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Dietro i forconi siciliani i Maya?

Creato il 19 gennaio 2012 da Laperonza

ribellione, rivoluzione, sicilia, camion, forconiMentre i tassisti a Roma si picchiano tra loro anziché trovare un accordo comune per tutelare gli interessi di categoria, mentre gli stessi sindacati degli operai faticano a far fronte comune, mentre sappiamo benissimo che in Italia chi detiene il potere ha sempre fatto quel che voleva proprio in funzione dell’atavica difficoltà del popolo italiano a sentirsi popolo e delle categorie a far fronte comune, in Sicilia, terra che di solito è sottomessa a poteri ben forti e decisamente poco reattiva tanto da rimanere sotto il giogo della mafia per anni e anni, scoppia la rivoluzione e subito si pensa all’eroico popolo siciliano che insegna al resto d’Italia come si reagisce alla tirannia. Sono scettico, molto. Non perché non reputo i siciliani capaci di tanto ma perché tutta la situazione suona male, stona, stride. Per riuscire a fare un fronte di protesta così efficace serve un’organizzazione seria. Non lo si fa improvvisando. Chi ha organizzato i rivoltosi siciliani? Non crederemo davvero che sia nato tutto spontaneamente. Chi avrebbe da guadagnare in una situazione del genere? Pensate davvero che una rivolta di questo tipo estesa a tutta l’Italia potrebbe portare a qualcosa di positivo? Abbassare i prezzi dei carburanti: magari. Ma, seriamente, pensate davvero che sia possibile? Allora qual è lo scopo dei rivoltosi? Chi li guida? Chi li manovra? A me sorge il sospetto che dietro ci siano gli stessi burattinai che muovono i rating, che spostano capitali a piacimento, che lavorano ormai da anni per far crollare l’Euro, l’Europa e, probabilmente, l’economia mondiale, per portarci ad una sorta di fine del mondo così come lo conosciamo. Forse saranno i Maya…
Luca Craia


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