Tocca ripeterci, ma non è colpa nostra. Negli horror, specie made in USA, la fantasia latita alquanto.
The Demented è ambientato in una piccola località rurale degli States, dove tre coppiette bellocce e molto allegre di universitari, pensano bene di passare il weekend nella lussuosissima villona del paparino di uno dei tre ragazzotti. A parte i bikini niente male delle di lor ragazze, il film non offre molto altro.
Il regista, Christopher Roosevelt, ci narra che un aereo (che, guardacaso, contiene a bordo un virus terribile) cade proprio poco lontano, praticamente tra la villona e la vicina cittadina, inseguito (o abbattuto...) da due caccia.
Sta di fatto che, dopo una telefonata allarmata del paparino riccastro, i nostri si imbattono in un cane apparentemente preda della rabbia, che li costringe a barricarsi in casa. Sarà l'inizio del solito incubo fatto di esseri umani impazziti e assetati di sangue (tipo 28 Giorni Dopo, per intenderci) che daranno la caccia ai ragazzi. Ma mentre il già citato 28 Giorni Dopo è un piccolo cult di genere, qui non ci siamo proprio.
Non vi diciamo come va a finire, ma solo perché, forse, tra voi uno o due ci sono che per curiosità daranno un'occhiata ad un filmetto neanche fatto male, ma che tutto, ma proprio tutto sa di già visto e rivisto.
Esattamente come la solita illogicità di troppi film di genere. I nostri fuggiaschi avranno più volte la possibilità di trovare un rifugio sicuro e barricarsi là dentro in attesa che i marines, la guardia nazionale o i boy scout locali ripuliscano tutto (del resto, siamo negli States e non all'interno della jungla amazzonica!) e rinchiudano i cattivoni in un attrezzato ospedale psichiatrico.
Invece, no; si esporranno, da perfetti idioti, nelle strade in pieno giorno, passando addirittura attraverso le fila dei cattivoni imbambolati (nel film, gli infetti dormono in piedi come i cavalli), tutto per procurare qualche brividino a buon mercato allo spettatore.
E invece, l'unica cosa che ci resta è il rammarico per aver visto perire subito la più carina del gruppo e aver comunque perso inutilmente un'ora e mezza della nostra esistenza. La dura vita del recensore; questo sporco lavoro, qualcuno dovrà pur farlo, ecc ecc.