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Dieci anni dopo: Chi è Osama bin Laden?

Creato il 09 settembre 2011 da Coriintempesta

di: Prof. Michel Chossudovsky

L’articolo sottostante intitolato Chi è Osama bin Laden? è stato redatto l’11 settembre 2001 e pubblicato sul sito Global Research la sera del 12 settembre 2001.

Da allora è apparso su numerosi siti web ed è uno degli articoli, riguardanti Osama bin Laden e Al Qaeda, più letti su Internet.

Sin dal principio, l’obiettivo era quello di utilizzare l’ 11 / 9 come pretesto per l’avvio della prima fase della guerra in Medio Oriente, che consisteva nel bombardamento e nell’ occupazione dell’Afghanistan.

Poche ore dopo gli attentati, Osama bin Laden era identificato come l’architetto dell’ 11 / 9. Il giorno seguente,era stata lanciata la “guerra al terrorismo”. La campagna di disinformazione mediatica viaggiava a pieno regime.

L’Afghanistan venne identificato come uno “stato sponsor del terrorismo” mentre gli attacchi  furono classificati come un atto di guerra, un attacco contro l’America da parte di una potenza straniera.

Venne fatto valere il diritto all’auto-difesa. Il 12 settembre, meno di 24 ore dopo l’attacco, la NATO invocava per la prima volta nella sua storia l’ “Articolo 5 del Trattato di Washington - la clausola di difesa collettiva”, dichiarando gli attacchi al World Trade Center (WTC) e al Pentagono ”essere un attacco contro tutti i membri della NATO.”

Quello che accadde successivamente, le invasioni dell’ Afghanistan (ottobre 2001) e dell’Iraq (marzo 2003) è già parte della storia. Sulla scia della “liberazione” della Libia sponsorizzata dalla NATO (agosto 2011), la Siria e l’Iran costituiscono la fase successiva della roadmap militare di USA-NATO .

L’ 11 Settembre rimane il pretesto e la giustificazione per intraprendere una guerra senza confini. Ironicamente, la guerra globale al terrorismo (GWOT) è condotta non contro i terroristi ma con “con i terroristi” (WTT), con il pieno sostegno, come in Libia, delle brigate paramilitari affiliate ad Al Qaeda sotto la supervisione USA-NATO  .

Michel Chossudovsky, 7 set 2011

Estratti dalla prefazione di  America’s “War on Terrorism” , seconda edizione, Global Research, 2005.

Alle undici della mattina dell’11 settembre, l’amministrazione Busha aveva già annunciato che Al Qaeda era responsabile degli attacchi al World Trade Center (WTC) e al Pentagono. 

Dieci anni dopo: Chi è Osama bin Laden?
Questa affermazione venne fatta prima della conduzione di un’indagine approfondita da parte della polizia.

Quella stessa sera, alle 21.30, fu formato un “gabinetto di guerra”  integrato da un numero ristretto di importanti membri dell’ intelligence e consiglieri militari. E alle 23.00, al termine di quello storico incontro alla Casa Bianca, venne lanciata ufficialmente la “guerra al terrorismo”.

La decisione fu annunciata per intraprendere la guerra contro i talebani e Al Qaeda. La mattina seguente, il 12 settembre, in coro, i media americani stavano invocando un intervento militare contro l’Afghanistan.

Appena quattro settimane dopo, il 7 ottobre, l’Afghanistan venne bombardato e invaso dalle truppe statunitensi. Il popolo americano fu portato a credere che la decisone di andare in guerra era stata presa sulla spinta del momento, la sera dell’ 11 settembre, in risposta agli attacchi e alle loro tragiche conseguenze.

