A Bollate, il 20 novembre pomeriggio, viene ritrovato un 50enne disabile in fin di vita, brutalmente aggredito e rapinato dalla stessa badante che gli prestava servizio da tre mesi, ucraina di 32 anni, ed un suo complice, un senzatetto bulgaro di 34.
L’uomo soffriva di disabilità motorie. Per questo motivo non ha potuto contrastare la violenza in alcun modo e sono state ritrovate evidenti lesioni sul suo corpo, in particolare sul viso.
I criminali l’hanno privato della fede nuziale e del postamat da cui poi hanno prelevato 600 euro da uno sportello a Milano, ma la fuga è stata breve, poiché il fratello della vittima ha prontamente riconosciuto i due tramite le telecamere della sorveglianza, ed i colpevoli, Maryana Berdyuk e Dimitrov Nedyalko, sono stati arrestati allo scalo di Cadorna.
Il fratello del disabile ha affermato che probabilmente il movente dell’aggressione siano stati i 4mila euro che l’uomo aveva intenzione di chiedere come prestito all’Inps, di cui la badante era stata informata.
Ancora azioni illecite e “disperate” da parte di chi si trova ai margini della società, senza via d’uscita, e ricerca con questi atti un barlume di speranza.
Nessuna giustificazione però alle varie segnalazioni di questo tipo, che avvengono sempre più di frequente. Si tratta di donne, spesso, ma non sempre, straniere, che devono occuparsi di anziani impossibilitati a vivere autonomamente e che si dimostrano vere e proprie “criminali”, persone violente e senza scrupoli che sfruttano la debolezza delle vittime, come nella disumana vicenda di Subiaco, dove due anziane furono legate alla sedia e costrette a mangiare, con ripetute percosse ed umiliazioni, dalle due badanti.
Occorre tenere presente che certi “impieghi” che prevedono il doversi occupare di individui più “fragili”, quali bambini e anziani, dovrebbero essere a loro volta controllati dai parenti direttamente interessati, per evitare spiacevoli eventi di questo genere, dove da percosse e sgridate si passa addirittura ad azioni violente con tragiche conseguenze.
di Eleonora Leggieri
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