Magazine Cultura
Prima di iniziare vorrei fare una premessa indispensabile riguardo a quanto scriverò successivamente. Per quanto potrò sforzarmi di essere equa e neutrale, so già che non ci riuscirò. Non me ne vogliate ma sono una Donna e come tale vorrei sfatare il mito secondo il quale basta una sola “costola” per crearla.Tutta la questione della disparità dei sessi, infatti, è iniziata quando il buon caro Creatore decise di subordinare la creazione della Donna a quella dell’Uomo. Con pochi, piccoli e accurati passaggi diede vita alla nobile ed elegante creatura che è la Donna, non escludendo, ovviamente, i casuali problemi di fabbricazione.Fin dai tempi dell’antica Roma, quando gli affascinanti gladiatori portavano ancora il gonnellino e l’elmetto in testa, la donna era costretta alla clausura nelle accoglienti e maestose “domus”, doveva sottostare alla patria podestà del marito o del padre, non poteva testimoniare in tribunale ed era costretta alla morte nel caso in cui, quest’ultima commetteva adulterio. La donna era costretta a vivere una situazione di “inferiorità” immeritata e irragionevole, di dipendenza e impossibilità di espressione. Se le donne avessero avuto, sin dall’antichità, potere, autorità e facoltà di espressione, a mio parere, le lezioni di Storia sarebbero state molto più divertenti e costruttive. Sicuramente, grazie alla diplomazia e alla capacità di saper trovare accordi ci saremmo evitati di studiare miliardi di pagine, di libri pieni di armistizi, di guerre iniziate, finite, ricominciate, vinte e perse.Si sa che le donne sono più pragmatiche, che vanno subito al sodo, le vere “Donne” sanno già cosa fare, cosa dire e soprattutto riescono sempre a trovare l’altro calzino in mezzo a un miliardo di roba. Scusate la mia digressione ma è più forte di me non palesare le immense capacità che si nascondono dietro un grembiule sporco di sugo.Continuando con l’iter storico arriviamo al momento in cui, finalmente arriva l’ondata rivoluzionaria, insurrezionale, rivoltosa anche sfruttata come valvola di sfogo nei periodi mestruali, in cui queste “grandi” donne, armate di mestoli e pentole, si battono per i propri diritti, per la propria vita, per ottenere quello che da tempo gli era stato sottratto: il rispetto. E’ risaputo che, quando vogliamo, riusciamo ad ottenere qualsiasi cosa, siamo toste, noi!La situazione della disparità tra i sessi, ad oggi, è cambiata. Finalmente questi uomini tutto muscolo e niente coscienza si sono resi conto di quanto valiamo, di quanto siamo indispensabili, autentiche, essenziali ed empatiche.Abbiamo recuperato il tempo che c’è stato sottratto, dimostrando che ogni donna può crearsi da sola, essere in grado di diventare qualcuno all’interno di una società rinnovata, senza presentarsi con il biglietto da visita del marito. Io ho conosciuto una grande donna, una di quelle che non ha peli sulla lingua, che si è “fatta “ da sola e continua, imperterrita a superare quello che la vita le riserva. E’ per questo che ci credo. Io credo che le donne abbiano qualcosa in più.Essere una donna lo considero in modo positivo, cos’è che non possiamo fare rispetto agli uomini, eccetto che far pipì in piedi? Tutto. Anzi io direi di più, molto di più. Noi in più possiamo fare dei figli. Mi sembra doveroso, prima di concludere, fare un piccolo accenno ad una gran donna: Zsa Zsa Gabor. Attrice ungherese, ricordata per la sua travagliata vita sentimentale: sette divorzi, un matrimonio annullato ed uno ancora in corso.Ecco cosa intendo quando dico che “Dietro una grande donna non c’è nessuno”.Priscilla Manduca
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