Il Genmaicha è un tè povero, nato per allungare il tè, molto costoso, con qualcosa di cui invece il popolo giapponese era “ricco”: il riso. Veniva anche usato dalle persone abbienti come strumento di purificazione.
Come sapete, non sono un amante dei tè verdi giapponesi ma questo ha gusto decisamente particolare: fresco, con sentori leggermente amari. Per questo ho trovato interessante l’abbinamento con il cioccolato bianco che, invece, è dolcissimo. Se lo trovate, vi consiglio un cioccolato bianco con pezzi di noce: la frutta secca esalta le note aromatiche del tè, mentre il latte e lo zucchero garantiscono un maggior equilibrio di sapori.
Le mie degustazioni abbinano sempre il tè a qualcosa di dolce, ma anche a qualcosa di salato. In questo caso, l’abbinamento più indicato è la ricotta di mucca, un prodotto delicato, fresco che rafforza i sentori erbacei del tè senza annullare il sapore armonico del formaggio.
Vi ricordo che il Genmaicha deve avere un’infusione a circa 75°C per 3/4 minuti.
Per chi volesse approfondire il discorso su questo tè giapponese, su internet si trovano alcune interessanti ricette. Vi segnalo:
Involtini al salmone e Genmaicha
Funghi ripieni al Genmaicha hanafubuki
Gelatina al Genmaicha con pezzi di pesca
Degustazione in collaborazione con l’Accademia Ferri di Castel Goffredo (Mn)