Qualcuno, all’Ast. Il pizzo (ovvero il corrispettivo in denaro della “delega sindacale”) non lo paga ma i più, per tranquillità e/o convenienza se non per paura, lo paga eccome……
Ebbene, vi sembra giusto che il ricavato complessivo mensile del pizzo, faticosamente raggranellato, non sia regolarmente versato ai legittimi proprietari e trattenuto dall’Azienda Siciliana Trasporti che lo utilizza per fini societari diversi? A me no e, quindi, bene ha fatto Amedeo Benigno, con la sua Cisl, a incaricare alcuni legali di denunciare l’Azienda per “appropriazione indebita”, preparando un decreto ingiuntivo…..
In sostanza (in forma allegorica) è come se qualcuno avesse rubato a casa di un ladro professionista…. Roba da pazzi, veramente……!
In verità, il Sindacato (escluso il Sidast) è stato sempre restio a “denunciare” l’Azienda in tante e tante occasioni, preferendo le trattative, i compromessi, gli inciuci ma, vivaddio, stavolta la Società ha oltrepassato ogni limite di decenza…. andando a toccare le tasche dei sindacalisti….. !!!
Va bene (si fa per dire, ovviamente) ritardare di qualche giorno il pagamento degli stipendi, di qualche mese il pagamento del premio di risultato, di qualche anno il rinnovo dell’integrativo, ma stornare i contributi versati dai lavoratori e utilizzarli (anche se momentaneamente, ritengo) per altri scopi è assolutamente azione censurabile….!!! Ma, allora, è proprio vero che l’Azienda è alla frutta? Perché, allora, gli Amministratori e i Dirigenti non gettano la spugna e si dimettono dagli incarichi ricoperti finora lasciando le ossa dell’Azienda al proprietario della Società e, cioè, a quella Regione Siciliana dalle idee confuse che si vedrà così costretta a prendere responsabili decisioni in ordine al futuro del trasporto pubblico locale e all’esigenza di mobilità delle popolazioni siciliane?
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