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Di tante stanze, dico io.

Creato il 09 agosto 2011 da Nina
Eccoci, I'm back home. L'intenzione è quella di farvi il solito reportage fotografico del viaggio, considerando che si tratta di soli due giorni vi dice bene stavolta, ve la cavate con poco dai!Ho avuto momenti difficili, non lo nego. Ho capito che certe cose non riesci a lasciarle a casa, non riesci a liberartene anche se esci di corsa sbattendoti la porta alle spalle. Loro ti si attaccano addosso e ti seguono, poi si infilano in macchina con te, sul sedile posteriore e rimangono in silenzio per tutto il viaggio. Così non te ne accorgi nemmeno che sono lì dietro di te.E' esattamente così che ti fottono. 
Non posso dire di aver avuto la mente completamente sgombra come avrei sperato (intensamente), infatti in certi momenti ho dato' il peggio di me, è vero sono stata un po' cogliona. Non posso dire neanche di non aver pensato a niente, perché anche se l'intenzione (lo giuro vostro onore) era davvero quella, chi sono io per sfuggire alla dura legge del Miele e delle Api? Che la vita ti sfida davvero, alle volte, ti mette alla prova e con strafottenza pare dirti proprio: - Adesso vediamo che sai fare! -E che so fare? dipende dai momenti, vostro onore, non sempre ce la faccio, non sempre reggo botta. Ma prima di essere giudicata per i miei misfatti, a mia discolpa posso dire che dopo giorni come quelli andati (vedi post precedenti), avere come vicini di letto (che pareva proprio di averli in stanza con noi) la famigliola del Mulino Bianco, non è stato propriamente il massimo. No no vostro onore. Mettici pure che la mattina anzichè dormire a oltranza come da programma, venivamo brutalmente svegliati dalle loro voci (e le risatine della bimba) e costretti a sedergli a fianco durante la colazione (ma perché dico io perchè). Sai com'è? Volevo sta-cca-re. Ce l'hai presente no?Poi, come se non bastasse (che per me era più che sufficiente già così) al lago, vostro onore, era pieno zeppo di coppiette con piccoli nanetti al seguito, si erano dati appuntamento tutti lì appassionatamente.Dovunque mi girassi c'erano famiglie, solo famiglie, sempre famiglie. Ma quelli come noi? Ormai son fuori moda, è evidente. Siamo proprio anticonvenzionali.  E che belli che erano tutti sti papini e mammine...e io in piena sindrome premestruale, con la pancetta gonfia che parevo incinta al terzo mese. Merda. Scenette che ti verrebbe voglia di scegliere la tua coppietta preferita (che c'è sempre quella che ti ispira di più e ti fa venire il magone) e poi di andare lì da loro a confessare tutto per poi chiedergli, gentilmente e con garbo, di fare a cambio e prendere il loro posto sotto l'ombrellone di paglia, ma giusto per un paio di orette eh? Così, tanto per far finta che il NOSTRO pupo finalmente dorme e NOI possiamo spomiciazzare un po' in santa pace. Sperando sempre di non essere presi per dei pazzi fulminati. No dai non sto messa così male, non lo farei mai. Dico davvero, tranquilli.
Ma a tutto c'è rimedio, ovvio e non basta sapere cosa fare, bisogna anche farlo con gusto e trovare il posto giusto, che sennò non funziona. Perciò poi è naturale che ti butti su tutto il resto a capofitto: distrazioni e cazzeggio spinto. Le seratine fuori, tu e Lui a tirar tardi, a bere, mangiare, ridere, chiacchierare e ascoltare un concertino inaspettato. Devo dire che a noi ste cose qua, improvvisate, riescono davvero bene. Non a caso io sono la teorizzatrice dell' Elogio del cazzeggio no?Comuqnue buona la prima, ma la prossima andrà meglio, lo so. Farò in modo che la maledetta Vogliadipancia (di famiglia, di figli) non mi segua, farò in modo che quella sorda nostalgia, quella viscida e subdola malinconia non mi prendano alla gola, ogni tre per due. Vi lascio con le foto.
