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Diario di scuola di Daniel Pennac

Da Monika
Diario di scuola di Daniel PennacTitolo: Diario di scuola
Titolo originale: Chagrin d'ècole (2007)
Autore: Daniel Pennac
Traduzione: Yasmina Melaouah
Editore: Feltrinelli
Prima edizione nell'"Universale Economica" 2010
Prezzo: € 8,00
Ebook: € 5,99






Biografia: Daniel Pennac, già professore di francese in un liceo parigino, è autore di una serie di romanzi di straordinario successo. Pennac ha vinto il Premio internazionale Grinzane Cavour "Una vita per la letteratura" nel 2002.

Trama: Diario di scuola affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo "alunni" si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista dei "somari", di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex somaro lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa dandole nobiltà, restituendole anche il peso d'angoscia e di dolore che le appartiene. Ma Diario di scuola è anche il racconto della sua esperienza di insegnante: come dire dal banco alla cattedra e ritorno. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell'istituto scolastico, sul ruolo della famiglia. E da questo rovistare nel "mal di scuola"che attraversa con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di Pennac vediamo anche spuntare una non mai sedata sete di sapere e d'imparare che, contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima -secondo Pennac- i giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, ma con una nuova furiosa dolcezza, l'autore della saga dei Malaussène movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi e toccanti, e colloca la nozione di amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica.

Commento: Io come "somara"ho amato, adorato questo libro che mi ha restituito la mia dignità. Non sono sempre stata una somara, anzi sino alla terza media ero tra le più brave della classe.
Tutti in famiglia pensavano che se qualcuno si doveva laureare quella ero io. Che angoscia, che stress ...
Poi la svolta, liceo, preparazione di base non soddisfacente e li furono dolori...ma la sete di conoscenza non mi ha mai abbandonata e così all'età di 28 anni ho preso la maturità, e non in una scuola privata dove fai 200 anni in uno, ma in una scuola pubblica con ragazzi di 17/18 anni, ed ho frequentato per ben 2 anni.Mio marito mi dava ripetizioni di matematica e mi ascoltava ripetere storia sino all'una del mattino...lo faranno santo. Quando mi hanno consegnato il documento della maturità mio marito si è alzato in piedi ed ha gridato "Brava!", naturalmente, per chi non era al corrente dei nostri sforzi, la cosa sembrò inopportuna ma lui sapeva quanto impegno entrambi avevamo messo per raggiungere quel risultato...che soddisfazione!


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