Gucci, giacca nera gessata. Camicia di seta bianca, Gucci. Gravatta Cavalli nera con sottili linee color argento. Gucci, pantaloni abbinati. Scarpe laccate nere, Cavalli.
Al dito un anello argento con una linea rossa. Occhiali da sole Giorgio Armani, donano un’aria di mistero. In mano reggeva una ventiquattr’ore nera.
La figura di media altezza, spalle robuste, snella ma forte, capelli rossi, lineamenti del viso seri. Autoritari.
Essa era inmobile, si stagliava composta in un deserto cocente, mezzogiorno probabilmente, il sole era al suo zenit.
Estrasse un cellulare dal taschino interno della giacca, premette il tasto per le chiamate rapide e si appoggiò il dispositivo all’orecchio.
“…è giunto il momento!… Tutto sarà pronto a breve, mi trovo sul posto. L’operazione richiederà pochi minuti… Si si non temete, l’area è sicura, nessuno sa che mi trovo qui… Il laboratorio è stato sanato, non risaliranno a noi… Boston è morto… No no, il corpo è stato bruciato insieme alla cassa. Richiamerò!”
Non appena ripose il cellulare ai suoi piedi la sabbia iniziò a vibrare, poco dopo si aprì una voragine. vi entrò e ve ne riuscì poco dopo senza la valigetta. In quel lasso di tempo il silenzio regnava indisturbato, un serpente disegnava forme irregolari dirigendosi all’apertura, ma nella sua prossimità si fermò, cambiò traiettoria e svanì.
La porta si chiuse alle spalle della figura producendo un suono fastidioso che non sembrò scomporre l’uomo.
“Ricordate, ciò che giace qui porterà morte, distruzione e paura, tuttavia è essenziale per la speranza di un futuro di pace. Il mio compito si è concluso, ora tocca a voi. Ci rivedremo presto.”Detto ciò spense il cellulare e si diresse alle montagne che apparivano all’orozzonte. Non si sa quanto trascorse dalla sua partenza, forse una o due ore, ma con una potente esposione le montagne scaturirono un fascio di luce blu, all’interno di essa vi era un’astronave ai cui comandi vi era l’uomo in nero. In un’istante lo scenario che si presentava ai suoi occhi era un’infinità di stelle, pian piano il pianeta giallo si rimpiccioliva fino a scomparire. L’uomo espulse il cellulare e balzò.