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Dio, salva gli esploratori polari

Da Bartleboom
In quel mondo sotterrano e prezioso dell'underground musicale sovietico, Boris Grebenshikov era una delle punte più splendenti. Con la sua band, gli Aquarium, ha segnato la storia musicale del suo Paese, producendo un'infinità di album che segretamente passavano di casa per casa, di mano per mano, come una lunga catena di note.E ancora oggi, che si fa chiamare Boris Purushottama Grebenshikov, dopo i suoi viaggi spirituali in India, è uno dei maggiori esponenti del folk rock russo.C'è in rete un video (non incorporabile nei blog) di uno dei suoi primi successi, una delle canzoni che io amo di più, "Dio salva gli esploratori polari". Un video molto eizensteiano ma suggestivo. E soprattutto belle le parole, che provo a tradurre qui.
Dio abbi misericordia degli esploratori polari e del loro giorno senza fine,col portaritratto del partito che scalda la loro casa,con il loro colore arancione e il loro piano quinquennale,con il loro biglietto per il paradiso in una nave che va sotto i ghiacci.
Dio salva gli esploratori polari, quelli che ancora resistono e sono vivi,quando il guardiacosta, annoiato, dà un occhiata all'orizzonte.Nessuno sa davvero perché sono lì, nessuno ricorda i loro visi.Eppure è nel loro nome che donne e bambini prostrati dalla fatica fondono l'acciaio.
Come sarà il loro sonno, oh Signore, quando finalmente esaudirai i loro desideri?Con il presentimento della fame e la paura della guerra civile,con il loro spirito da tecnici e le loro domande sul paradiso,a cui Tu rispondi senza neanche sapere Tu stesso.
Salvali come affamati che tengono tesa la sacca del grano,salvali come amanti che sono impauriti dalla luce della luna,ed una volta che li hai salvati e restituito loro l'amore e l'onore,dagli una doppia razione di spirito e lasciali essere quello che sono.
Questa è invece la versione, molto fedele all'originale, che Ainars Mielavs ha fatto quest'anno, dove l'audio è decisamente migliore.


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