Che il design vintage sia una tendenza tutta moderna, anzi proprio contemporanea, è ormai chiaro da qualche anno. Non c’è niente da fare, le forme che richiamano gli anni ruggenti dai ’30 in poi, che molti di noi per ovvi motivi anagrafici non hanno vissuto, sono irresistibili. Viviamo nell’era dell’innovazione, dell’accessibilità, della realtà aumentata e della tecnologia, ma veniamo attratti dal retrò. Se per molti potrebbe essere una contraddizione per me invece è un fatto positivo, non affatto in un’ottica melanconica, ma in un’ottica di riscoperta, di tutto ciò che di bello è stato, e può continuare ad essere, anche dagli ’50 al (quasi) 2015.
Smeg, ha lanciato il mese scorso il contest Condividi il tuo #smeg50style, un concorso a premi in cui potersi sbizzarrire a postare immagini e foto che immortalano gli elettrodomestici della linea Anni ’50. Una novità del marchio che ripesca i pezzi iconici del passato sotto forma di piccoli elettrodomestici: tostapane, impastatrice, il bollitore… Le forme bombate e i colori pastello specialmente, ti fanno sentire catapultato direttamente nel salotto di Pleasentville, il film che racconta proprio una telenovela dell’America di fine anni ’50.
Collegandosi al sito www.smeg.it o www.smeg50style.it e registrandosi nell’apposita sezione, si potrà accedere all’iniziativa e prendervi parte caricando contenuti foto/grafici propri o votandoli.
Tre saranno le categorie: Interni di Stile, Insta-Smeg, In Copertina. Fantasia e creatività si metteranno in gioco per trasmettere uno sguardo unico sulle forme, i colori e le emozioni vintage dei prodotti anni ’50 o nel creare il layout della copertina di SMEGazine, il virtuale appuntamento periodico in cui sono inseriti contenuti speciali e curiosità sul mondo Smeg.
Tantissimi i premi in palio, scelti tra elettrodomestici e piccoli elettrodomestici della linea Anni ‘50, che saranno estratti settimanalmente e alla chiusura del contest prevista il prossimo 31 dicembre.
Perché mi piace questo contest e ho voluto dare anch’io il mio contributo fotografico? Perché parte da un’idea che sento molto mia, ovvero quella di dare un’anima agli oggetti. Capitemi, state leggendo un post di una persona che tende a chiamare per nome le cose, che sia una macchina, un’aspirapolvere, una tv, tutto quello che mi circonda e fa parte della mia vita quotidiana ha un nome. Non credo di essere pazza, semplicemente è un modo divertente per dare una certa importanza a quello che nella quotidianità ci semplifica la vita e per ricordarci che quello che scegliamo, specialmente per essere funzionale e abbellire le nostre case, non lo scegliamo mai “tanto per”. Ogni oggetto ha la sua funzione pratica ed anche una sua estetica, entrambe contribuiscono a dare un’anima. Il mio tostapane si chiama Gigi. Lì in mezzo, beato tra le donne, le signore caffettiere e la bottiglia, sembra quasi che sorrida sornione ai compagni di avventura, i barattoli di zucchero e caffè