Magazine Maternità
Le persone che incontriamo durante i viaggetti che facciamo per andare a scuola o dai nonni ce le ricordiamo sempre, Elisa ed io.
Nelle ultime settimane siamo state malaticce, lei in particolare, per cui abbiamo cambiato leggermente i nostri orari e abbiamo rivisto una coppia che non vedevamo da tanto tempo.
Alla fermata dell'autobus, madre e figlia.
Non belle, vestite in modo dimesso ma ordinato.
Mamma sui quaranta (anche io sono una mamma sui quaranta o quasi, ora che ci penso, argh!), bimba sui nove-dieci anni.
La loro caratteristica è che chiacchierano sempre tra di loro.
Mai una volta che le abbiamo viste col naso per aria, o a guardare una foglia: mai, loro chiacchieravano sempre, con l'entusiasmo di chi ha tanto da raccontare a qualcuno che ama.
Lo aveva notato anche Elisa, già lo scorso anno, il loro gesticolare affettuoso, le risate, "chissà cosa si laccontano mamma!".
Quando le abbiamo riviste, qualche giorno fa, ho visto dallo specchietto un'espressione sul visino di Elisa che non dimenticherò mai. La stessa che fai quando scopri che il tuo attore preferito picchia la moglie, o qualcosa del genere.
Non stavano chiacchierando.
La bimba aveva lo sguardo chino su uno smartphone. La mamma la guardava, in silenzio, con occhi anch'essi muti e tristi.
Poi mi sono voltata a guardare mia figlia, lei ha detto "loro non chiacchierano più", io le ho detto con gli occhi "ma noi non ci ridurremo mai così, amore mio".
Noi parliamo, per lo più Elisa parla e io la ascolto, le rispondo, mi inorgoglisco delle osservazioni che fa.
Devo farlo di nascosto, perché se la guardo con troppo orgoglio le pesa, lo sente, "no non mi guardare", lo dice ridendo e si nasconde. "Guarda mamma, le foglie ormai sono tutte cadute. Sono tutte ammaccate!", e che fo, non sorrido? Come faccio a non sorridere?
O i discorsi che fa sul passato e sul futuro, la sua passione per il natale, che complice la malattia è già arrivato in casa nostra sotto forma di albero e decorazioni, e quel giorno fuori c'erano 18 gradi e l'albero strideva un po'.
E via con un altro mese insieme, saggia bambina mia.
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