Un titolo che sarebbe dovuto essere più duro, di certo meno edulcorato, ma visto che il blog è anche un luogo pubblico se vogliamo, cerchiamo di tenere un atteggiamento positivo e poco scurrile.
Però, e qui perdonatemi, devo proprio dirlo: mi sono rotto i coglioni!
Ok, l’ho detto…
Adesso sto meglio?
No, mi sa proprio di no… perché non basta questo a risolvere un problema.
Il problema è che mi sento circondato da persone false, ipocrite, che fanno di tutto per darti un contentino e alla fine, senza nemmeno chiedere permesso, credono di poterti fare quello che vogliono.
Il tutto, ovviamente, sempre sorridendo. Sempre facendo finta di essere buoni amici/colleghi/conoscenti.
Eh, cosa ci vuoi fare, il mondo gira così, potreste dire. Il fatto è che il mondo non è un luogo passivo, che non può essere modificato.
Se vogliamo, il mondo può cambiare.
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E poi si finisce a ringhiare in un angolo…
Persone che se gli dici che scrivi ti guardano come se fossi un dio (e chi lo ha mai chiesto?) per poi sparlare alle tue spalle, dicendo che potresti fare di meglio che stare ad una tastiera a scrivere stronzate.
Sì, avevo detto che non devo essere volgare, scusate.
Però non ce la faccio più a stare a sentire soggetti che giudicano solo perché hanno tempo per farlo.
Mi sveglio alle sei, tutte le mattine, e se il pomeriggio dormo due ore scopro che c’è chi dice che non ho voglia di fare un catso!
Ah sì?
E su quali basi lo direste?
Perché per andare a raccontare in giro stupidaggini bisogna avere anche il fegato di accettare le conseguenze, lo sapevate?
Lavoro, vita privata, tutto è contagiato da un ipocrisia di fondo assurda, pesante, che non trova condizione di esistere se non nella mente di chi la protrae in lungo e in largo.
Perché loro valgono… sì, certo…
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Soggetti che dichiarano di fare del bene, di vedere nelle persone con problemi una tristezza di fondo che non dovrebbe esistere, per poi finire sempre allo stesso modo.
Parlando di soldi…
Eh già, perché alla fine è quello che conta. Quello che ci si mette in tasca, fregandosene bellamente di tutto e tutti, continuando per la propria strada senza che nessuno possa avere mai modo di dire le cose come stanno.
Questo paese sta andando allo scatafascio, lo vediamo tutti, e la maggior parte di noi cosa fa?
Un bel niente, ecco cosa.
Ci si lamenta che la vita è diventata dura, ma poi scopro che le vendite di tablet, smartphone e televisori sono aumentate.
Eppure non sembra ci siano così tanti soldi…
Ma non è questo il punto, sono dell’idea che ognuno abbia la possibilità di fare quel che vuole, senza dover rendere conto a nessuno.
Ma per favore, non fatelo per poi lamentarvi che non avete una lira e non sapete come arrivare a fine mese. Questo no, non lo accetto.
Sono arrivato al punto che uscire di casa è diventata una sfida con me stesso, da sempre pacifico e diplomatico, cercando di non esplodere al primo accenno.
Perché ciò che ci accade ci cambia, e gli ultimi mesi mi hanno cambiato parecchio.
Ora non ho più voglia di stare zitto, di lasciar correre e fare come quelli che ti sorridono mentre te lo mettono in quel posto.
No, la vita è troppo breve, troppo importante per passarla a fingere.
E fingere fa male al cuore, sappiatelo.
Quindi, la prossima volta che vorreste mandarmi a quel paese (visto, non sono stato volgare) ditemelo in faccia.
Magari non cambierà nulla, magari non risolverete lo stesso il problema, ma state sicuri che avrò capito che mi rispettate.
E questo, fidatevi, vale la fatica di essere onesti.
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