Magazine Diario personale

Desideri o bisogni

Da Silvia
Desideri o bisogni
Mi hanno chiesto se vi ho desiderati o se ho avuto bisogno di avervi.
E' stato difficile rispondermi.
So solo che mi manca così tanto quando eravate piccini.
Mi mancano i gesti di cura, quelli piccoli, continui, minuziosi, le copertine, i cappellini, il latte al seno da offrirvi quando piangevate, avevate sonno fame o paura.
Mi manca potervi cullare, proteggere, salvaguardare.
Mi manca stare dentro la vostra testa, dentro ai vostri respiri, dentro ai desideri che indovinavo appena si affacciavano.
Mi manca coprirvi, decidere per voi, sapere cosa fosse meglio in quel preciso istante.
Mi manca prendermi cura di voi perché con voi mi prendevo cura di me.
Mi manca l'avervi addosso, lo stringervi, il mischiarvi con la mia stessa pelle.
Mi manca quando dormivamo attaccati mentre fuori pioveva o c'era il sole ed il mondo andava mentre noi restavamo, un tutt'uno di amore e pausa.
Vi guardo crescere, correre lontano, decidere se coprirvi o meno, se mangiare o saltare un pasto, vi guardo cercare di diventare ciò che siete e sarete e mi riempie di gioia e mi riempie di terrore.
Ogni passo più lontani da me,sempre più lontani dai cucchiaini pieni d'amore imboccati facendo le facce buffe, ora invece masticate il mondo con il vostro ritmo ed avanzate con i vostri tempi.
Fate cose che non vedo, scoprite cose che non conosco, mi sono resa conto che pregate insieme il sabato mattina e chissà come sia nata questa cosa segreta fra voi, mentre io ero di là che lavavo i piatti e riempivo lavatrici.
Iniziate a scegliere i pantaloni più giusti, a chiedere oggetti dei quali credete di avere bisogno, a viaggiare senza di me, a parare rigori, a subire ingiustizie e spintoni, a fare domande così difficili che mi sembra di non avere mai avuto una risposta.
Avete iniziato a gareggiare ed il tifo spudorato che faccio per voi da qualsiasi angolazione, mi fa quasi tenerezza.
Diventate grandi, ogni giorno di più ed io mi trovo ad arretrare per farvi spazio e poi a corrervi di nuovo addosso per non lasciare che questo spazio vi disorienti o vi faccia smarrire la strada.
In un ritmo doloroso ed eccitante, mi troverete sempre qui, a guardarvi diventare voi, in un esplosione di stupore immenso e di fiato sospeso, a mettere via piatti che si saranno ormai freddati perché avrete mangiato altrove, ma continuando a cucinare per quando tornerete qui affamati.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Avvelenamento?

    La cosa più importante ed in assoluto da fare è ATTENZIONE! Non esiste cane che non cammini con il naso a terra, sempre pronto ad annusare e ad arraffare... Leggere il seguito

    Da  Catia D'Antoni
    DIARIO PERSONALE, VIAGGI
  • Parigi-Firenze: Una distanza che uccide lentamente

    Parigi-Firenze: distanza uccide lentamente

    Buongiorno a tutti cari lettori e puntuali come al solito, vi presento il nostro appuntamento con la rubrica settimanale “5 Words for one story” Come al... Leggere il seguito

    Da  Andrea Venturotti
    RACCONTI, TALENTI
  • Tutti vogliamo ossitocina!

    Tutti vogliamo ossitocina!

    L'ossitocina è un ormone prodotto dall'ipotalamo e secreto dalla neuroipofisi, una struttura anatomica della grandezza di un fagiolo, posta alla base... Leggere il seguito

    Da  Stefano Borzumato
    DIARIO PERSONALE, SOCIETÀ, TALENTI
  • Testa Garnier Ultra Dolce Corpo

    Testa Garnier Ultra Dolce Corpo

    Vuoi ricevere a casa gratis un Latte Corpo Ultra Dolce Garnier? Iscriviti alla selezione. Se sarai tra le 100 selezionate riceverai un Latte Ultra Dolce Corpo. Leggere il seguito

    Da  Maddalena R.
    FAI DA TE, PER LEI, TALENTI
  • Eccoti, sei qui…

    Eccoti, qui…

    Eccoti: sei qui, sei tornata; sei di nuovo  fra le pagine dentro le righe, fra le parole che lanci tutto intorno nell’attesa che qualcuno le colga. Leggere il seguito

    Da  Nuvolesparsetraledita
    DIARIO PERSONALE, TALENTI
  • L’affittacamere

    È incredibile come le cose possano cambiare da un momento all’altro. L’affittacamere era pappa e ciccia con me, fino a ieri sera, tutta coccole e carezze, e... Leggere il seguito

    Da  Andrea Venturotti
    RACCONTI, TALENTI

Dossier Paperblog