Oltre alla mia mania per i Post-it, che dopottutto è anche piuttosto normale, queste sono altre delle mie piccole abitudini riguardanti la lettura:
- Di solito vago per le librerie alla ricerca di qualche copertina o titolo che mi affascini; quando il mio sguardo viene catturato, volo a pagina 66 (che è un po’ il mio numero fortunato) e, se quello che leggo mi soddisfa, di solito lo appoggio alla cassa e continuo la ricerca di altri tesori. Se non rimango totalmente estasiata, scrivo il titolo su un classico taccuino Moleskine e lo conservo come opzione per un acquisto futuro.
- Se decido di comprare un libro cerco con cautela la copia meglio conservata, stando attenta ad angoli smussati o microscopiche piegature, anche a costo di spostare intere colonne e desiderare tante braccia quante ne ha Kalì.
- Sto parecchio attenta ai commessi e al loro inserire correttamente i libri nel sacchetto (sempre con il dorso verso il fondo!).
- Non disprezzo i libri usati; amo spulciare i mercatini alla ricerca di chicce (giusto ieri ho trovato una guida fuori catalogo che cercavo da un paio d’anni) sempre e comunque conservate molto bene, senza scritte e strane pieghe.
- Non mi interessa finire un libro a tutti i costi: se inizio qualcosa e scopro che il giudizio iniziale era sbagliato, preferisco concedere il mio tempo ad altri volumi e provare a riprendere la lettura in un secondo momento. Di recente ho lasciato a metà il secondo volume della Recherche di Proust: Dalla parte di Swann mi aveva catturata, ma non sono proprio riuscita ad andare oltre.
- Sulle mensole ordino i volumi per autore o per genere, piazzando su quelle più alte - e difficilmente raggiungibili - i libri che mi hanno delusa.
- Ogni tanto vengo presa da un’irrefrenabile voglia di riorganizzazione: tolgo tutti i volumi e li risistemo cercando di inventare un metodo migliore (che poi si rivela sempre peggiore di quello precedente, come quando m’ero fissata a voler i libri in scala cromatica).
- Da piccola dimenticavo sempre di restituire i libri alla biblioteca, ma all’epoca non c’erano multe salate per fortuna. Il problema è che succedeva o per i libri che non mi erano proprio piaciuti, e che quindi abbandonavo in angoli remoti della casa, o per quelli che avevo amato talmente tanto da fargli mettere radici sul ripiano più in vista, quella dove potevo osservarlo come se ormai fosse mio.
- Nutro un odio profondo per le sovracopertine: le tolgo non appena inizio la lettura e le recupero solo qualche giorno dopo la fine (principalmente perché molte di loro, nei giorni della lettura, finiscono ripiegate come un origami scomparendo misteriosamente sotto ad altri libri).
- Ho sempre portato con me un libro e un Moleskine, anche nelle borse più piccole; adesso la cosa è resa più comoda dal mio reader, ma non mi separo da qualche testo di riserva e qualche penna nuova.
- Tra i vari posti dove amo leggere, quello che preferisco in assoluto è il treno; ho scoperto che anche scriverci mi riesce benino: sogno abbonamenti illimitati e sedili più comodi.
- Amo leggere più libri contemporaneamente: di solito leggo una biografia o un romanzo storico, un romanzo di altro genere, una raccolta di racconti e un classico; per non parlare di manga e fumetti!
- Per fortuna la cosa non mi ha mai creato problemi, riesco a gestire tranquillamente i vari fili del discorso. Mi piace variare a seconda di umore e stanchezza.
- Come segnalibro uso qualsiasi cosa mi capiti a tiro, o il blocchetto dei Post-it. Qualche volta uso anche pezzi di Scottex o strisce di carta.
- Amo l’odore dei libri nuovi: ricordo quanto fossero belli i primi giorni di scuola, quando tutti i libri che andavo a ritirare profumavano d’inchiostro e freschezza.
- Sto sempre molto attenta a non spalancare troppo i volumi, in particolare tutti quelli in edizione economica o alcuni fumetti della Panini.
- Amo leggere riviste nella vasca da bagno, soprattutto Vanity Fair, Focus e Wired (anche a costo di qualche incidente).
- Tendo a non prestare: sono stati troppi i “desaparecidos” o quelli ritrovati in pessime condizioni.