Era ben lontano però il pubblico a rendersi conto che un un teatro di guerra di cosi vaste dimensioni non è mai pianificato ed eseguito nel giro di settimane. La decisione di lanciare una guerra e di inviare truppe in Afghanistan era stata presa ben prima dell’ 11 / 9. L’ ”imponente atto terroristico che ha prodotto numerose vittime”, come successivamente ha descritto il Comandante generale del CentCom Tommy Franks, è servito a galvanizzare l’opinione pubblica per sostenere una agenda di guerra che era già nella sua fase di progettazione definitiva.

I tragici eventi dell’ 11 / 9 fornirono la necessaria giustificazione per intraprendere una guerra con  ”motivi umanitari”, con il pieno appoggio dell’opinione pubblica mondiale e l’approvazione della “comunità internazionale”.

Diversi importanti  intellettuali “progressisti” presentarono motivazioni morali ed etiche per giustificare la “rappresaglia contro il terrorismo”. La dottrina militare della “giusta causa” (jus ad bellum) è stata accettata e sostenuta come una legittima risposta agli attacchi, senza esaminare il fatto che Washington non solo aveva sostenuto il ”network del terrorismo islamico” ma era stato anche determinante nell’installazione del governo talebano nel 1996.

In seguito all’ 11 / 9, il movimento contro la guerra era completamente isolato. I sindacati e le organizzazioni della società civile avevano inghiottito le bugie dei media e la propaganda del governo. Avevano accettato una guerra di vendetta contro l’Afghanistan, un paese impoverito di 30 milioni di persone.

Ho iniziato a scrivere la sera del 11 settembre, fino a tarda notte, passando attraverso montagne di note di ricerca che avevo raccolto in precedenza sulla storia di Al Qaeda. Il mio primo testo intitolato “Chi è Osama bin Laden?” è stato completato e pubblicato il 12 settembre. (Vedi il testo completo sotto).

Sin dal primo momento ho messo in dubbio la versione ufficiale, che descriveva diciannove dirottatori di Al Qaeda coinvolti in una operazione altamente sofisticata e organizzata. Il mio primo obiettivo è stato quello di rivelare la vera natura di questo illusorio “nemico dell’America” ​​che ”stava minacciando la Patria”.

Il mito del ”nemico esterno” e la minaccia dei ”terroristi islamici” sono stati la pietra angolare della dottrina militare dell’ amministrazione Bush, usati come pretesto per invadere l’Afghanistan e l’Iraq, per non menzionare l’abrogazione delle libertà civili e del governo costituzionale in America.

Senza un ”nemico esterno”, non ci potrebbe essere la “guerra al terrorismo”. L’ intera agenda della sicurezza nazionale crollerebbe “come un castello di carte”. I criminali di guerra nei piani alti non avrebbero nulla a cui aggrapparsi.

E’ stato pertanto fondamentale per lo sviluppo di un coerente movimento contro la guerra e per i diritti civili, rivelare la natura di Al Qaeda e del suo rapporto in evoluzione alle successive amministrazioni degli Stati Uniti. Come ampiamente documentato, ma raramente menzionato dai media mainstream, Al Qaeda è una creazione della CIA che risale alla guerra in Afghanistan. Questo era un fatto noto, corroborato da numerose fonti tra cui i documenti ufficiali del Congresso degli Stati Uniti. La comunità di intelligence aveva più volte ammesso di aver effettivamente sostenuto Osama bin Laden, ma che, a seguito della Guerra Fredda: ”ci si rivolse contro.

Dopo l’ 11 / 9, la campagna di disinformazione dei media è servita non solo ad affogare la verità, ma anche ad uccidere gran parte delle prove storiche su come questo illusorio ”nemico esterno” era stato inventato e trasformato nel ”nemico numero uno”.

Chi è Osama Bin Laden?

Poche ore dopo gli attacchi terroristici al World Trade Center e al Pentagono, l’amministrazione Bush giunse alla conclusione, senza fornire prove, che “Osama bin Laden e al-Qaeda, la sua organizzazione,sono i principali sospettati”. George Tenet, direttore della Cia, ha dichiarato che bin Laden ha la capacità di pianificare “attacchi multipli con o alcun avvertimento“.

Il segretario di Stato Colin Powell ha definito gli attacchi ”un atto di guerra” e il presidente Bush ha confermato la sera, in un discorso televisivo alla nazione, che non avrebbe “fatto alcuna distinzione tra i terroristi che hanno commesso questi atti e coloro che li ospitano”. L’ex direttore della CIA, James Woolsey, ha puntato il dito contro gli “stati sponsor”, implicando la complicità di uno o più governi stranieri. Con le parole dell’ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Lawrence Eagleburger, ”penso che dimostreremo che quando veniamo attaccati in questo modo, siamo terribili nella nostra forza e nella nostra punizione”.

Nel frattempo, ripetendo a pappagallo le dichiarazioni ufficiali, il mantra dei media occidentali ha approvato il lancio di ”azioni punitive” dirette contro obiettivi civili in Medio Oriente. Come ha scritto William Saffire sul New York Times: ”Quando abbiamo ragionevolmente determinato le  basi e i campi di coloro che ci hanno attaccato, li dobbiamo polverizzare - riducendoli al minimo, ma accettando il rischio di danni collaterali” - ed agire apertamente o segretamente per destabilizzare le nazioni che ospitano i terroristi “.

Il  seguente testo delinea la storia di Osama Bin Laden e i collegamenti della”Jihad” islamica con la formulazione della politica estera degli Stati Uniti durante la Guerra Fredda e le sue conseguenze.

Il primo sospettato di New York e Washington per gli attacchi terroristi, bollato dall’Fbi come “terrorista internazionale” per il suo ruolo negli attentati alle ambasciate africane degli Stati Uniti, il saudita Osama bin Laden è stato reclutato durante la guerra in Afghanistan dei sovietici ”ironicamente sotto l’egida della la CIA, per combattere gli invasori sovietici ”. [1]

Nel 1979 venne lanciata “la più grande operazione segreta nella storia della CIA”, in risposta all’invasione sovietica dell’Afghanistan e a sostegno del governo filo-comunista di Babrak Kamal: [2]

Sotto l’ impulso attivo della CIA e dell’ISI pakistano [Inter Services Intelligence], che voleva trasformare la jihad afghana in una guerra globale intrapresa da tutti gli stati musulmani contro l’Unione Sovietica, circa 35.000 radicali musulmani provenienti da oltre 40 paesi islamici si unirono alla lotta in Afghanistan tra il 1982 e nel 1992. Decine di migliaia sono andati a studiare nelle madrasa pakistane. Alla fine, più di 100.000 musulmani integralisti stranieri furono direttamente influenzati dalla jihad afghana.[3]

La ”Jihad” islamica fu sostenuta dagli Stati Uniti e dall’Arabia Saudita, con una parte sostanziale dei finanziamenti generati dal traffico di droga della Mezzaluna d’ Oro:

Nel marzo del 1985, il presidente Reagan firmò il National Security Decision Directive 166,…[ il quale] autorizzava aiuto militare segreto ai mujahideen e chiariva che la guerra segreta afghana aveva un nuovo obiettivo: la sconfitta delle truppe sovietiche in Afghanistan attraverso azioni occulte e incoraggiare il ritiro sovietico. La nuova assistenza segreta degli Stati Uniti iniziò con un drammatico aumento delle forniture di armi - un aumento costante di 65.000 tonnellate ogni anno dal1987, … così come di un ”flusso continuo” di specialisti della CIA e del Pentagono che si recavano al quartier generale segreto dell’ ISI , sulla strada principale vicino a Rawalpindi, in Pakistan.Qui gli specialisti della Cia incontravano i funzionari dell’intelligence pakistana per aiutarli a pianificare le operazioni per i ribelli afgani.[4]

La Central Intelligence Agency (CIA), utilizzando l’Inter Services Intelligence (ISI) dei militari pakistani, ha svolto un ruolo chiave nella formazione dei Mujahideen. A sua volta, l’ addestramento alla guerriglia sponsorizzata dalla Cia è stato integrato con gli insegnamenti dell’Islam:

I temi predominanti erano che l’Islam rappresentasse una completa ideologia socio-politica, che il sacro Islam veniva violato  delle truppe sovietiche atee e che il popolo islamico dell’Afghanistan dovrebbe riaffermare la propria indipendenza rovesciando il regime di sinistra afghano appoggiato da Mosca.” [5]

L’ apparato dell’intelligence Pakistana

L’ ISI venne usata come un “intermediario”. Il sostegno segreto della Cia alla ”jihad” avveniva indirettamente attraverso l’ISI pakistano, - vale a dire la CIA non dava il suo supporto direttamente ai mujahideen. In altre parole, affinchè  queste operazioni segrete si rivelassero ”di successo”, Washington fu attenta a non rivelare l’obiettivo ultimo della ”jihad”, che consisteva nel distruggere l’Unione Sovietica.

Nelle parole di Milton Beardman della CIA: “Non abbiamo addestrato gli arabi”. Tuttavia, secondo Abdel Monam Saidali, dell’Al-aram Center for Strategic Studies del Cairo, bin Laden e gli “arabi afghani” avevano ricevuto ” un tipo di addestramento molto sofisticato che era stato permesso dalla CIA” [6]

Beardman ha confermato, a questo proposito, che Osama bin Laden non era consapevole del ruolo che stava giocando per conto di Washington. Con le parole di bin Laden (citate da Beardman): “Né io né i miei fratelli abbiamo visto la prova dell’ aiuto americano”. [7]

Motivati ​​dal nazionalismo e dal fervore religioso, i guerrieri islamici erano inconsapevoli che combattevano l’esercito sovietico per conto dello Zio Sam. Anche se ci furono contatti ai livelli più alti della gerarchia dell’intelligence, i leader dei ribelli islamici non furono mai in contatto con Washington o la CIA.

Con l’appoggio della CIA e le grandi quantità di aiuti militari statunitensi, l’ISI pakistana aveva sviluppato una “struttura parallela che gestiva un enorme potere su tutti gli aspetti del governo”.[8] Lo staff dell’ Isi era composto da ufficiali militari e dell’intelligence, burocrati, agenti sotto copertura e informatori, stimati in circa 150.000. [9]

Nel frattempo, le operazioni della CIA avevano anche rinforzato il regime militare pakistano guidato dal generale Zia Ul Haq:

Le relazioni tra la CIA e l’ ISI [i servizi segreti militari del Pakistan] si sono intensificate a seguito della cacciata di Bhutto da parte di [Generale] Zia e l’avvento del regime militare”… Per gran parte della guerra afghana, il Pakistan è stato più aggressivamente anti-sovietico persino degli stessi Stati Uniti.”

Poco dopo che l’esercito sovietico invase l’Afghanistan nel 1980, Zia [ul Haq] mandò il suo capo dell’ISI a destabilizzare gli stati sovietici dell’Asia centrale. La CIA accettò questo piano solo nell’ottobre del 1984 …. La CIA era più cauta dei pakistani. Sia il Pakistan che gli Stati Uniti adottarono una strategia di inganni con l’Afghanistan, mostrando pubblicamente di negoziare un accordo mentre privatamente si accordavano sul fatto che l’escalation militare era stata la migliore scelta. ”[10]

Il triangolo della droga nella Mezzaluna d’Oro

La storia del traffico di droga in Asia Centrale è intimamente collegata alle operazioni segrete della CIA. Prima della guerra sovietico-afghana, la produzione di oppio in Afghanistan e Pakistan era diretta verso piccoli mercati regionali. Non vi era produzione locale di eroina. [11] A questo proposito, lo studio di Alfred McCoy conferma che in due anni di operazioni CIA in Afghanistan, ”la terra di confine Pakistan – Afghanistan divenne il maggior produttore di eroina al mondo, fornendo il 60 per cento della domanda negli Stati Uniti. In Pakistan, la popolazione tossico – dipendente passò da quasi zero nel 1979 … a 1,2 milioni nel 1985 - una crescita molto più rapida che in qualunque altra nazione”: [12]

La CIA controllava questo traffico di eroina. Quando i guerriglieri mujaheddin conquistavano territori all’interno dell’Afghanistan, ordinavano ai contadini di piantare oppio come tassa rivoluzionaria. Dall’altra parte del confine, in Pakistan, i leader afghani e i gruppi locali, sotto la protezione dell’Intelligence pakistana, gestivano centinaia di laboratori per la lavorazione dell’ eroina. Durante questo decennio segnato dall’ enorme circolazione della droga, la Drug Enforcement Agency a Islamabad evitò di pretendere grosse confische o arresti …Funzionari degli Stati Uniti avevano rifiutato di indagare sulle accuse di traffico di eroina da parte dei suoi alleati afghani `perché la politica americana stupefacenti in Afghanistan è stata subordinata alla guerra contro l’influenza sovietica. ’Nel 1995, l’ex direttore della CIA per le operazioni afghane, Charles Cogan, ha ammesso che la CIA aveva effettivamente sacrificato la guerra alla droga per combattere la Guerra Fredda. “La nostra missione principale è stata quella di arrecare il maggior danno possibile ai sovietici. Noi in realtà non avevamo le risorse o il tempo per dedicarci a un’indagine sul narcotraffico”… “Non penso che abbiamo bisogno di chiedere scusa per questo. Ogni situazione ha la sua ricaduta…. C’è stata una ricaduta in termini di droga, sì. Ma l’obiettivo principale è stato compiuto. I sovietici hanno lasciato l’Afghanistan.” [13]

Sulla scia della Guerra Fredda

In seguito alla Guerra Fredda, la regione dell’Asia centrale non è solo strategica per le sue estese riserve di petrolio ma anche perché essa produce i tre quarti della produzione mondiale di oppio, che rappresenta i miliardi di dollari di ricavi dei gruppi d’affari,  delle istituzioni finanziarie, dei servizi segreti e della criminalità organizzata. Il ricavato annuale del traffico nella Mezzaluna d’Oro (tra i 100 e 200 miliardi di dollari) rappresenta circa un terzo del fatturato mondiale annuo del narcotraffico, stimato dalle Nazioni Unite sull’ordine dei 500 miliardi di dollari.[14]

Con la disintegrazione dell’Unione Sovietica, si è avuta una nuova ondata nella produzione di oppio. (Secondo le stime dell’ONU, la produzione di oppio in Afghanistan nel 1998-99 – coincidente con la formazione delle insurrezioni armate nelle ex repubbliche sovietiche - ha raggiunto un record di 4600 tonnellate.

La vasta rete di intelligence militare dell’ ISI non venne smantellata alla fine della Guerra Fredda. La CIA ha continuato a sostenere la”Jihad” islamica anche fuori del Pakistan. Furono avviate nuove iniziative segrete in Asia centrale, nel Caucaso e nei Balcani. I militari del Pakistan e l’apparato di intelligence servirono essenzialmente “da catalizzatore per la disintegrazione dell’Unione Sovietica e la nascita di sei nuove repubbliche musulmane dell’Asia centrale”.[16]

Nel frattempo, i missionari islamici della setta wahhabita dell’Arabia Saudita si erano stabiliti nelle repubbliche musulmane, così come all’interno della federazione russa, sconfinando le istituzioni dello Stato laico. Nonostante la sua ideologia anti-americana, il fondamentalismo islamico stava ampiamente servendo gli interessi strategici di Washington nella ex Unione Sovietica.

Dopo il ritiro delle truppe sovietiche nel 1989, la guerra civile in Afghanistan è continuata inesorabile. I talebani erano supportati dai deobandi pakistani e dal loro partito politico, Jamiat-ul-Ulema-e-Islam (Jui). Nel 1993, lo Jui è entrato nella coalizione di governo del Primo Ministro Benazzir Bhutto. Furono stabiliti i legami tra lo Jui, l’Esercito e l’ ISI. Nel 1995, con la caduta del governo Hezb-I-Islami di Hektmatyar a Kabul, i talebani non solo insediarono un governo oltranzista islamico, ma anche ”consegnarono il controllo dei campi di addestramento in Afghanistan alle fazioni Jui …” [17]

E lo JUI, con il sostegno dei movimenti wahhabiti sauditi, giocò un ruolo chiave nel reclutare volontari per combattere nei Balcani e nella ex Unione Sovietica.

Il Jane Defense Weekly conferma a tal riguardo che ”metà degli uomini e delle attrezzature dei talebani personale provengono dal Pakistan, sotto l’opera dell’ISI”. [18]

In realtà sembrerebbe che, dopo il ritiro sovietico, entrambi le parti nella guerra civile afghana abbiano continuato a ricevere sostegno segreto attraverso ISI pakistano. [19]

In altre parole, sostenuto dai servizi segreti militari pakistani (ISI), che a sua volta erano controllati dalla CIA, lo Stato islamico dei talebani è stato largamente funzionale agli interessi geopolitici americani. Il traffico di droga della Mezzaluna d’Oro è stato anche usato per finanziare ed equipaggiare l’Esercito musulmano bosniaco (a partire dai primi anni 1990) e l’ UCK nel Kossovo. Negli ultimi mesi ci sono prove riguardo al fatto che i mercenari mujaheddin stavano combattendo nelle fila dell’ UCK, durante i loro attacchi terroristici in Macedonia.

Senza dubbio, questo spiega perché Washington ha chiuso gli occhi sul regno del terrore imposto dai Talebani, compresa la palese violazione dei diritti delle donne, la chiusura delle scuole per le bambine, il licenziamento delle donne che lavoravano negli uffici pubblici e l’imposizione delle ”leggi punitive della Sharia ”.[20]

La guerra in Cecenia

Per quanto riguarda la Cecenia, i principali leader ribelli Shamil Basayev e Al Khattab sono stati addestrati e indottrinati nei campi sponsorizzato dalla Cia in Afghanistan e Pakistan. Secondo Yossef Bodansky, direttore della Task Force del Congresso americano sul terrorismo e la guerra non convenzionale, la guerra in Cecenia era stata pianificata durante un summit segreto di Hizb Allah International tenuto nel 1996 a Mogadiscio, in Somalia. [21] Al summit hanno partecipato Osama bin Laden e funzionari di alto livello dell’intelligence iraniana e pakistana. A questo proposito, il coinvolgimento dell’Isi pakistano in Cecenia ”va ben oltre la fornitura ai ceceni di armi e competenza: l’Isi e i suoi rappresentanti fondamentalisti islamici sono in effetti al comando di questa guerra”. [22]

La principale rotta degli oleodotti della Russia transita attraverso la Cecenia e il Daghestan. Nonostante la sbrigativa condanna da parte di Washington del terrorismo islamico, i beneficiari indiretti della guerra in Cecenia furono le compagnie petrolifere anglo-americani , in lizza per il controllo delle risorse petrolifere e per i corridoi degli oleodotti del bacino del Mar Caspio.

I due principali eserciti dei ribelli ceceni, (guidati rispettivamente dal comandante Shamil Basayev e Emir Khattab) stimati in circa 35.000 uomini, furono sostenuti dall’ISI pakistano, che ha anche giocato un ruolo chiave nell’organizzare e addestrare l’esercito ribelle ceceno:

[Nel 1994] l’Isi pakistano ha fatto si che Basayev e i suoi fidati luogotenenti ricevessero un intensivo indottrinamento islamico e addestramento alla guerriglia nella provincia di Khost, in Afghanistan, al campo di Amir Muawia, istituito nei primi anni 1980 dalla CIA e dall’ISI e gestito dal famoso signore della guerra afghano Gulbuddin Hekmatyar. Nel luglio del 1994, dopo essersi diplomato a Amir Muawia, Basayev è stato trasferito a Markaz-i-Dawar, in Pakistan, per essere addestrato alle tecniche avanzate di guerriglia. In Pakistan, Basayev incontrò i più importanti militari pakistani e ufficiali dell’ intelligence: il generale Aftab Shahban Mirani, ministro della Difesa, il generale Naserullah Babar, ministro dell’ Interno, e il capo del settore dell’Isi incaricato di sostenere le cause islamiche, il generale Javed Ashraf (ora tutti in pensione). Questi collegamenti con personaggi di alto livello si sono rivelati molto utili per Basayev. ”[23]

Dopo il suo addestramento e indottrinamento, Basayev è stato assegnato a guidare l’assalto contro le truppe federali russe nella prima guerra cecena nel 1995. La sua organizzazione aveva anche sviluppato forti collegamenti con gruppi criminali a Mosca, nonché legami con il crimine organizzato albanese e l’UCK. Nel 1997-98, secondo il Servizio di Sicurezza Federale della Russia(FSB) , i”signori della guerra ceceni hanno cominciato ad acquistare beni immobili in Kosovo …attraverso svariate ditte immobiliari registrate come copertura in Jugoslavia”. [24]

L’ organizzazione di Basayev è stata anche coinvolta in una serie di attività illegali tra cui il traffico narcotici, intercettazioni illegali e il sabotaggio di oleodotti russi, rapimenti, prostituzione, commercio di dollari falsi e contrabbando di materiali nucleari.

Durante il suo addestramento in Afghanistan, Shamil Basayev era collegato con il veterano comandante saudita dei mujahidin ”AlKhattab”, che aveva combattuto come volontario in Afghanistan.Appena pochi mesi dopo il ritorno di Basayev a Grozny, Khattab è stato invitato (all’inizio del 1995) ad installare una base militare in Cecenia per l’addestramento dei combattenti mujahideen. Secondo la BBC, l’ impiego di Khattab  in Cecenia era stato “organizzato attraverso la [International] Islamic Relief Organisation, un’organizzazione religiosa militante basata in Arabia Saudita, finanziata da moschee e ricchi individui che canalizzano i fondi in Cecenia” .[26]

Considerazioni conclusive

Sin dai tempi della Guerra Fredda, Washington ha consapevolmente appoggiato Osama bin Laden, mentre allo stesso tempo lo inseriva nella “lista dei maggiori ricercati” dell’ FBI come il più pericoloso terrorista del mondo.

Mentre i mujaheddin sono occupati a combattere la guerra dell’America nei Balcani e nell’ex Unione Sovietica, l’FBI - agendo come una forza di polizia statunitense, sta conducendo una guerra interna contro il terrorismo, operando in alcuni aspetti indipendentemente dalla CIA che – fin dalla guerra in Afghanistan -  ha sostenuto il terrorismo internazionale attraverso le sue operazioni segrete.

Per una crudele ironia, mentre la jihad islamica - definita dall’amministrazione Bush come “una minaccia all’America” ​​-viene condannata come responsabile degli attacchi terroristici al World Trade Centre e al Pentagono, queste stesse organizzazioni islamiche costituiscono uno strumento chiave nelle operazioni militari e di intelligence degli USA nei Balcani e nella ex Unione Sovietica.

A seguito degli attacchi terroristici a New York e Washington, la verità deve prevalere per evitare che l’amministrazione Bush, insieme ai suoi partner della Nato, intraprenda un’avventura militare che minacci il futuro dell’umanità.

LINK: Ten Years Later: Who Is Osama bin Laden? 

DI: Coriintempesta


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