresa Serracchiani di questo.
(Alle elezioni europee di giugno ottiene un altissimo consenso: con le sue quasi 74 mila preferenze, supera in Friuli (circoscrizione Italia Nord Orientale) anche i voti di Silvio Berlusconi)Tutti a casa i big del Pd , onorevole Serracchiani
“Alt, un momento . Io tante cose della provocazione di Matteo Renzi le condivido anche. Lo voglio dire : lui è una risorsa del Pd , ed è stato molto bravo a vincere le primarie a Firenze con lo stato maggiore contro. Però, mandiamo a casa il vertice del nostro partito e poi? Chi li sostituisce?”
C’è il vuoto dietro Bersani , D’Alema, Veltroni?
“Non dico questo. Giovani quarantenni bravi in casa ne abbiamo tanti. Da Zingaretti ad Orlando , da Renzi al segretario dell’Emilia Bonaccini, Civati e tanti altri”
E allora?
“Sono storie, esperienze e personalità che devono crescere , insieme. Fare squadra . Mettersi in rete , e raccontare come vogliamo realizzarlo questo nuovo Ulivo”
Costruire il gruppo dei quarantenni per dare l’assalto al quartier generale?
“L’ho già spiegato , il tutti a casa non mi piace, non mi convince. Non è questione di rottamare i leader attuali , come vorrebbe Matteo. Del resto , se stanno lì, è perché qualcuno li ha voluti . Eletti in Parlamento e votati negli organismi di partito , e anche nelle primarie. Io penso ad un’altra strada per il ricambio”
Quale?
“Offrire finalmente ai nostri iscritti e ai nostri elettori la possibilità di scegliere fra diverse possibilità. Insomma , in campo possono anche restarci i soliti nomi ma insieme ai nuovi. Competizione aperta ma vera, ampia”
Com’è andata finora?
“Che i big non hanno mollato di un centimetro e tra i quarantenni si è sempre scatenata una fortissima concorrenza interna”
E se continua così?
“Se lo spazio non ce lo danno , ce lo prendiamo. Cercando di rompere una volta per tutte un vecchio trucchetto che perpetua lo status quo : accontentane uno , di giovane dirigente , per far stare buoni tutti gli altri. Scatenando così una competizione interna e non lo spirito di squadra”
Uno sbadiglio seppellirà il nuovo Ulivo?
“Mettiamolo alla prova questo nuovo Ulivo lanciato da Bersani , prima di sbadigliare. Certo quell’aggettivo nuovo magari non è un granché”
In che senso?
“Perché è come dire che alle spalle del progetto c’è qualcosa di vecchio, da cui prendere le distanze. Forse si potrebbe trovare un altro nome , anche se per la verità io ce l’avrei già”
Sarebbe?
“Pd:Partito democratico. Quando sono entrata , e non è da molti anni, subito mi hanno spiegato che il Pd era l’evoluzione dell’Ulivo. Io sono rimasta a questa cosa qui”
Il rischio che resti solo una formula politica?
“Esiste. La proposta di Bersani mi piace ma adesso deve camminare con le proprie gambe , fra le gente vera , nel territorio , e non restare confinati tra dieci persone”