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Dialogo tra un filosofo e una lettrice sull’essenza del Poetare
Creato il 16 maggio 2015 da Bruno Corino @CorinoBrunoDialogo tra un filosofo e una lettrice sull’essenza del Poetare
Ciò che hai in mano non è un libro, anche se del libro sembra avere la forma e la consistenza. Non è un libro, bensì è un “dialogo”, un vero e proprio dialogo originatosi nella rete, un dialogo tra due anime “animate” dal desiderio di penetrare, ciascuna secondo il proprio modo di sentire e di essere, il mondo della Poesia.
Questo dialogo è nato da uno scambio di commenti tra me e Rossana Suglia, scambio avvenuto su un mio blog, dove di volta in volta scrivo o miei versi oppure versi di poeti a me cari. I commenti sono stati scritti estemporaneamente, come estemporaneamente sono nati i post che mettevo nel blog. In questo scambio abbiamo parlato di Shakespeare, di Leopardi, di Hölderlin, di Rilke, di Nietzsche, di Weil, di Dickinson, di Wittgenstein e di tanti altri autori.Data la intensità e la profondità di questo dialogo, ho deciso di raccoglierlo e di farci un “libro”, a cui ho voluto dare come titolo Dialogo tra un filosofo e una lettrice sull’essenza del poetare. Come ha osservato la lettrice in uno dei suoi commenti: «In ogni dialogo, in ogni colloquio ci si apre al mondo degli altri, ma anche al nostro mondo interiore». Le sue sollecitazioni, dettate dal suo modo di vivere e sentire la poesia, mi hanno indotto, in più di un’occasione, ad approfondire il senso e il significato di fare poesia, o, come piace a me dire, sul “senso del poetare”.A mano a mano che questo dialogo procedeva, mi sono reso conto che oltre all’essenza del poetare, si stava dialogando anche sulla sua “essenza” dell’Anima. Naturalmente, come emerge in alcune risposte, in questo dialogo ognuno degli interlocutori ha presente il famoso saggio di Martin Heidegger Perché i poeti?. E infatti al significato di “poetare” non do semplicemente quello di scrivere versi, bensì do un significato più ampio, che comprende la stessa “essenza del fare arte”.Spesse volte, nel corso di questo scambio, accade anche che ciascuno non dia una risposta puntuale a ciò che l’altro scrive, bensì, prendendo l’abbrivio da un verso o da una frase, dà corso ai suoi pensieri e, talvolta, anche alle proprie emozioni.Il taglio che ciascuno dà alle proprie risposte è molto diverso: ad esempio, io, quando scrivo, mi sdoppio nella veste di poeta e di filosofo. In un certo senso, stimolato dalle sollecitazioni della mia interlocutrice, sono continuamente indotto a “riflettere”, a fare chiarezza sul mio stesso fare poetico.Per la lettrice, invece, scrivere significa raccontarsi, parlare alla propria anima o alle altrui anime attraverso la sua stessa. L’anima naturalmente è come un soffio di vento: inquieta e sensibile, sensuale e piena.E per coglierla interamente va attraversata nelle sue frammentazioni, seguendo la sua scia che ci porta alla conoscenza delle sue luci e delle sue ombre.In fondo, secondo la lettrice, le nostre vite sono infatti incessantemente intrecciate alle narrazioni, alle storie che raccontiamo o che ci vengono raccontate o che sogniamo o immaginiamo o che vorremmo poter narrare.Il dialogo poetico con e per mezzo della poesia che ritrova la sua origine, arcaica e sciamanica, poiché nasce indivisa dalla danza e dalla musica, permette di offrire l’essenza della realtà.E la poesia ha una maggiore efficacia ai fini del racconto di sé, riconoscendo alla scrittura poetica quella capacità straordinaria di dire ciò che «lingua mortal non dice», per citare Leopardi.Visione, suoni e odori si mescolano tra l’individuale e il collettivo e con l’immaginazione si creano e visitano quei mondi interiori che l’anima ci offre.In questo “poetare” le parole vibrano portando al settimo cielo cadendo subito dopo nel profondo abisso.E le parole, come angeli, precipitano senza ali.
ps. Il libro si può leggere integralmente nell'Anteprima.
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