Tgla7 Cronache punta le telecamere su una cerimonia simbolica avvenuta a Mantova che riapre il dibatito della condizione non riconosciuta da parte dello Stato delle coppie gay. Decine di coppie si sono riunite al Castello di San Giorgio a Mantova, per una celebrazione di matrimoni simbolica. Organizzata da Arcigay Mantova si inserisce nell’ambito delle iniziative sia locali che nazionali che l’associazione sta organizzando per la promozione dei diritti di gay, lesbiche e trans con la campagna di tempo scaduto che vuole sollecitare i cittadini e i candidati politici sui temi dei diritti civili e di libertà. Diritti sulle unioni di fatto degli omosessuali italiani, chiedono i partecipanti, alla luce anche dei passi che si sono stati fatti in Europa. Francia e GranBretagna stanno lavorando proprio in questi ultimi mesi per l’approvazione delle unioni gay che permetterà a persone dello stesso sesso di sposarsi.
A Mantova, in Italia, un simbolico matrimonio di gruppo è stato celebrato nonostante le polemiche e il tentativo disturbatore di un gruppo di militanti di Forza Nuova che volevano rovinare la festa pacifica. Momenti di tensione, qualcuno risponde alle provocazioni, gli animi si scaldano, ma l’intervento della polizia argina i sobillatori.
La cerimonia si fa e va avanti senza più interruzioni.
Oltre trenta coppie accorse per giurarsi amore eterno hanno letto gli articoli del codice civile del rito del matrimonio e chiesto alle coppie omosessuali e eterosessuali di scambiarsi un sì quale promessa di matrimoni sotto quel torrione che ospita la Camera degli sposi affrescata dal Mantegna per i Gonzaga. Scorcio prediletto, da sempre, per gli album di nozze. Un matrimonio di gruppo simbolico per dire a chi vincerà le lezioni che è ora di affrontare il tema dei loro diritti. Al di là delle polemiche dei giorni scorsi, la risposta corale di Mantova ha avvicinato omosessuali e eterosessuali e ha fatto sentire la città capitale dei diritti omosessuali, almeno per un giorno. “Desideriamo coronare il nostro sogno d’amore…vogliamo amarci come tutte le altre coppie…vogliamo uguaglianza…difficilmente mi sento italiana, visto che non sono tutelata…case separate purtroppo…la politica può anche non ascoltarci ma queste iniziative sono comunque neceessarie per smuovere qualcosa…Sono alcune voci dei partecipanti. Voci umane che confermano il disagio e la sofferenza di chi vive in una condizione non regolamentata e non riconosciuta. Tanti non hanno il coraggio di uscire allo scoperto in una società che ancora deride, rifiuta, umilia ed emargina. Questa celebrazione rappresenta un messaggio chiaro alla politica che nei giorni scorsi ha declinato l’invito, condannato questa manifestazione bollandola come un carnevale e mettendola in contrapposizione alla Giornata del ricordo delle vittime delle Foibe. Quelle dichiarazioni hanno prestato argomenti a Forza Nuova per contestare i diritti e l’uguaglianza con urla, slogan omofobi e petardi. Invano. Le coppie mano nella mano, sono arrivate da Mantova e provincia, ma anche da diverse zone del nord Italia, per chidere solo che l’Italia colmi un vuoto nel diritto.Una manifestazione dai toni gioiosi e sobri, con foto di gruppo finale. Va in scena una provocazione certamente. È soprattutto un modo per far sapere di esistere. Unioni invisibili alla legge che per un giorno si materializzano nel simbolo di un tulipano bianco appuntato al petto. Sognando l’uguaglianza o la Francia…