L’appuntamento con gli emendamenti al decreto Irpef nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato è fissato per il 13 maggio alle 14.00. Ed è prevedibile che non saranno pochi. Nel pomeriggio le commissioni inizieranno a lavorare sulle proposte di modifica. Il via libera al provvedimento arriverà però solo dopo le europee. Si punta al 27 maggio, ma bisognerà fare i conti con il numero degli emendamenti e con i lavori dell’Assemblea. E soprattutto con le polemiche di questi giorni, segnati da un serrato braccio di ferro tra i tecnici di Palazzo Madama, che hanno espresso dubbi sulle coperture per i famosi 80 euro, e il presidente del Consiglio Renzi, che ha bollato i rilievi come “tecnicamente falsi”.
“Le coperture ci sono, sono pronto al confronto”, ha ribadito oggi il capo del governo. Che non sembra intenzionato a nessun passo indietro, e meno che mai alle scuse pretese dal leghista Roberto Calderoli. “O da Renzi arriva un atto di ravvedimento o trarrò le mie conseguenze” ha scandito il vice presidente del Senato, che sta pensando a una querela anche per la definizione di “accozzaglia” data sui senatori che in commissione Affari costituzionali hanno votato il suo ordine del giorno sulle riforme.
Non resta che aspettare il 13, giorno in cui Calderoli incontrerà l’altro vice presidente Maurizio Gasparri di Forza Italia. Insieme decideranno se procedere con la denuncia o, come li ha invitati a fare il presidente Grasso (che pure ha fermamente difeso i tecnici), fare un passo indietro. Per Grasso, il dibattito tra maggioranza e opposizione non può e non deve arrivare, anche in campagna elettorale, al conflitto e alla delegittimazione delle istituzioni.
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