Il viaggio, io Lui e la mappina :)
DI TANTE STANZE, DICO IO.
Il casale, circondato dagli ulivi
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La camera dell' ARIA. Alla fine la suerte ci ha affidato questa, io non ve l'ho detto ma era la mia preferita!
DI TANTE STANZE, DICO IO.
DI TANTE STANZE, DICO IO.
Il bagno (ma và?) e i nostri piedi gonfi di caldo dopo il viaggio
DI TANTE STANZE, DICO IO.
La vista dalla finestra. Uaaau.
DI TANTE STANZE, DICO IO.
Poi di corsa a pranzare, c'è questa trattoria che si chiama FALERIO, scegli quello che vuoi, ti danno il vassoio e porti fuori. con 10/15 euro ci mangi in due. Non so voi, ma io sono per l'ottima ed economica cucina casareccia, porzioni abbondanti, prezzo pop(olare). So soddisfazioni.
DI TANTE STANZE, DICO IO.
Fin qui è stato tutto davvero perfetto. Io stavo beeene, giuro. Poi il pisolino in camera e l'amaro risveglio: di 4 stanze disponibili la famigliola del Mulino Bianco aveva ricevuto in premio proprio quella attaccata appiccicata a noi. Metti che ci avessero dato quella Acqua, avrebbero potuto fare tutto il casino del mondo, ma chi li sentiva. Invece no, dovete soffrire. Questo significa niente più pace, sogni disturbati (che la pupa si sveglia di notte), sonni interrotti troppo presto (che la pupa si sveglia di buon'ora la mattina e il papà ha una voce che se lo prendo gli recido le corde vocali di netto). Loro hanno quello che io non ho e tanto vorrei. Bene buttiamoci sull'alcol, usciamo a divertirci. Usciamo.
L'istinto ci ha portati a Castiglion del lago, ci abbiamo trascorso le ultime ore della sera e ci abbiamo fatto nottata.
DI TANTE STANZE, DICO IO.
DI TANTE STANZE, DICO IO.
E poi si sa come vanno ste serate qua no? Trovi un locale che ti piace, ti ci siedi per un aperitivo e non ti alzi più. Cominci con uno spritz e finisci ubriaca di Mojito. Poi scopri che un gruppo suonerà lì davanti in strada e che lì al 909 CAFE, il bar in cui siete seduti appunto, si può anche mangiare. Perciò ordiniamo altre due coppe di vino e due pezzi di torta al testo e rimaniamo lì, che si sta troppo bene e certe paturnie sembrano ormai così passate remote. Stai lì, a goderti la musica, la serata e la testa leggera.
DI TANTE STANZE, DICO IO.
DI TANTE STANZE, DICO IO.
Loro sono Giacomo Toni e la Novecento band, dire che ci hanno fatto divertire e ballare sulle sedie è dire poco.
DI TANTE STANZE, DICO IO.
Poi finito il tutto ci siamo spostati in un altro locale, lungo la Dersena, va da sè che abbiamo fatto un po' tardino...
E la mattina è andata come è andata, alle 8 siamo stati svegliati dall'allegra famigliola, io stavo gonfia e pista, mioddio che sonno. Non servono parole, queste immagini ne sono l'indecente testimonianza.
DI TANTE STANZE, DICO IO.
E menomale che ci sono le amache e gli ulivi. After breakfast. Sooo relaxing!
DI TANTE STANZE, DICO IO. 
Poi siamo andati a prendere il traghetto che in 10 minuti ci ha portato sull'isola di Polvena. DI TANTE STANZE, DICO IO.
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E per finire un po' di ulivi, che dopo le quercie sono i miei alberi preferiti.
DI TANTE STANZE, DICO IO.
DI TANTE STANZE, DICO IO.
That's all folks. Vado a vedere l'ennesima casa. Ah. Ah.
DI TANTE STANZE, DICO IO.

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