DIARIO D'AGOSTO - IL QUADRO FANTASMA - E la rese speciale... La Ninfa Dei Boschi

La mente umana spesso si comporta in maniera irrazionale e capita che alcuni eventi e fenomeni che non riusciamo a spiegare razionalmente, ci rendano inquieti e attirino la nostra attenzione.
Questo è ciò che mi è accaduto in questi giorni, sono stato letteralmente rapito dalla storia di un quadro, quantomeno singolare e spettrale.

Si tratta del dipinto su tela "la ninfa dei boschi" di Bernardino Luini, dipinto del XV secolo, esposto fino a pochi anni fa nella Pinacoteca di Brera.
Tutto accadde il 24 giugno di alcuni anni fa...

L'allarme del museo scattò in piena notte, nella notte di S.Giovanni, e una telecamera di videosorveglianza riprese una figura femminile che uscì dal quadro in questione per poi aggirarsi all'interno del palazzo. La donna, dopo aver vagato nei corridoi della Pinacoteca si era soffermata proprio davanti al dipinto che la ritraeva, indicandolo ripetutamente.

La figura femminile, nuda e circonfusa da misteriose luminescenze, additò il quadro dal quale era uscita per poi svanire nel nulla.
I guardiani rimasero sbigottiti nell’osservare lo straordinario evento. Ma questo era solo l’inizio del mistero.

Poco tempo dopo, in seguito a restauri, il quadro fu sottoposto ai raggi X e quel che risultò fu altrettanto sorprendente. Sotto al dipinto esisteva un secondo soggetto, risalente al XII secolo, al tempo le tele costavano molto ed era uso degli artisti riutilizzare tele già dipinte, solo che il dipinto sottostante in questo caso specifico da molto da pensare.

Si trattava della riproduzione di un oggetto luminoso discoidale, con forma affusolata, adagiato in un paesaggio agreste e al centro del paesaggio strane creature umanoidi con quattro arti superiori, intente ad esplorare la zona. Un’ambientazione bucolica e un soggetto assai strano per il XII secolo.

Dopo la scansione ai raggi X, il quadro non fu più esposto al pubblico. Le informazioni attuali sostengono che se ne sia persa traccia, lasciando tutta la storia avvolta nel mistero.

Per infittire la già intricata trama vorrei aggiungere alcune considerazioni di Gabriele Luzzini:

La notte di San Giovanni, pur non essendo esattamente quello del solstizio d’estate, ha comunque forti legami con lo stesso.
Secondo la tradizione Indù, in quel periodo viene aperta la ‘Pitri Vana’ (la Porta degli uomini) che si contrappone alla ‘Deva Vana’ (la porta degli Dei, la cui apertura avviene nel corso del solstizio invernale).
E’ quindi un momento particolare di transizione, che peraltro si trova in diverse altre culture, dall’Antica Grecia ai nativi americani.

La cultura popolare, poi, la considera come una sorta di notte incantata e vengono compiuti particolari rituali per tenere sotto controllo le energie che attraversano l’apertura della porta solstiziale.

Già in età pre-cristiana il 24 giugno era considerato sacro ed esisteva la possibilità di eseguire sortilegi per conoscere il destino ed evitare inganni.
Inoltre, sempre in tale data, si celebra la festa Wiccan denominata Foris e legata alla fortuna e alla consapevolezza.
E se il quadro fosse stato una sorta di ‘portale’, attivatosi in seguito a particolari circostanze od energie?
Chissà, magari Bernardino Luini decise di nascondere un segreto appartenente ad alcuni secoli prima oppure, semplicemente, riutilizzò una tela che per lui non aveva alcun valore.
Purtroppo, il fatto che il quadro non sia più disponibile non supporta un’analisi adeguata.

Non ho adeguate conoscenze per approfondire oltre l'argomento, ma sono rimasto rapito e spaventato da questa storia, sicuramente la prossima volta che mi recherò a Milano proverò a saperne di più, se non altro per sfatare un falso mito ...sempre che lo sia.

di Cristian Amadei