La cosiddetta terapia della parola, è un trattamento valido contro la depressione, al pari di un farmaco, ed efficace anche sui pazienti sui quali gli antidepressivi non portano a risultati. Lo dimostra una revisione di studi clinici condotti globalmente su oltre 6000 pazienti, pubblicata sul Journal of general internal medicine. La terapia della parola consiste in un percorso con lo psicoterapeuta in cui il paziente racconta le proprie ansie, le fonti di stress e insieme allo psicoterapeuta riesce a ricomporre le situazioni ed a lavorarci sopra, correggendo gli atteggiamenti negativi. Il coordinatore della ricerca Ranak Trivedi della University of Washington School of Public Health, ha spiegato che è stata usato con successo sui soggetti su cui i farmaci non hanno fatto effetto. A differenza di un farmaco, non ha effetti collaterali e, sempre a differenza di un antidepressivo che spesso deve esser preso a vita dal paziente, a un certo punto si può interrompere
da: http://www.dica33.it
Commento del Dott. Zambello
Ecco la mistificazione: un grande network medico riporta come notizia i risultati di una ricerca universitaria ma nel commento ribalta, annulla il significato della ricerca stessa. Forse, la notizia dava fastidio alla medicina ortodossa, non lo so. Cosa riporta l’articolo? Una Università americana ha sperimentato che la Psicoterapia funziona anche la dove a volte non funzionano i psicofarmaci. Bene, dice l’articolo, e perchè no, perchè non tentare? In fondo la Psicoterapia costerà un po’ ma non si rischia niente, non ci sono effetti collaterali, si può interrompere quando si vuole. E’ una fesseria, non è così. Primo, nelle depressioni, quasi tutte, c’é bisogno di integrare, ad una psicoterapia, almeno inizialmente, una terapia farmacologia e di converso, la dove si sceglie una terapia farmacologica è bene affiancare una psicoterapia. E poi, non è vero, assolutamente, si altera il concetto di Psicoterapia se si sostiene che questa “non abbia effetti collaterali”. La Psicoterapia è un rapporto, vero, e come tutti i rapporti se ha “il potere” di cambiarci, ci lascia degli strascichi se non siamo corretti con noi stessi e l’altro. E’ una sciocchezza enorme affermare che possiamo interrompere quando vogliamo la terapia e non succede niente. Certo, da un punto di vista formale è così ma, chi ha il coraggio di dire che un rapporto per noi importante che ci coinvolge totalmente così da andare ad intaccare, modificare il nostro corpo, può essere abbandonato senza provocare sofferenza?