Prima che nascessi mio papà ha passato gran parte della sua vita tra radio, teatro e tv e ho trascorso la mia infanzia guardando poca tv e ascoltando tantissima musica alla radio e con il lettore CD. A tre anni cantavo “La solitudine” di Laura Pausini (ancora oggi mia mamma si chiede come conoscessi le parole di quella canzone che uscì nel ’93, mio anno di nascita), a quattro anni ascoltavo continuamente l’album di Madonna e mettevo a ripetizione “La isla bonita”, all’età di cinque anni mi feci regalare l’album delle Spice Girls e a sei anni papà mi regalò la mia prima radiolina. La passione per la radio crebbe sempre di più e a nove anni ascoltavo la mia vecchia radiolina, ormai sperduta tra uno scatolone e l’altro del trasloco, pomeriggio e sera e per la prima volta avevo trovato una stazione radiofonica da ascoltare con assiduità anche perché una delle deejay era donna e ancora oggi provo una certa emozione nel risentire la sua voce. Amavo quella radio, mi sembrava perfetta perché c’era molta musica e gli interventi duravano meno di un minuto. Crescendo però le esigenze sono cambiate e tra i 15 e i 16 anni ogni domenica da mezzanotte alle due ascoltavo le interessantissime riflessioni ispiratrici di Lupo Solitario su Radio 2 e ho scambiato alcune mail con il conduttore in cui gli chiedevo opinioni e consigli a proposito di libri e cinema. Per una anno sono stata “ferma” e non ho trovato mai nulla di appassionante da ascoltare ma un paio di settimane prima dell’inizio di questo anno scolastico, acquistato il nuovo cellulare con radio integrata, saltando da una stazione all’altra due voci, una molto allegra l’altra piacevolmente calda, mi hanno subito colpita e sono rimasta sintonizzata su Radio Deejay.
Da quel momento la mia vita è cambiata e i Vitiello sono diventati parte della mia quotidianità con la loro garbata ed esplosiva vivacità. La voce più suadente è quella di Nicola Vitiello appassionato di cinema e “Gleempatico” cronico. Seguo con molto piacere il suo blog cinematografico e quando l’ho visto in fotografia era esattamente come lo immaginavo: alto, robusto, faccia simpatica e sorriso fiero. Per Gianluca Vitiello la cosa è stata un po’ diversa: nella mia testa era un po’ più giovane, mingherlino e biondino; nella realtà è un bel ragazzone pieno di salute, molto urban-style e la sua voce è inconfondibile, molto particolare. Fa parte di Biscuits, un gruppo hip-hop. Ciò che rende diverso Deenotte dagli altri programmi radiofonici è innanzitutto il tempo dedicato alle chiamate degli ascoltatori, in molti programmi concedono pochissimo tempo alle telefonate facendomi venire l’ansia specialmente quando si sta dicendo qualcosa di interessante. Ma c’è un altro elemento ancora più importante: la libertà; la libertà di parlare.
I Vitiello possono parlare di tutto, dalla costruzione del cancelli alle pietre in testa e risultano sempre molto eleganti e sanno avvicinare un pubblico vastissimo. Durante la trasmissione è possibile inviare SMS che vengono letti in diretta ed è possibile essere richiamati. La notte tra il mercoledì e il giovedì alle ore 01,37 sono stata richiamata. Gioia infinita. Ero nel letto sotto il piumone, fuori gelo e nebbia, invio un messaggio dicendo che avrei scritto un post su Deenotte e dopo un paio di minuti ricevo una chiamata e incredula rispondo; dall’altro capo del telefono c’è Vale della redazione dolcissima , bravissima e carinissima. Chiacchieriamo un po’ del mio blog: quando ho iniziato a scrivere, come si chiama.
Poi il momento topico: Nicola Vitiello mi annuncia! Dopo mesi e mesi ad ascoltare le telefonate degli italiani, in quel momento era l’Italia intima e notturna che stava sentendo parlare me con i miei idoli radiofonici. È stato un grandissimo onore! Mi hanno chiesto del blog e del mio ereditato amore per la radio. È stato breve ma intenso e sono felice per questa opportunità. È stata una delle notti più fredde ed emozionanti della mia vita da minorenne infatti il primo maggio diventerò maggiorenne e il blog compirà un anno!Deenotte va in onda ogni giorno dal lunedì al venerdì da mezzanotte alle due. È un orario piuttosto assurdo per chi, come me, frequenta un Liceo ma ne vale decisamente la pena perché i Vitiello sono proprio “Elacch”(=grandioso, fantastico, stupendo) just like a pill!
Ciaoss, Simo :)