Di #elezioni2013, pizzerie ed emotività quotidiane

Creato il 25 febbraio 2013 da Intervistato @intervistato
Son tornato ieri per votare e ho votato, poi come tanti oggi mi son messo a sentire gli instant poll e compagnia varia. Il risultato è quello che è: non si sa ancora chi ha vinto. Solo le 8 di sera del 25 febbraio, tenevo le mani sul computer per lavorare, poi il tablet per i dati dal Viminale, twitter. Ad un certo punto sento una leggera claustrofobia che mi assale. Mollo tutto ed esco.
E' sera, umida, ha piovuto anche oggi, ho da fare qualche giro per prendere un po' di cose. Un periodo un po' complicato per me e per tanti altri milioni di persone in Italia. Poi ci sono le elezioni, la peggior campagna elettorale che mi ricordi e infatti alla fine credo ci sarà una colossale marmellata che non serve a niente, ma forse a qualcuno, pochi. Prende un paio di prolunghe USB con l'attacco piccolo, poi altre cosette, poi passo dal tabaccaio dove un anziano gioca al videopoker, respira, a fatica, ma continua a seguire le luci. Non vince. Il tabaccaio me l'ha spiegato che qui non vince nessuno, però giocano. Lotto, Gratta e Vinci, Superenalotto, la roba in circolazione in questo settore è tantissima. C'è una che vince. Non sa neanche lui come va, però alla fine della settimana lei è sopra coi soldi. Che sia lei il premier che cerchiamo?
Farmacia, per fortuna le medicine sono arrivate, ultimamente mi servono, problemucci da tenere sotto controllo. Intanto la fila si compone di signore che comprano cosmetici scontati, altrimenti non si vende, qualche anziano con la ricetta. I preservativi, gli aminoacidi per fare i muscoli, restano, all'ennesimo ribasso. Un bambino corre fra gli scaffali, cade qualcosa e una signora molto anziana strilla. Perchè? Non capirò mai perché ci siano persone che strillano e basta, non sanno neanche cosa è successo ma strillano. Forse è una pensionata, forse anche lei aspetta il rimborso dell'Imu, forse c'avrà creduto, oppure anche lei gioca una parte della sua pensione. Oppure è solamente stanca. Come tutti noi. Ognuno con i suoi motivi, che aumentano.
Ultima fermata pizzeria. Prendo una birra e mi metto a guardare la tv accesa mentre altri ordinano e consumano, io aspetto che si scaldi il mio pezzo fiori di zucca e alici. Intanto c'è un ex berlusconiano che brinda alla vittoria di Grillo, performance incredibile m5s, anche se non ho capito cosa vogliano fare. Però qui mi parte l'autocritica, da vecchia sinistra, questioni di appartenenza. Mi stanno antipatici, però alla fine realmente io ne realmente incontrati pochi nella vita reali. Li vedo in tv oppure su Twitter, discussioni sterili, poi non mi piace il loro dirigismo e leaderismo, però toccherà vedere come si muoveranno. Certo se tutti perdessimo un po' di spocchia ci si potrebbe incontrare.
Mi piacerebbe capire. Qualche amico attivo, magari gli chiedo qualcosa. Anche se le distanze sono enormi, per me se uno vale uno significa che tutti possiamo dire la nostra su un'argomento, purchè in italiano comprensibile, senza urlare. Un cagnetto mi si avvicina, scodinzola, gli allungo un pezzo di pizza. Mangiucchia e scodinzola. Mi chino e ci gioco un po'. Questa me la segno sul calendario, perchè io coi cani non ci sono mai andato tanto d'accordo, una storia vecchia, ma tutto cambia. Meno i risultati incomprensibili che vedo mentre finisco questo post. Comunque.
Simone Corami | @psymonic


Elections, pizza and daily emotivity
I came back yesterday to vote and I voted, then as many others today I listened to the instant polls and all. The result is what it is: we still don't know who won. It's 8 o'clock in the evening, on February the 25th, I had my hands on the computer to work, then the tablet for the data coming from the Viminale, Twitter. At one point I feel a slight claustrophoby. I leave everything and go out.
It's evening, damp, it rained today, I must go pick up a few things. Complicated times for me and milions of others in Italy. Then there are the elections, the worst elections campaign I remember and at the end I think there's going to be a colossal jam that isn't useful to anyone, or maybe just to a few. I pick up a USB cable, a few other things, then I go to the tobacco store where an old man is playing videopoker, breaths heavily, but continues to follow the lights. He doesn't win. The seller told me that no one wins here, but they play. Ltto, Superenalotto, there's a lot of stuff in this section. There's a woman who wins. He doesn't know how, but at the end of the week she's up with the money. Could she be the premier we're looking for?
Pharmacy, fortunately meds have arrived, I've been needing them lately, a few problems to keep under control. The line is made up of ladies who buy discounted cosmetic products, otherwise they don't sell, a few old people with a prescription. Preservatives, aminoacids for muscles, are still on the shelves, untouched. A child runs among the shelves, something falls and a very old woman shrieks. Why? I'll never understand why some people just shriek, they don't know what happened but they shriek. Maybe it's a retired woman, maybe she's waiting for the IMU payment, maybe she believed it, or maybe she is also playing one part of her retirement money. Or maybe she's just tired. Like all of us. Everyone with their own reasons, which become bigger and more numerous.
Last stop, pizzeria. I buy a beer and watch the TV while other order and eat, I wait for my piece of zucchini flowers and anchovies to heat up. There's an ex Berlusconi voter who toasts to Grillo's victory, an incredible performance, that of M5S, even if I don't understand what they want to do. But here the autocriticism starts, old left-wing style, a matter of belonging. I don't like them, but in the end I've only met a few in real life. I see them on TV or on Twitter, sterile discussions, and I don't like their leaderism, but we'll have to see how they'll move. Of course, if we all lost a bit of arrogance, maybe we could meet halfway.
I'd like to understand. Some friend who is active in the movement, maybe I'll ask something. Even if the distances are enormous, for me if one equals one, it means we can all say what we think about a given topic, if we don't shout, and in a comprehensible Italian. A dog comes near, waves his tail, I give him a piece of pizza. He eats and waves his tail. I bend over and play a little. I'll have to write this one on the calendar, because I've never agreed much with dogs, an old story, but everything changes. A part from the incomprehensible results I see as I finish this post. Anyway.
Simone Corami | @psymonic

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