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Dieta dell’uva: usiamola solo per disintossicarci

Da Andy04 @stilegamesnews

Usiamo la dieta dell'uva per disintossicarci

L’uva è sicuramente la frutta di stagione per eccellenza da settembre ad ottobre inoltrato e, oltre ad essere buona, porta tanti benifici a pelle, capelli e digestione; il suo alto potere disintossicante, infatti, ridona bellezza a capelli e pelle, eliminando la fastidiosa ritenzione idrica e i chilogrammi di troppo. Assumendo questo elemento in modo adeguato e con gli accorgimenti del caso, si potranno perdere perdere fino a 2 chilogrammi in 7 giorni, grazie alla dieta dell’uva, da usare appunto solo per disintossicare l’organismo e per non più di una settimana.

In 100gr di uva, che apportano circa 60Kcal, ci sono le vitamine, come la A,C, B e PP, l’acido tartarico, i polifenoli e il resveratrolo, tutti elementi fondamentali per combattere l’avanzare dell’età, mentre l’uneocianina, che è quella che da il colore all’uva e i tannini, presenti in buccia e semi, aiutano a rafforzare le pareti venose e a contrastare la ritenzione idrica. 

Per una buona dieta dell’uva da fare per una settimana, bisogna partire con un paio di giorni di completo relax, dove l’unico obiettivo sarà quello di disintossicarsi, quindi niente attività e solo cibi semiliquidi, apportando circa 900Kcal quotidianamente.

Per colazione vanno bene latte di soia o centrifugati di frutta, i due pasti principali devono essere a base di verdura e durante il giorno bisogna effettuare sei spuntini, arrivando a mangiare circa 1kg d’uva. Nei restanti cinque giorni, si assumeranno invece circa 1300 Kcal al giorno e si potrà reintrodurre l’attività fisica, come passeggiate o bicicletta.

L’uva dovrà accompagnare tutti i tre pasti principali e verrà anche usata come spuntino, ma la quantità dovrà aumentare progressivamente di 200 gr al giorno, partendo da 200 gr, per poi arrivare ad 1 kg il quinto giorno. Seguendo questa dieta nel modo corretto, si potrà perdere peso e  soprattutto liberare il corpo dalle tossine purificandolo a fondo.


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