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Di religione si muore

Creato il 08 giugno 2010 da Dragor

Lapidation    Ogni volta che si ammazZA per motivi squisitamente religiosi, cominciano le litanie di chi finge che la religione non c’entri,  di chi sostiene che gli assassini o i terroristi sono motivati dal “male” puro e semplice. No, cari, non è il male che li spinge a uccidere.  Questi particolari killer sono motivati dal "bene". Non fanno altro che eseguire fedelmente gli ordini della loro religione.  Non sono pazzi, tutt’altro. Sono idealisti religiosi  che a loro modo sono perfettamente razionali. Non sono posseduti dal diavolo ma allevati nella fede. I kamikaze che si fanno esplodere in  mezzo alla gente, gli assassini cristiani dei medici abortisti, gli Hutu che massacrano i Tutsi o il turco Murat che ha passato al tritacarne il vescovo gay italiano Padovese credono veramente quello che dicono di credere. La colpa è della religione, non dell’estremismo religioso come se questo fosse una perversione della vera fede. Ma quale perversione? Come si può pervertire la fede se, non avendo giustifcazioni obiettive, la fede non ha norme dimostrabili che si possano pervertire? Come diceva Voltaire, “chi vi fa credere delle assurdità, può farvi commettere delle atrocità”. E Bertrand Russel: “Molte persone sarebbero pronte a uccidere piuttosto che a pensare.” E’ raro vedere una spiegazione cosi’ completa e soddisfacente del comportamento umano. Perché siamo cosi’ reticenti ad accettarla?

 

   La religione divide. Certo, gli uomini trovano una quantità di motivi per dividersi, ma la religione ne aggiunge altri, acceca le coscienze e si tramanda da una generazione all’altra impedendo ogni riconciliazione. Se non ci fosse la religione, ebrei e palestinesi non si scannerebbero a vicenda ma sarebbero da tempo un solo popolo. Se non ci fosse la religione, in Irlanda non ci sarebbe la guerra civile e il Pakistan farebbe parte dell’India. Se non ci fosse la religione, nel passato dell’Europa ci sarebbe qualche milione di morti di meno. Ecco perché non mi stancherò mai di mettere la gente in guardia contro la fede. Non contro la fede cosiddetta estremista, ma contro la fede pura e semplice.  Se non sono estremisti in se stessi, gli insegnamenti della religione “moderata” sono un invito aperto all’estremismo.

 

  E’ vero, anche altre ideologie possono invitare all’estremismo. Ideologie politiche o patriottiche. Ma la fede religiosa ha una capacità particolarmente possente di soffocare il calcolo razionale. Il cristianesimo e l’islam insegnano ai bambini che la fede incontestata è una virtù, che non siete tenuti a spiegare quello in  cui credete. Se qualcuno dichiara di fare parte di una “fede”, i suoi correligionari, i fedeli delle altre religioni e perfino gli atei  sono obbligati da un costume profondamente radicato nella società  a “rispettarlo” senza fare domande, fino al giorno in cui fa un  massacro. E qualcuno lo rispetta anche in seguito. Molti relativisti non musulmani o addirittura atei trovano perfettamente normale che in nome della religione  si ammazzino le donne a  sassate o ci si faccia esplodere in mezzo alla gente.

 

   Ecco perché non c’è niente di più dannoso che insegnare ai bambini che la fede è una virtù. Questo vale per l’islam come per il cristianesimo e li giudaismo, confessioni che indottrinano i bambini a partire dalla più tenera infanzia. L’insegnamento della religione nelle scuole di ogni tipo dovrebbe essere proibito. La fede è un male perché non ha bisogno di giustificazioni e non tollera discussioni. Insegnando ai bambini che la fede è una virtù, si fabbricano i futuri crociati e jihadisti. Li si trasforma in armi potenzialmente omicide.

    Dragor

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