L'intero pianeta ha detto "Hi" (ciao) alla sonda della NASA in viaggio verso Giove, dove arriverà solo nel 2016. È la prima volta che dei radioamatori hanno inviato un messaggio in codice Morse a una navicella interplanetaria. Un modo per verificare se è possibile comunicare la presenza di vita intelligente sulla Terra ad una sonda extraplanetaria
di Eleonora FerroniLa NASA ha organizzato in grande stile questa inedita forma di saluto invitando i radioamatori di tutto il mondo a predisporre tutto il necessario per sintonizzare i loro ricetrasmettitori nella banda dei 10 metri, i 28 MHz. Nel momento di massima vicinanza, il comitato di saluto ha formato le due lettere H e I del codice Morse seguendo un rituale particolare.
Juno non ha risposto al saluto e, dicono gli esperti, non ha neanche decodificato il messaggio. Dopo che i messaggi degli operatori radioamatori sono stati inviati, però, la squadra di Juno presso i laboratori del Jpl di Pasadena ha valutato i dati dello strumento Wave contenenti i messaggi. Il messaggio era visibile già prima del flyby, quando la sonda era ancora oltre i 37 mila chilometri dalla Terra.
Secondo Bill Kurth, ricercatore principale per lo strumento Wave presso la University of Iowa ”questa è stata la prima volta che delle informazioni intelligenti sono state trasmesse ad uno strumento spazio interplanetario di passaggio”. “Questo è stato un modo per coinvolgere un gran numero di persone, anche per aumentare l’interesse verso la missione. Molti saranno motivati a seguire la missione Juno anche quando arriverà su Giove”.
“Abbiamo voluto verificare se si può comunicare la presenza di vita intelligente sulla Terra a una sonda interplanetaria”, ha detto Kurth. Adesso sappiamo che è possibile. Sebbene le missioni spaziali precedenti – come Galileo verso Giove e Cassini verso Saturno – siano state in grado di rilevare le trasmissioni radio ad onde corte durante il loro incontro con la Terra, non è stato possibile decodificare informazioni intelligenti utilizzando i dati provenienti da quelle sonde.
Il progetto “Say Hi” è stato reso possibile dal fatto che Juno è passato a 350 miglia dalla superficie terrestre lo scorso 9 ottobre. Il progetto della missione prevede che Juno orbiti 33 volte attorno a Giove. La sonda esplorerà luci del nord e del sud volando direttamente attraverso i sistemi di corrente elettrica che li generano.
Per saperne di più:
Vai al sito del progetto Say Hi to Juno
Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni