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Della morte e di altri giornalismi

Creato il 25 dicembre 2011 da Ilpescatorediperle
Come tutti sapranno, oggi è morto Giorgio Bocca. Aveva 91 anni.Era l'ultimo dei grandi vecchi del giornalismo italiano, quella cosa che non saprei ben definire se non utilizzando l'espressione Grandi Firme o citando per l'ennesima volta la famosa foto di Toscani padre fatta ad un giovane Indro Montanelli intento alla macchina da scrivere.Quanto a me, ho sempre preferito a questi Enzo Biagi, con quel tono dimesso e ostinato di chi la sa lunga.Quando muore qualcuno se ne dà notizia. Quando muore un giornalista, la notizia è al quadrato.Non so dire chi sia morto morendo Giorgio Bocca. Se penso invece a cosa se n'è andato, direi un certo tipo di giornalismo.Alcune cose molto prevedibili sono già successe. Nel darne conto nell'immediato, il Post ha pensato che una delle informazioni salienti fosse ricordare che Bocca, con la lunga e prestigiosa carriera che aveva, era stato ospite de Le invasioni barbariche (cioè la trasmissione della moglie del capo) nel 2010.Roberto Saviano ha già stilato il suo personale ricordo che, forse per essere fedele alla citazione finale del giornalista a proposito de "la maledetta presunzione individualista", è, ancora una volta, un articolo di Saviano per parlare di Saviano con il pretesto di parlar d'altro. Il fatto più saliente della lunga carriera di Giorgio Bocca è, in questo caso, l'aver ispirato la stesura di "Gomorra" (è ancora in libreria, a proposito). Ora mi aspetto un intimo ricordo dell'amico Fabio Fazio, dispiaciuto di non poterlo ospitare e poi sarà tutto compiuto.Sì, un certo tipo di giornalismo non c'è più.Quando muore qualcuno se ne danno dei pareri, anche. Io per me, penso che, alla fin fine, la cosa migliore che si possa dire di qualcuno che è morto sia: "era una persona buona". Ma non sempre è dato questo grande privilegio. Innanzitutto a poterlo dire sono solo coloro che, con un'espressione ancor bella nonostante l'abuso, si definiscono i cari. Ma, se ce ne sono, essi dovrebbero per prima cosa tenere il riserbo su quella persona che non è più tra loro. Da qui la paradossale indisponibilità di un evento così palpabile e denso di conseguenze come la morte (come la vita). La necessità di averne notizia finisce invece per costruire la categoria di "quelli che lo conoscevano bene", e che soprattutto hanno una gran voglia di parlarne davanti ad un microfono. Che in fin dei conti non lo conoscessero poi così bene ma siano poco più che il fornitore settimanale di surgelati e la vicina che non gli ha mai offerto neanche una presa di sale, poco conta.Ma questo non c'entra molto con Giorgio Bocca e il giornalismo. O forse sì.
Della morte e di altri giornalismi
da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com

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