Per limitare lo spreco di carta e fornire soluzioni pratiche agli utilizzatori 'office', all'Università di Cambridge si sta mettendo a punto un prototipo di una speciale ed innovativa 'destampante', vocata alla tematica green.
Il termine destampante (forse sarebbe meglio chiamarla eraser o deprinter) l'ho appena coniato per definire un dispositivo che in realtà non stampa, ma cancella quello già stampato da altre macchine.
Grazie ad una ricerca portata avanti da Julian Allwood del dipartimento di Ingegneria della Università of Cambridge assieme al giovane ricercatore David Leal-Ayalae presentata ufficialmente a livello mondiale dal Massachusetts Institute of Technology, si mostra una macchina in grado di cancellare fisicamente l'inchiostro dai fogli già precedentemente stampati.
Per fare un paragone più facilmente comprensibile, il sistema assomiglia un po' alla tecnica usata per rimuovere i tatuaggi dalla pelle.
Un fascio laser speciale colpisce il foglio inserito nella destampante e, individuando preventivamente le zone inchiostrate, ne va ad eliminare le micro particelle di colore lasciate dal toner vaporizzandole con l'impulso laser mirato nella zona.
Il tutto senza alcuna reazione chimica che potrebbe destare problemi all'ambiente e alla salute.
Si tratta di un fascio laser ad impulsi di colore verde; il colore non tanto per l'abbinamento al colore usato tendenzialmente nelle tematiche ambientali, ma per la sua particolare caratteristica di lunghezza d'onda ed energia che è risultato il più adatto a questo scopo (embra che il segreto stia nello sparare rapidissimi e brevissimi fasci laser da 532 nanometri e dalla durata di circa 4 nanosecondi).
Il processo, in verità, funziona esattamente al contrario del processo di stampa e potrà essere ripetuto anche più volte per lo stesso foglio senza far perdere alla carta alcuna caratteristica saliente di consistezza e di colore; il procedimento potrà assicurare, escludendo il costo della macchina, un reale risparmio di questa materia prima così tanto preziosa.
Per ora i ricercatori fanno sapere che il risultato è ampiamente accettabile e per ora è garantito un buon processo di ripulitura da tre a cinque volte al massimo.
Oltre questo numero di utilizzi sembra che il foglio tenderebbe a rovinarsi e ad ingiallirsi oltre il limite accettabile.
In ogni caso, da un calcolo economico, l'effetto risparmio sembrerebbe garantito già con soli 3 cicli di recupero e l'acquisto non impossibile anche per un ufficio di poche persone che però fanno un uso piuttosto massiccio di carta e di stampe (uno studio legale e notarile anche piccolo ne potrebbe essere un esempio calzante).
Resta ora da chiarire il costo che un apparecchio del genere potrebbe avere, per ora è un po' troppo presto per parlare anche di una commercializzazione perché la ricerca è ancora in corso e sono previsti ulteriori miglioramenti in termini di funzionalità ed efficienza.
Saluti
Magazine Ricerca
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