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Diego Zardini e Alessia Rotta: Governance Inps

Creato il 15 giugno 2013 da Leone_antonino @AntoniLeone
Diego Zardini e Alessia Rotta: Governance InpsI deputati Diego Zardini e Alessia Rotta hanno presentato una interrogazione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali ed al Ministro dell’economia e delle finanze per sottoporre il caso dell’Inps, il quale a partire dal  mese di maggio 2010 è gestito da un uomo solo al comando, il presidente dell’Istituto, che accumula i poteri del Consiglio di Amministrazione. Inoltre, i due deputati hanno sottoposto ai ministri la possibilità di ridurre i membri del  consiglio di indirizzo e vigilanza e  di ripensare i ruoli e le funzioni tra gli organi dell’Istituto. Diego Zardini e Alessia Rotta hanno chiesto ai Ministri “di valutare, in termini di opportunità e di efficienza, la molteplicità di incarichi ricoperti dal presidente dell'Inps”. 
“Il recupero di credibilità tra le istituzioni ed i cittadini, affermano Zardini e Rotta nell’interrogazione, avviene anche attraverso la gestione democratica e trasparente delle articolazioni dello Stato; l'attuale gestione monocratica dell'Inps non contribuisce, a parere dei proponenti, a rafforzare la fiducia nelle istituzioni e amplia la possibilità di effettuare delle scelte non in sintonia con gli obiettivi di carattere sociale che l'ente persegue”.
Si riporta integralmente l’interrogazione dei deputati Diego Zardini e Alessia Rotta.
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze
Per sapere – premesso che: 
il recupero di credibilità tra le istituzioni ed i cittadini avviene anche attraverso la gestione democratica e trasparente delle articolazioni dello Stato; l'attuale gestione monocratica dell'Inps non contribuisce, a parere dei proponenti, a rafforzare la fiducia nelle istituzioni e amplia la possibilità di effettuare delle scelte non in sintonia con gli obiettivi di carattere sociale che l'ente persegue; 
negli ultimi anni l'Inps ha subito delle considerevoli modifiche in materia digovernance: il decreto-legge n. 78 del 2010 ha trasformato la gestione commissariale dell'ente in una gestione monocratica, attribuendo le competenze del soppresso consiglio di amministrazione al Presidente; inoltre, le funzioni dell'Inpdap e dell'Enpals, a decorrere dal 1ogennaio 2012, sono state incorporate nel medesimo Istituto, allo scopo di migliorare il sistema diwelfarein termini di efficienza con i risparmi di gestione previsti e di efficacia con l'incremento della qualità servizi pubblici attraverso l'integrazione delle funzioni previdenziali ed assistenziali in un unico ente; 
a seguito dell'incorporazione degli enti soppressi, l'Inps è chiamato ad amministrare circa 33.556 mila dipendenti, con un onere finanziario di 2.014 milioni, 23 milioni di occupati (99,3 per cento dei lavoratori), 18 milioni di pensionati, per un importo di circa 229 miliardi di euro per il relativo pagamento (14,49 per cento del prodotto interno lordo del 2011) e 4,5 miliardi di spese di funzionamento (1,56 per cento delle spese istituzionali). Da un confronto con gli istituti previdenziali europei risulta che il nuovo Inps rappresenta il più grande ente previdenziale dell'Europa; 
nella precedente legislatura il Ministro del lavoro e delle politiche socialipro temporesi era assunto l'impegno di presentare un nuovo modello digovernanceper gli istituti previdenziali ed assistenziali ed a seguito della discussione delle mozioni dei deputati Silvano Moffa e Donata Lenzi; su tale argomento è stata approvata nel mese di maggio 2012 una mozione unitaria dalla Camera dei deputati al fine di superare l'attuale fase di gestione monocratica dell'Inps;
la Corte dei conti, nella sua relazione del novembre 2011, ha espresso evidenti perplessità sulla gestione monocratica dell'Inps; nonostante tali valutazioni la concentrazione dei poteri nella figura del presidente dell'Inps prosegue in assenza di una concreta presa di posizione finalizzata a superare il metodo dell'uomo solo al comando e a realizzare una gestione democratica trasparente, efficace e partecipata nell'Istituto, ripristinando l'organo previsto nelle imprese private e pubbliche: il consiglio di amministrazione. A parere degli interroganti, la gestione monocratica del presidente, il cui mandato scade il 31 dicembre 2014, ha espresso degli evidenti limiti, evidenziati dal ricorso a numerose consulenze esterne, onerose e pervasive, relativamente a problematiche che potevano essere gestite ad avviso degli interroganti utilizzando le competenze e le capacità esistenti all'interno dell'Inps; 
la riconsiderazione seria e responsabile degli organi dell'Inps e delle loro competenze può essere utile per rilanciare la strategia dell'Istituto e perseguire gli obiettivi di carattere sociale che fanno capo all'Istituto stesso. Inoltre, occorre riflettere sulle nuove competenze del consiglio di indirizzo e vigilanza, composto da 24 membri designati dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi –: 
se non ritengano necessario, per quanto di propria competenza, assumere iniziative per ridefinire lagovernancedell'Inps, anche agevolando, per quanto di competenza, l'iter della proposta avanzata al riguardo dal Partito democratico (atto Camera 556), che preveda, tra l'altro, la presenza del consiglio di amministrazione – così come avviene in tutte le imprese pubbliche e private, tenendo conto che l'istituto gestisce servizi essenziali per i cittadini e per lo Stato e una quantità notevole di risorse finanziarie – e, in tale quadro, valutare l'opportunità di prevedere una riduzione del numero dei componenti dei suoi organi – quale, a esempio, il consiglio di indirizzo e vigilanza – nonché una più netta ed efficiente distinzione di ruoli e funzioni tra i medesimi; 
come valutino, in termini di opportunità e di efficienza, la molteplicità di incarichi ricoperti dal presidente dell'Inps.

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