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Direzione Pd: ecco le proposte di trasformazione del Senato e riforma del Titolo V

Creato il 06 febbraio 2014 da Molipier @pier78

Scritto da: Ivan Lagrosa 6 febbraio 2014 in News Inserisci un commento

La Direzione del Pd, incentrata sulla trasformazione del Senato e sulla riforma del Titolo V, si apre con quelli che il Segretario chiama gli “avvisi parrocchiali” ma che in realtà sono gli appuntamenti che impegneranno il Pd nelle prossime settimane: si inizia con l’incontro con i Presidenti di Regione e con gli attuali Senatori per discutere la riforma di trasformazione del Senato. Si prosegue con una Direzione dedicata all’Europa e all’inizio quindi della campagna elettorale in vista delle elezioni europee: si dovranno scegliere sia i contenuti sia i candidati. Un’altra direzione, la settima successiva, sarà invece dedicata alla discussione sul JobsAct. Nella prima settimana di marzo partirà infine una campagna di ascolto sulla scuola: saranno coinvolti insegnanti ed educatori e si cercherà di mettere a punto un progetto sull’edilizia scolastica per far si che la scuola torni ad essere un punto centrale nella società.

Prima di entrare nel merito delle proposte di riforme, Renzi si sofferma ancora sulla legge elettorale e sugli scenari che in questi giorni hanno prefigurato una possibile vittoria del centrodestra. In particolare, afferma che le elezioni non si vincono cambiando semplicemente sistema elettorale: si vincono prendendo i voti. In una campagna elettorale i meccanismi sono inoltre molto diversi dalle semplici previsioni. I sondaggi di oggi lasciano quindi il tempo che trovano. Inoltre non è più realistico considerare che gli elettori seguano il loro leader qualunque posizione esso assuma all’interno dello scenario politico: oggi gli elettori sono molto più in grado di valutare il contenuto delle proposte.

Nel merito, però, se il Pd si facesse battere da Casini, Berlusconi e Alfano il problema sarebbe serio perché vorrebbe dire che in vent’anni il Pd non avrebbe saputo proporre un’alternativa seria per governare il Paese. Renzi non è quindi preoccupato del fatto che la legge elettorale possa avvantaggiare il centrodestra: “Non mi fa paura Casini che va di là e neppure che il NCD voglia stare nel centro destra. Quest’ultimo aspetto è anzi palese già nel nome: sarebbe preoccupante solo nel caso che un ipotetico Nuovo Centro Sinistra decidesse di stare a destra”.

Renzi accenna anche a possibili alleanze elettorali: “Il Pd avrà con se una parte di moderati (presumibilmente quelli che si riconoscono in Monti) che non vuole stare con l’altra parte e un ulteriore soggetto più a sinistra (Presumibilmente Sel)”. Il dibattito di oggi è però, come detto, parziale perché la questione delle elezioni, al momento, non si pone.

Il Segretario entra quindi nel merito della riforme, cominciando dalla trasformazione del Senato: questo organo, in particolare, non dovrà più votare la fiducia al governo, non dovrà essere elettivo e non dovrà infine prevedere indennizzi per i suoi membri. Dati questi punti fondamentali, il resto si potrà discutere. Questa volta non ci saranno infatti ultimatum come nel caso della legge elettorale: data la delicatezza dei temi, il tono sarà meno ultimativo di quello usato precedentemente.

Nel merito, il Senato sarà così composto: 108 sindaci dei comuni capoluoghi di provincia, 21 Presidenti di Regione (Tentino e Alto Adige) e 21 senatori indicati dal Presidente della Repubblica, temporanei, espressione della società civile, sul modello dei senatori a vita di oggi.

Riguardo alle competenze, invece, il Senato continuerà ad occuparsi delle leggi costituzionali, delle leggi di revisione costituzionale e delle norme riguardanti le politiche europee. Eleggerà infine sia il Presidente della Repubblica, sia gli organi di garanzia eletti dal Parlamento in seduta comune.

Riguardo alla riforma del Titolo V, verranno affidate allo Stato la gestione delle reti di trasporto nazionale, la produzione e il trasporto di energia e il settore del turismo.

Il consigliere regionale non potrà infine, come già annunciato, guadagnare più del Sindaco capoluogo di Regione.

In ultimo la tempistica: dopo il 15 febbraio questo doppio lavoro andrà in aula. La riforma del Senato sarà incanalata al Senato e il titolo V alla Camera.

Direzione Pd matteo renzi News politca Senato 2014-02-06

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