Sempre più vicina la stabilizzazione anche per il 2014 (e per gli anni successivi) della Detrazione 65%, altrimenti conosciuta come Ecobonus. Il nuovo impulso, teso a rendere strutturale l’agevolazione fiscale per interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, è arrivata dalla risoluzione presentata lo scorso 11 settembre 2013 alla Camera da uno schieramento bipartisan delle forze politiche (dal PD al M5S, dal PDL a Scelta Civica).
Primo firmatario della mozione che impegna il Governo a d attivarsi per stabilizzare la Detrazione 65% è il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci.
Ma non si tratta solo della “semplice” proroga dell’Ecobonus. Il documento, infatti, chiede di ampliare i soggetti fruitori della Detrazione 65%, includendo nell’elenco degli interventi per i quali è possibile godere di tale agevolazione fiscale anche:
1. gli interventi relativi alla riqualificazione energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica;
2. gli interventi relativi alla riqualificazione energetica di edifici interi;
3. gli interventi di consolidamento antisismico degli edifici ricadenti in aree al alta pericolosità sismica che, per ragioni di tipo amministrativo, non rientrano ancora nelle zone 1 e 2 di cui all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003;
4. gli interventi di consolidamento antisismico dei beni immobili strumentali.
Ricordiamo che la Detrazione 65% per interventi di riqualificazione energetica è stato prorogato dal Governo Letta fino al 31 dicembre 2013. Inizialmente l’Esecutivo aveva escluso la possibilità di dare ulteriori proroghe all’Ecobonus e alla Detrazione 50% per le ristrutturazioni edilizie, ma il trascorrere delle settimane ha compattato il fronte di coloro che auspicano un ripensamento del Governo (vai alla Pagina Detrazione 65% Ecobonus).
Se la risoluzione non fosse approvata e non ci fossero altre iniziative per garantire la proroga della Detrazione 65%, a partire dal 1° gennaio 2014 l’Ecobonus sarà ricondotto al 36%, vale a dire alla misura originariamente prevista per le sole spese di ristrutturazioni edilizie che, dal 2012, è stata resa strutturale e definitiva con l’inserimento nel testo unico delle imposte dirette.